La pavimentazione della edicola paleocristiana

Holy Sepulchre: Early Christian layout of the aedicule discovered

Il primo semestre 2023 degli scavi porta alla luce nuovi ritrovamenti, grazie al lavoro H24 del team Sapienza impegnato a Gerusalemme

In Italian 

 

La missione della Sapienza a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro ha concluso i lavori di scavo nell’area immediatamente antistante l’Edicola del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Gli scavi hanno consentito di ricostruire le misure e l’andamento dell’originaria Edicola di epoca paleocristiana; la squadra della Sapienza - composta da docenti, esperti, dottori di ricerca, assegnisti, studentesse e studenti - ha lavorato ininterrottamente 7 giorni e 7 notti, allo scopo di ridurre al minimo il disagio per il pubblico, poiché questa attività richiedeva la chiusura temporanea alle visite.

Lo scavo ha riportato alla luce due gradini in marmo bianco, funzionali per accedere all’antica Edicola, e una pavimentazione di circa 6 metri in lastre di pietra orientate verso est, che si congiungono a un piano di grandi blocchi litici bianchi e lisci, orientati a nord-sud.
Al di sotto della pavimentazione rinvenuta è stato trovato anche un ripostiglio monetale, grazie al quale è stato possibile datare intorno alla fine del IV secolo l’aspetto finale della Rotonda, in particolare grazie alla scoperta di alcune monete riconducibili all’imperatore Valente (364-378).

Sono stati rinvenuti anche numerosi manufatti riconducibili a epoche successive, tra cui i resti della balaustra della recinzione liturgica cinquecentesca, utilizzata fino ai restauri dell’Edicola avvenuti nell’800, ed un significativo frammento di rivestimento parietale del XVIII secolo, ricoperto di iscrizioni in diverse lingue, tra cui il greco, il latino, l’armeno.

I segni di lavorazione della roccia rintracciati all’interno di quella che avrebbe dovuto essere la tomba di Cristo e il pavimento marmoreo di età medievale, dall’aspetto liscio e consunto, lasciano immaginare un’assidua frequentazione di quest’area. Inoltre, la familiarità dei pellegrini con questi luoghi fin dal periodo paleocristiano è confermata anche dalla scoperta di un’area adibita ai visitatori, analoga a quella già rinvenuta della porzione nord della Rotonda.

L’intervento ha permesso anche di effettuare una pulizia archeologica al di sotto delle lastre rinvenute, che ha restituito esigui frammenti di marmo grigio e alcuni resti che costituivano le basi delle recinzioni liturgiche, menzionate anche nelle opere della pellegrina Egeria, una ricca e devota cristiana vissuta nel IV secolo, la quale condusse e descrisse i suoi numerosi viaggi nei luoghi santi.
Alcuni tagli nella roccia danno modo di determinare sia la posizione di un piccolo altare che sosteneva parte della pietra di chiusura del sepolcro; sia la configurazione esatta dell’apertura del vano tombale fra la Cappella dell’Angelo e il Sepolcro, leggermente absidato verso la cappella.

La missione archeologica è stata avviata più di un anno fa dal Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza ed è coordinata da Francesca Romana Stasolla, nell’ambito del programma di restauro del pavimento della basilica.

 

Thursday, 13 July 2023

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