Laboratorio chimico per la sicurezza

Il Laboratorio è stato concepito per il coordinamento delle attività relative all'organizzazione, controllo e monitoraggio all'esposizione da agenti chimici potenzialmente dannosi per la salute di docenti, studenti e lavoratori professionalmente esposti, nonché per la valutazione igienistica ed ambientale dei dati ottenuti. La favorevole combinazione nell'Ateneo di elevate professionalità scientifiche, di disponibilità di tecniche ed attrezzature all'avanguardia, di una sofisticata e moderna strumentazione per il monitoraggio dei parametri ambientali e per la misura sperimentale dei fattori di rischio, del massimo grado di multidisciplinarità delle competenze, ha permesso a questa struttura di fornire un valido supporto quali-quantitativo al Servizio di Prevenzione e Protezione e al Servizio di Medicina Occupazionale, fruibile anche da aziende o organizzazioni, pubbliche o private, per le quali si renda necessario un qualificato interlocutore nel campo della prevenzione e dell'igiene industriale ed ambientale, di elevato livello scientifico, affidabile ed indipendente.

Valutazione del rischio in un laboratorio chimico

Nei laboratori chimici si utilizzano numerose sostanze di cui è molto importante conoscere la pericolosità nei confronti dei lavoratori soggetti alla loro esposizione. La valutazione del rischio in un laboratorio chimico è molto complessa in quanto in esso sono utilizzate sostanze con tossicità diversa ed a volte non conosciuta.
Gli obblighi per le aziende ed i diritti dei lavoratori in caso di lavorazioni con agenti chimici sono stati aggiornati ed ampliati dal D.Lgs.2 febbraio 2002, n.°25, che integra il D.Lgs.626/94 con un nuovo Titolo, il VII bis:

Protezione da agenti chimici

che ha dunque modificato la normativa vigente, rendendo necessario l'adeguamento anche nell'Ateneo "La Sapienza".
Il Laboratorio Chimico per la Sicurezza ha quindi progettato, in stretta collaborazione con il Centro di Medicina Occupazionale, un piano di lavoro che potesse soddisfare le richieste della nuova Normativa, approntando, inoltre, un libretto informativo riguardante la prevenzione e la sicurezza nei diversi ambiti operativi in tema di rischio da esposizione a sostanze chimiche.
Data l'elevata complessità e la grandezza del progetto si è deciso di attuare un processo organico articolato in più steps, così da censire, valutare, verificare ed infine intervenire ove il caso lo renda necessario.

- 1° Step.
Creazione di uno strumento essenziale per effettuare un censimento e per acquisire informazioni inerenti i laboratori di ricerca, quelli didattici (la 25/02 equipara a dipendenti ogni unità presente nei laboratori, studenti compresi), le tipologie di ricerca, le sostanze utilizzate e quindi le unità soggette a rischio chimico ed il loro effettivo grado di esposizione.

- 2° Step.
A tale scopo sono state formulate due tipologie di schede, una definita "scheda generale" ed una "personale". La scheda generale, organica ed essenziale, è rivolta al responsabile del laboratorio; in essa si censiscono:

  1. le persone effettivamente presenti contemporaneamente nel laboratorio e la loro qualifica, così da identificare i gruppi omogenei su cui andare a valutare l'esposizione a rischio;
     
  2. la presenza e l'efficacia dei dispositivi di protezione collettiva;
     
  3. l'esistenza di procedure scritte di lavoro;
     
  4. l'esistenza e/o lo stato di avanzamento della formazione ed informazione delle unità che svolgono la ricerca;
     
  5. la presenza e l'adeguatezza dei dispositivi di protezione individuali;
     
  6. la presenza e conservazione delle schede di sicurezza dei prodotti chimici;
     

ed altre informazioni atte all'identificazione di alcuni parametri che saranno poi necessari ad identificare un "indice di rischio ".

La scheda personale è rivolta ad ogni persona svolgente attività di lavoro effettiva nel laboratorio, che sarà da noi considerata una unità recettrice del rischio. Da questo strumento riceviamo informazioni inerenti a:

  1. tempo di permanenza in laboratorio;
     
  2. sostanze utilizzate con relativo indice di inalabilità (calcolato da notizie inerenti la temperatura di utilizzo, lo stato fisico), la frequenza e la durata di esposizione, la quantità manipolata. Tali notizie, essendo il lavoro in un laboratorio di ricerca non ripetitivo, si sono fatte riferire (secondo le linee guida dell'ISPESL) alla situazione ricorrente a massimo rischio per tutte le sostanze meno che quelle cancerogene, mutagene, teratogene per le quali è stata richiesta l'elencazione anche se in uso una tantum annuale;
     
  3. dispositivi di protezione individuale.
     

- 3° step
Successivamente tali dati saranno valutati da esperti ed elaborati tramite algoritmi di un software di programmazione. Tali dati ci forniranno un I.R. che dividerà i gruppi omogenei in tre insiemi.

- 4° STEP campionamenti

  1. A rischio moderato: tali gruppi non sono esposti, per cui a parere del Medico Competente sarà modulata la sorveglianza sanitaria ad hoc;
     
  2. A rischio alto: su tali gruppi occorrerà intervenire con l'adeguamento dei dispositivi di protezione individuale e collettiva, verificando successivamente l'avvenuta "bonifica" con campionamenti individuali;
  3. A rischio non moderato: tali gruppi non sono esposti, per cui a parere del Medico Competente sarà modulata la sorveglianza sanitaria ad hoc;

- 5° STEP
Il tutto verrà poi esteso successivamente ai laboratori didattici.

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