
One hundred steps for legality: in memory of Peppino Impastato killed by Cosa Nostra
In Italian
Martedì 9 maggio la Sapienza ha reso omaggio alla figura di Giuseppe Impastato, caduto in un attentato esplosivo in questo stesso giorno nel 1978, e a tutte le altre vittime di mafia, con un evento che si è svolto nel viale principale della Città universitaria. Un passeggiata simbolica che rievoca i cento passi, per ribadire la condanna di tutte le mafie e l'impegno per la cultura della legalità.
Durante l'iniziativa, promossa dai rappresentati di Sapienza in movimento, la rettrice Antonella Polimeni e alcuni studenti hanno letto brani poetici dedicati alla figura di Peppino Impastato o scritti da lui stesso.
Nel viale all'ingresso della Città universitaria 11 stele poste lungo il marciapiede ricordano Giuseppe Impastato, Rita Atria, Giancarlo Siani, Lia Pipitone, Rosario Angelo Livatino, Lea Garofalo Peppino Diana, Renata Fonte, Bruno Caccia, Gelsomina Verde, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le stele, a guisa di pietre di inciampo, sono state collocate nel maggio del 2021 su iniziativa degli studenti dell'associazione Sapienza in Movimento, nell’ambito del percorso “Cento passi verso la Legalità”, in adesione al bando della Fondazione Falcone "Le università per la legalità”.
Peppino Impastato era un attivista politico e giornalista, fondatore dell'emittente Radio Aut. Fu ucciso a 30, dilaniato da una carica di tritolo sui binari della ferrovia. Insieme a Rita Atria, è tra i pochi casi di persone appartenenti a famiglie mafiose siciliane che ne presero pubblicamente le distanze e denunciarono. I cento passi rappresentavano la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss Gaetano Badalamenti.