Frequently asked questions - FAQ - Contenzioso studenti

Qual è la differenza tra istanza e ricorso?

L'Istanza è una richiesta di un soggetto redatta in carta da bollo, intestata al Magnifico Rettore e presentata personalmente all' Ufficio competente o spedita per raccomandata con avviso di ricevimento.
Il ricorso è una richiesta avanzata da un soggetto nei confronti di un'autorità al fine di fare esaminare una determinata problematica per ottenere l'adozione di un provvedimento.

Che cos'è il ricorso gerarchico?

Il ricorso gerarchico è un ricorso amministrativo proposto da colui che intende tutelare un proprio diritto o un interesse legittimo contro gli atti non definitivi della Pubblica Amministrazione.

Quali sono gli atti non definitivi e gli atti definitivi?

Gli atti non definitivi sono quelli emanati da non oltre 30 giorni da quello in cui si è è avuta conoscenza dell'atto o questo è stato notificato.
Gli atti definitivi sono quelli emanati da oltre 30 giorni da quello in cui si è avuta conoscenza dell'atto o questo è stato notificato, per cui non è più possibile proporre ricorso amministrativo per sopravvenuta decorrenza dei termini di impugnazione, e gli atti già definitivi per natura (cioè gli atti adottati dalle autorità al vertice dell'amministrazione).

A chi si presenta il ricorso gerarchico?

Il ricorso gerarchico si presenta all'organo gerarchicamente superiore (nel caso dell'Università al Rettore).

Quali sono i termini di presentazione del ricorso gerarchico?

Trenta giorni dall'avvenuta conoscenza dell'atto.

In attesa di decisione del ricorso, si può chiedere la sospensione dell'atto impugnato?

Si, chiedendola con lo stesso ricorso o con separata e successiva istanza.

Quanto tempo è previsto per la decisione sul ricorso gerarchico?

Entro 90 giorni dalla presentazione del ricorso, il Rettore con proprio decreto (atto amministrativo) decide sul ricorso gerarchico.

E' necessaria l'assistenza di un legale per avanzare ricorso gerarchico?

Assolutamente no, può presentarlo il diretto interessato a mezzo posta o personalmente.

In quali casi si presenta ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (Capo dello Stato)?

Per motivi di interessi legittimi contro gli atti amministrativi definitivi e nei casi in cui non sia già stato proposto ricorso al TAR per gli stessi motivi.

Quali sono i termini per presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?

120 giorni dalla data dell'avvenuta conoscenza dell'atto amministrativo che si vuole impugnare.

A chi deve essere trasmesso il ricorso al Presidente della Repubblica?

All'Università e al Ministero (MIUR) a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o mediante notifica ordinaria.

In attesa di decisione sul ricorso al Presidente della Repubblica si può chiedere la sospensione dell'atto impugnato?

Sì, nel contesto del ricorso presentato o con successiva istanza.

Quale organo istruisce il ricorso straordinario?

Il Ministero, previo parere del Consiglio di Stato.

Chi decide sul ricorso straordinario?

Il Presidente della Repubblica con proprio decreto.

E' necessaria l'assistenza di un legale per proporre un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?

No, lo può avanzare il diretto interessato.

In quali casi si ricorre al TAR?

Coloro che abbiano interesse possono ricorrere al TAR di competenza territoriale contro gli atti amministrativi per motivi di legittimità.

Quali sono i termini per avanzare ricorso al TAR?

60 giorni dall'avvenuta conoscenza dell'atto che si vuole impugnare.

E' necessaria l'assistenza di un legale per presentare ricorso al TAR?

Sì, è obbligatorio.

Si può chiedere la sospensione dell'atto impugnato ed in quali casi?

Certamente sì, nel ricorso stesso o con distinto atto notificato, per danni gravi ed irreparabili.

Come decide il TAR sull'istanza di sospensione degli atti?

Con Ordinanza appellabile davanti al Consiglio di Stato entro 30 giorni dalla notifica dell'Ordinanza o, in assenza di notifica, entro 60 giorni dalla sua pubblicazione.

E' possibile impugnare la sentenza del TAR?

Sì è possibile. La Sentenza del TAR definisce il giudizio di primo grado e può essere appellata con ricorso al Consiglio di Stato entro 60 giorni dalla notifica oppure entro 6 mesi dalla data di pubblicazione della Sentenza.

A chi compete la giurisdizione disciplinare sugli studenti?

La giurisdizione disciplinare sugli studenti spetta al Rettore o al Direttore della Scuola, al Senato Accademico ed ai Consigli di Facoltà o Scuola.

Contro quali fatti si esercita l'azione disciplinare nei confronti degli studenti?

L'azione disciplinare si esercita per fatti compiuti sia all'interno, sia all'esterno della cerchia dei locali e stabilimenti universitari.

Quando l'azione disciplinare si esercita per fatti compiuti all'esterno della cerchia dei locali e stabilimenti universitari?

Quando tali fatti siano riconosciuti lesivi della dignità e dell'onore, senza pregiudizio delle eventuali sanzioni di legge.

Quali sanzioni possono applicarsi al fine di mantenere la disciplina scolastica?

Le sanzioni applicabili sono le seguenti: ammonizione;

  •  interdizione temporanea da uno o più corsi;
  •  esclusione da uno o più esami di profitto per una delle sessioni di esame;
  •  sospensione temporanea dall'Università con conseguente perdita delle sessioni di esami.

Sulla base di quali presupposti viene determinata la tipologia della sanzione?

In base alla gravità dei fatti oggetto di azione disciplinare.

Quali norme regolano le punizioni disciplinari degli studenti?

Le norme in materia di punizioni disciplinari degli studenti sono le seguenti: art. 16 del R.D.L. 20 giugno 1935, n. 1071, convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 78, l'art. 45 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1 269, il quale ultimo ha disposto che la punizione disciplinare dell'esclusione temporanea dall'Università non può superare tre anni. Inoltre, ai fini della partecipazione degli studenti interessati al procedimento, si applicano le disposizioni della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni.

Come prende avvio un procedimento disciplinare nei confronti di uno studente?

Mediante la comunicazione della contestazione di addebito, con la quale lo studente viene messo a conoscenza dei fatti e delle circostanze per le quali si ritiene si debba procedere in via disciplinare nei confronti dello stesso.

I fatti contestati allo studente possono essere oggetto di accertamento penale?

Certo. In tutti i casi in cui i fatti contestati configurino un reato, gli stessi divengono oggetto di denuncia da parte dell’Università innanzi alla Procura della Repubblica.

Il procedimento disciplinare deve essere necessariamente sospeso in attesa che venga definito il giudizio penale?

No. Il procedimento disciplinare può essere iniziato e concluso a prescindere dall’avvio e dall’esito di quello penale, in quanto differenti sono gli accertamento oggetto dei due giudizi; nel primo caso i comportamenti dello studente lesivi dei doveri e obblighi che lo stesso ha nei confronti dell’Università; nel secondo, l’illeceità penale – e dunque la violazione delle norme penali- del suo comportamento.

Lo studente sottoposto a procedimento disciplinare può farsi assistere da un legale di fiducia?

Certo. In ogni caso, lo studente può difendersi anche da solo.

Lo studente sottoposto a procedimento disciplinare come può difendere la propria posizione e le proprie ragioni?

Il diritto alla difesa e al contraddittorio dello studente è garantito mediante audizione dello stesso e deposito da parte sua di memorie sia prima che e durante la seduta dell’organo incaricato del procedimento disciplinare.

Gli studenti possono rivolgersi all’Ufficio contenzioso dell’Università per difendere i propri interessi in giudizio?

No, l’Ufficio contenzioso dell’Università si occupa esclusivamente della rappresentanza e difesa dell’Ateneo.

Qualora uno studente necessiti di documenti amministrativi utili allo stesso per la gestione di un contenzioso, presso quale Ufficio deve esercitare l’accesso agli atti?

L’accesso agli atti deve essere esercitato presso l’Ufficio amministrativo che ha formato il documento o che è detentore dello stesso in originale.

Chi da esecuzione a un provvedimento giurisdizionale (sentenza, ordinanza, decreto) di cui si è destinatari?

L’Ufficio amministrativo individuabile sulla base del contenuto del ricorso e del provvedimento giurisdizionale. Es: nel caso di provvedimento che ha disposto l’ammissione del ricorrente ad un corso di laurea o ad altro di studi l’esecuzione viene curata dalla segreteria studenti di riferimento.

Come bisogna comunicare un provvedimento giurisdizionale per ottenerne l’esecuzione?

E’ necessario che si provveda alla comunicazione formale dello stesso o tramite notifica presso la sede legale dell’Università o mediante invio di copia del provvedimento all’indirizzo istituzionale della posta elettronica certificata dell’Università.

Se a seguito di ricorso con istanza cautelare di sospensione di un provvedimento amministrativo dell’Università, detto provvedimento non è stato sospeso nella fase cautelare del giudizio, lo stesso è comunque efficace anche se non è stata ancora emessa la sentenza definitiva?

Certo, il provvedimento amministrativo rimane efficace sino a quando non venga emessa una sentenza di merito che lo annulli e ne determini la cessazione dell’efficacia.

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