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Sapienza vince cinque borse Marie Curie. Premiati anche due ricercatori per progetti presso atenei stranieri

Cinque progetti di ricerca presentati dalla Sapienza sono risultati vincitori dei prestigiosi finanziamenti europei nell’ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships 2018. Altre due borse sono state assegnate a studiosi dell’Ateneo che lavoreranno all’estero

Cinque progetti di ricerca della Sapienza sono stati premiati dalla Commissione europea con finanziamenti Marie Skłodowska-Curie. Le Fellowship individuali sono destinate a ricercatori di eccellenza in possesso del dottorato e riguardano tematiche diverse e relative a vari settori scientifico-disciplinari.

Il progetto della ricercatrice Simona Giunta “Centromere Stability”, coordinato da Isabella Saggio e Franca Pelliccia, verrà sviluppato nel Dipartimento di Biologia e biotecnologie. Il progetto studierà, attraverso l’utilizzo di un approccio innovativo, i meccanismi che mantengono la stabilità centromerica umana e le conseguenze delle disfunzioni nel causare il cancro e l’invecchiamento.

Lo studio “Mayurb” della ricercatrice Arianna Campiani, in collaborazione con Luisa Migliorati del Dipartimento di Scienze dell’antichità e la Universidad Nacional Autònoma de Mèxico, si propone di studiare l’urbanistica antica usando il Periodo Classico Maya come modello per comprendere l’origine e l’espansione delle città nel tempo.

La fellowship per il progetto “Selene” è stata assegnata al ricercatore Alessandro Surrente, che lavorerà nel Dipartimento di Fisica e collaborerà con Marco Felici. Studierà la possibilità di utilizzare l’irraggiamento con idrogeno per controllare le proprietà ottiche ed elettroniche dei dicalcogenuri dei metalli di transizione e rappresenta un sistema per applicazioni nel campo della fotonica e dell’optoelettronica.

La ricerca di Angela Cinalli “Ptanois Posin”, realizzata con Roberto Nicolai e il Dipartimento di Scienze dell’antichità e il Center for Hellenic Studies della Harvard University, propone lo studio dei letterati e musici itineranti nelle fonti epigrafiche di età ellenistica, con l’obiettivo di proporre una riconsiderazione del quadro culturale del periodo ellenistico.

Al ricercatore Dusan Boric è stata attribuita una Marie Curie Global Fellowship per il progetto “Cusp” che si avvarrà della collaborazione di Alfredo Coppa del Dipartimento di Biologia ambientale e della New York University. Lo studio applicherà l’analisi del fenomeno dei livelli di accrescimento del cemento, noto come TAC (Tooth Cementum Annulation), su denti umani e cervidi dai siti del Mesolitico-Neolitico della regione delle gole del Danubio, al fine di individuare la stagionalità delle attività di sussistenza durante il passaggio da società basate sulla caccia-raccolta-pesca all'agricoltura.

Sapienza, oltre ai cinque progetti approvati in cui è host institution, può vantare l’assegnazione della Fellowship a due ricercatori attualmente in servizio nell’Ateneo che svolgeranno la propria attività presso Atenei stranieri.

La ricerca “The skeletal effects of historical transitions in lifestyle (Transitions)” di Antonio Profico analizzerà campioni di reperti umani di interesse archeologico per capire l’effetto della mobilità e della tipologia di attività fisica sul rimodellamento dello scheletro umano. In particolare, verrà analizzata la morfologia del femore in scheletri appartenenti a diverse popolazioni, riconducibili a passaggi storici-culturali cruciali per la comprensione della storia evolutiva dell’uomo. Il progetto sarà svolto alla University of York in collaborazione con il laboratorio di paleoantropologia e bioarcheologia della Sapienza (Giorgo Manzi).

Lo studio di Alessia Nava, “Weaning practices in ancient Italy: from Neolithic farmers to the first cities (Wean-it)”, coordinato per la parte italiana da Alfredo Coppa, ha lo scopo di ricostruire i tempi e i modi dello svezzamento e come questi si siano modificati con il cambiamento delle società. Potrà inoltre fornire informazioni riguardo alla fertilità femminile, alle strategie di cura materna e non-materna, alla stratificazione sociale, alla crescita infantile e alla salute in età adulta. I risultati della ricerca, che si svolgerà alla University of Kent, contribuiranno a mettere in luce le conseguenze bioculturali che hanno accompagnato la rivoluzione neolitica e l’origine dell’urbanesimo in Italia.

Entrambi questi ultimi candidati provengono dal Dipartimento di Biologia Ambientale (settore scientifico disciplinare - Antropologia) e la Sapienza collaborerà attivamente alla realizzazione dei due progetti.

 

Venerdì, 15 febbraio 2019

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