Motion for peace and solidarity with people affected by the war in Ukraine
In Italian
Sapienza sta assistendo con sconcerto e apprensione all’evoluzione del conflitto in Ucraina, un Paese di ricca tradizione culturale e accademica, con il quale l’Ateneo ha proficui rapporti di collaborazione, sul piano didattico e su quello scientifico.
Le comunità universitarie sono terreno fertile per lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni amichevoli tra le nazioni e i popoli, e offrono uno spazio per il confronto e la crescita, aperto alla comprensione reciproca e alla considerazione delle opinioni altrui, fondamenta della coesistenza umana.
L’Ateneo, richiamando la pace come valore non negoziabile e allarmata dalla crisi umanitaria in corso, condivide il documento della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che esprime preoccupazione per quanto sta avvenendo in Ucraina, animata dalla convinzione che l’attenzione alla costruzione e al consolidamento della pace con mezzi pacifici sia vocazione costitutiva dell’Accademia, certa che un’azione diplomatica forte e immediata, condotta in buona fede da tutte le parti, sia l’unica strada per affrontare la complessità del conflitto in corso.
Sapienza pertanto:
- si associa all’appello del Segretario generale dell’ONU del 23 febbraio scorso sul rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e sulla necessità di stabilire il cessate il fuoco e di intraprendere la via del dialogo e del negoziato;
- ribadisce con fermezza l’importanza della pace e del dialogo quali valori insostituibili per la convivenza fra i popoli e condanna ogni atto di violenza e di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
- esprime piena solidarietà alle persone coinvolte e particolare vicinanza all’intera comunità universitaria dell’Ucraina;
Sapienza continuerà ad impegnarsi con azioni concrete a beneficio e a sostegno di studentesse e studenti, nonché di colleghe e colleghi, vittime della guerra, favorendo la loro permanenza nel nostro Paese, come già avvenuto per le studentesse e gli studenti Erasmus attualmente presso il nostro Ateneo, ovvero di coloro presenti nelle zone del conflitto che volessero ritornare in Italia.