Pensione a 67 anni entro il 2026

L’art 5 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (legge di stabilità) ha previsto l’aumento del requisito anagrafico della pensione di vecchiaia.
Ferma restando la normativa vigente in materia di decorrenze (cosiddette finestre) e di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita,
dall’anno 2026 deve essere garantita un’età minima di accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia non inferiore a 67 anni.
Destinatari di questa norma sono i lavoratori e le lavoratrici dipendenti ed autonomi del settore pubblico (iscritti INPDAP) e privato (iscritti INPS).
Si ricorda che il meccanismo di aggiornamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita è stato disposto con decorrenza  2013, con cadenza triennale, sulla base del relativo dato individuato dall’ISTAT ( art.12 L. 122/2010 modificato dall’art.18 L. 111/2011).
La nuova norma prevede, inoltre, che, nel caso in cui per effetto degli adeguamenti dei predetti requisiti agli incrementi della speranza di vita, non fosse assicurato, dall’anno 2026, il requisito minimo di accesso per la pensione di vecchiaia di 67 anni, entro il 31.12.2023  saranno ulteriormente incrementati gli stessi  requisiti al fine di assicurare da detto anno 2026  l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia ad una età non inferiore a 67 anni, tenuto conto del regime delle decorrenze.

L’articolo è stato soppresso dal comma 9 dell’art.24 del decreto-legge 6.12.2011, n. 201, convertito, con modificazioni, con legge 22.12.2011, n. 214.

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