
Alla Sapienza potenziate le azioni per il contrasto alla violenza di genere
Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione della Sapienza, riuniti in seduta congiunta con il Collegio dei Direttori di Dipartimento, hanno fatto il punto sulle azioni messe in campo dall’Ateneo per prevenire e contrastare tutte le forme di violenza, superando stereotipi e pregiudizi legati al genere.
All’indomani della tragica morte di Ilaria Sula, studentessa della Sapienza vittima di femminicidio, la rettrice Antonella Polimeni aveva convocato la riunione collegiale degli organi di governo per ribadire l’impegno dell’Ateneo sul tema e realizzare ulteriori interventi affinché l’università sia sempre più un luogo dove tutte le persone che studiano e lavorano siano e si sentano al sicuro e protette, anche di segnalare eventuali episodi di discriminazione o violenza.
Dal Centro antiviolenza alla Consigliera di fiducia, dalle attività di counseling psicologico alle carriere alias, dai percorsi formativi come “la cassetta degli attrezzi contro la violenza di genere” agli organi di segnalazione, come i Garanti delle Studentesse e degli Studenti, diverse sono le figure e le iniziative previste dalla Sapienza per favorire le segnalazioni e l’adozione delle misure di cui l’Ateneo si è dotato nel corso di questi ultimi anni per favorire l’inclusione e contrastare discriminazioni e molestie.
Sapienza ha inserito queste policy in un quadro organico e strutturato all’interno del proprio Gender Equality Plan. Giunto a compimento il Piano del triennio 2022-24, rendicontato in una conferenza di Ateneo nello scorso marzo, il Piano attualmente vigente prevede un insieme di 10 obiettivi e 22 azioni strategiche, il cui svolgimento è oggetto di costante monitoraggio. Contestualmente alla presentazione del Gep 2025-2027, Sapienza ha proposto per l’approvazione l’Equity plan di Ateneo che definisce e amplia ulteriormente l’“ecosistema” su cui intende basare le proprie policy per l’equità inserendole in una prospettiva intersezionale, capace di tenere conto che le diverse forme di discriminazione si potenziano vicendevolmente.
L’Equity Plan introduce nell’azione di Sapienza ulteriori 16 azioni; tra queste, indagini sistematiche per l’analisi dei fenomeni di discriminazione, abuso e molestie in Ateneo.
Una prima survey, condivisa con le rappresentanze studentesche negli Organi collegiali, è già stata inviata a tutta la platea studentesca registrando ampio interesse da parte della comunità. In essa si valuta l’esperienza personale in materia di discriminazioni, con riferimento in particolare alla disabilità, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere, alla religione, alla provenienza etnica, all’accesso alla tecnologia e allo status socioeconomico. Una seconda survey, sul tema specifico delle molestie in ambito accademico, verrà proposta nei prossimi giorni all’interno di un percorso interuniversitario che coinvolge altri 4 atenei italiani. L’indagine, già approvata dai Comitati Etici, servirà a rilevare l’entità e la diffusione del fenomeno, permettendo anche di individuare le modalità in cui vengono lette le condotte di molestia e se queste sono denunciate agli organi preposti. L’inizio della somministrazione di questa ulteriore survey alla comunità studentesca è previsto per le prossime settimane, dopo la condivisione con le rappresentanze che siedono negli organi di governo dell’Ateneo. Le diverse survey contengono link diretti ai principali servizi e risorse resi disponibili in Sapienza. Grazie alla collaborazione delle studiose di Design Research, l’Ateneo ha inoltre già reso disponibili video informativi e preparato infografiche che, nella seconda metà del mese, verranno fornite a tutti i Dipartimenti e Facoltà.
I risultati di queste indagini saranno alla base dello studio per l’implementazione di nuove politiche e servizi sempre più efficaci, la cui introduzione, in una logica che poggia sulle evidenze e su dati scientificamente validi e attendibili, possa integrare quelli già presenti in Ateneo.