
Sapienza for ethics and transparency in research projects
In Italian
Nella seduta del 14 Maggio, il Senato Accademico della Sapienza ha affrontato due aspetti fondamentali delle attività dell’Ateneo: la trasparenza dei progetti scientifici e il rispetto dei requisiti etici.
Su impulso della rettrice Antonella Polimeni, nel 2021 è stato istituito un Comitato etico per la ricerca transdisciplinare (Cert) che fornisce pareri e valutazioni ai responsabili scientifici, alle strutture interessate e agli organi di governo, per verificare la conformità della ricerca dell’Ateneo ai principi etici definiti dallo Statuto, dal Codice etico di Sapienza e dalla normativa nazionale e internazionale in materia. Con la delibera del 14 Maggio, il Senato Accademico ha istituito un Panel di esperti di supporto al Cert, che affronterà specificamente gli aspetti etici delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico di Sapienza caratterizzati da un potenziale duplice uso, ovvero che possono essere utilizzate sia a scopo civile che militare. L’obiettivo del Panel di nuova costituzione sarà di favorire l’attuazione dei regolamenti europei e supportare azioni volte alla formazione e all’acquisizione di una maggiore consapevolezza della Comunità accademica su tali argomenti.
Inoltre, sulla base dell’indagine svolta da un apposito gruppo di lavoro costituito nel 2023, l’Ateneo si è dotato di una piattaforma (IRIS AP - Activities&Projects), fornita dal Consorzio interuniversitario Cineca, che è in grado di collegare i prodotti della ricerca ai progetti che li hanno finanziati. Ciò consentirà già dai prossimi mesi di pubblicare in trasparenza sul portale Ricerca @Sapienza, i dati di tutti i progetti in corso in Ateneo, assicurandone la piena consultabilità a tutti i soggetti interessati.
Anche nella stessa giornata in cui il Senato Accademico prendeva queste decisioni volte a promuovere il tema dell'etica e della trasparenza della ricerca, potenziando gli strumenti e le misure già introdotte dall’Ateneo in questi anni, la protesta di alcuni gruppi di studenti è stata accompagnata da gravi atti di vandalismo ai danni di beni della collettività, al patrimonio artistico e architettonico, rendendo più difficile la fruizione dei servizi da parte della Comunità Sapienza e minacciando, in alcuni casi, l’effettività del Diritto allo Studio.