
Studio sul cervello di un cinghiale di oltre 3 milioni di anni fa
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra, in collaborazione con il Polo Museale Sapienza, l’Istituto di Geologia ambientale e geoingegneria - Igag-CNR e il Museo di Paleontologia dell’Università di Firenze, ha ritrovato il più completo fossile di neurocranio di Sus arvernensis, il piccolo cinghiale dal peso di circa 50-60 kg che popolava il continente europeo durante il Pliocene. Lo studio, pubblicato sulla rivista Historical Biology, ha portato alla luce inaspettate somiglianze fra il cinghiale estinto e alcune specie che oggi popolano solo l’Africa equatoriale e le isole indonesiane.
“Per la prima volta è stato possibile studiare in dettaglio la neuroanatomia di un cinghiale estinto - commenta Alessio Iannucci del Dipartimento di Scienze della Terra. “In particolare, lo studio del cervello ha permesso di riconoscere tratti comuni fra il Sus arvernensis e due specie viventi appartenenti a rami molto distanti dell’albero evolutivo dei suidi, l’ilochero e il babirussa”.
Il fossile rinvenuto è conservato all’interno di un blocco di travertino e solo grazie all’utilizzo di tecniche di tomografia computerizzata (TAC) è stato possibile per i ricercatori estrarre virtualmente prima il neurocranio (la parte del cranio che contiene il cervello) dalla roccia inglobante e poi il calco del cervello e le altre strutture interne.
“Grazie alle moderne tecniche di paleontologia virtuale - spiega Dawid A. Iurino del Dipartimento di Scienze della Terra - oggi siamo in grado di studiare strutture anatomiche altrimenti inaccessibili senza il rischio di danneggiare reperti rari e di elevato valore scientifico come il cranio di Collepardo”.
Il sito paleontologico, situato in provincia di Frosinone, offre una straordinaria finestra sugli ecosistemi dell'Europa e della nostra penisola di oltre 3 milioni di anni fa, quando anche in Italia elefanti, rinoceronti e tigri dai denti a sciabola abitavano un ambiente subtropicale.
“Ci sono solo alcuni siti fossiliferi europei di questa età - conclude Raffaele Sardella del Dipartimento di Scienze della Terra - e solo pochi hanno una simile qualità di conservazione: un ulteriore esempio della grande ricchezza geo-paleontologica del nostro territorio”.
Riferimenti:
Neurocranial anatomy of Sus arvernensis (Suidae, Mammalia) from Collepardo (Early Villafranchian; central Italy): taxonomic and biochronological implications - Iannucci A., Bellucci L., Conti J., Mazzini I., Mecozzi B., Sardella R., Iurino D.A. - Historical Biology (2021).
Info
Alessio Iannucci
Dipartimento di Scienze della Terra
alessio.iannucci@uniroma1.it
Raffaele Sardella
Dipartimento di Scienze della Terra
raffaele.sardella@uniroma1.it