Crimine narrato e processi mediatici [29464]
La domanda di ammissione, sottoscritta dal candidato e corredata dagli allegati, deve pervenire entro e non oltre il 26 maggio 2017 alle ore 12:00
L'obiettivo del corso è quello di approfondire come dalla ricerca sul crimine, sulla vittima, sull’ambiente relativo, si è passati spesso, nel racconto dei media, alla sola rappresentazione. L’attenzione finisce così per essere morbosa e l'evento spettacolarizzato. Questa morbosità ha determinato la diffusione incontrollabile della cronaca nera, del giornalismo investigativo e del criminality show. Il corso si propone perciò di analizzare il ruolo dei media, il suo ridurre la complessità della realtà per una più facile leggibilità. Misurare gli effetti della circolazione dei materiali accusatori nella formazione del convincimento dell'opinione pubblica, nella considerazione che anche le sentenze potrebbero essere suscettibili di condizionamento, proprio in ragione del frame, della cornice mentale che i media forniscono e impongono per leggere e inquadrare alcuni fenomeni. Un ultimo spazio di approfondimento verrà riservato al crimine narrato attraverso il teatro, il cinema e la letteratura che, diversamente dalla televisione, non manipolano il giudizio dell'opinione pubblica, ma, con meccanismi comunicazionali più complessi, mettono proprio in relazione lo spettatore con le ragioni del crimine.
Gemma Marotta
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