Un accordo tra Sapienza e Cnel per i fenomeni emergenti in economia

Sottoscritta una collaborazione tra le due istituzioni che consentirà di avviare un’attività comune di ricerca finalizzata a valutare il potenziale di crescita e innovazione del sistema produttivo del Paese. Tra le metodologie che l’Ateneo metterà a disposizione, quella del "social impact" adottata dalla Banca mondiale

Mercoledì 31 gennaio il rettore Eugenio Gaudio e il presidente del Cnel Tiziano Treu hanno firmato un accordo di collaborazione tra la Sapienza e il Cnel. Per la Sapienza erano presenti Simonetta Ranalli, direttore generale, Fabrizio D’Ascenzo, preside della Facoltà di Economia, e il professor Luciano Pietronero del Dipartimento di Fisica; per il Cnel erano presenti Gian Paolo Gualaccini, vipresidente, Paolo Peluffo, segretario generale, e la professoressa Annamaria Simonazzi.

La firma prevede di avviare un rapporto di collaborazione tra le due istituzioni che, partendo da attività di ricerca in corso, consentirà di applicare le metodologie e i modelli di analisi per promuovere indagini, misurazioni e studi finalizzati a valutare il potenziale di crescita e innovazione. In particolare la Sapienza metterà a disposizione un nuovo paradigma “Economic Fitness” (EF) sviluppato dal gruppo coordinato da Luciano Pietronero del Dipartimento di Fisica.

“L’accordo che abbiamo siglato oggi con il Cnel – afferma il rettore Eugenio Gaudio - si inserisce nel quadro delle collaborazioni che la Sapienza sta attivando con le maggiori istituzioni, una politica resa possibile grazie al bacino di competenze multidisciplinari che la nostra università è in grado di offrire e che rappresenta un notevole vantaggio competitivo per l’intero sistema Paese”.

“L’approccio multidisciplinare che l’Università sta adottando mi trova d’accordo sia nel praticarlo che nel sostenerlo – dichiara il presidente del Cnel Tiziano Treu - per questa nuova fase del Cnel, l’attività di ricerca deve avere gli occhi aperti sul “social impact”, come avviene in altre parti del mondo. L’accordo con la Sapienza, che riguarda in particolare lo sviluppo di questo metodo di misurazione economica già validato e utilizzato dalla World Bank, è un esempio di come l’attività interistituzionale possa fornire indicazioni solide e affidabili, necessarie alle scelte di politica per il Paese”.

L’approccio multidisciplinare al centro dell'accordo tra i due enti è in ottica Big Data e offre nuove prospettive per descrivere costruttivamente gli ecosistemi tecnologici, analizzare le loro strutture, comprenderne le dinamiche e introdurre nuove metriche: una metodologia radicalmente nuova per una scienza economica, basata esclusivamente sui dati e non su scelte politiche. Un sistema già adottato da parte della divisione International Finance Corporation (IFC) della Banca Mondiale. Queste analisi forniscono le basi per investimenti e la pianificazione strategica per lo sviluppo sia a livello nazionale che di settore industriale locale.

Mercoledì, 31 gennaio 2018

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