Archeologhe negli scavi

Archeologhe della Sapienza. Antonia Ciasca a venti anni dalla scomparsa (2001-2021)

Giovedì 4 marzo 2021, in occasione dei 20 anni dalla scomparsa dell'insigne archeologa Antonia Ciasca, si è svolto un convegno webinar nel quale sono state ricordate numerose figure di archeologhe che, attraverso almeno quattro generazioni, hanno condotto ricerche di primo piano in ogni ambito dell’archeologia del Vicino e Medio Oriente e del Mediterraneo

Giovedì 4 marzo 2021, in occasione dei 20 anni dalla scomparsa dell'insigne archeologa Antonia Ciasca, si è svolto un convegno webinar nel quale sono state ricordate numerose figure di archeologhe che, attraverso almeno quattro generazioni, hanno condotto ricerche di primo piano in ogni ambito dell’archeologia del Vicino e Medio Oriente e del Mediterraneo.

L'iniziativa è stata aperta con i saluti della rettrice Antonella Polimeni; sono seguiti gli interventi di Marcella Frangipane, Frances Pinnock, Marta D’Andrea, Paola Buzi, Francesca Balossi, Maria Giulia Amadasi, Maria Pamela Toti, Federica Spagnoli, Gilda Bartoloni, Clementina Panella, Francesca Romana Stasolla, Eugenia Equini Schneider, Maria Vittoria Fontana. L'incontro è stato concluso da Serena Maria Cecchini.

Antonia Ciasca è stata un'archeologa italiana, studiosa della civiltà fenicia e punica e dei popoli del Mediterraneo. La sua formazione come archeologa inizia negli scavi del santuario etrusco di Pyrgi. Si è poi dedicata allo studio delle civiltà vicino-orientali e fenicio-puniche, collaborando con l’Istituto di Studi Orientali, prima, e il Centro per le Antichità e la Storia dell’Arte del Vicino Oriente e pubblicando sulla rivista Oriens Antiquus.
Ciasca ha preso parte agli scavi di Tell esh-Sheikh Ahmed el-’Areini (Israele), diretti da Shmuel Yeivin (Israel Antiquities Authority), tra il 1959 e il 1962 agli scavi di Ramat Rahel (Israele), diretti da Yohanan Aharoni (Università di Tel Aviv), sotto l’egida di Sabatino Moscati e Giovanni Garbini; nel 1963 ha compartecipato agli scavi di Shave-Ziyyon e Achziv (Israele), diretti da Moshe W. Prausnitz (Israel Antiquities Authority).
A lei si deve la presenza della Missione Archeologica Italiana a Malta, unica missione straniera sul territorio dell’arcipelago, grazie a un rapporto improntato a fiducia e stima reciproca con le istituzioni maltesi. Dal 1963 diresse gli scavi a Malta, a Tas Silg e nell’area nord dell’isola, condotti con cadenza annuale fino al 1969, interrotti e ripresi poi nel 1998. Qui identificò il famoso santuario di Astarte, luogo di culto frequentato per tre millenni da genti mediterranee. Negli anni successivi continuò a studiare il materiale archeologico di Malta, dedicandogli varie pubblicazioni.

 

Venerdì, 05 marzo 2021

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