
Carlo Alberto dalla Chiesa. 40 anni dopo
Il 3 settembre 1982 la macchina sulla quale viaggiava Carlo Alberto dalla Chiesa con la moglie Emanuela Setti Carraro e l'auto di scorta che li seguiva con a bordo l'agente Domenico Russo furono prese d'assalto in via Carini, a Palermo, da un gruppo di uomini armati aderenti alla mafia. Il Generale e la consorte morirono sul colpo, Domenico Russo dopo 12 giorni.
A quarant'anni dalla strage di via Carini, la Sapienza, in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, ha ricordato la figura e l'opera di Carlo Alberto dalla Chiesa con un incontro che si tenuto in Aula Calasso alla Facoltà di Giurisprudenza.
Hanno introdotto i lavori la rettrice Antonella Polimeni, il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Teo Luzi.
Oliviero Diliberto, preside della Facoltà Giurisprudenza ha coordinato gli interventi di Antonio Brunetti, maresciallo dei Carabinieri e unica attuale doppia medaglia d'oro per il valore e come vittima del terrorismo, Francesco Montagnese, rappresentante degli studenti nel Senato accademico e Massimo Brutti, docente emerito della Sapienza.
Ha concluso i lavori la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese.
Carlo Alberto dalla Chiesa era entrato nei Carabinieri durante la seconda guerra mondiale e aveva militato nella Resistenza. Nei primi anni dopo la guerra fu in servizio in Campania e in Sicilia, nel contrasto al banditismo. Dopo altri incarichi in diverse città italiane, tra le fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 fu nuovamente inviato in Sicilia, dove svolse indagini sulla mafia. Trasferito poi a Torino, negli anni '70 fu a capo dell'antiterrorismo nella lotta contro la Brigate Rosse. Nel 1982 fu nominato Prefetto di Palermo con l'incarico di contrastare Cosa nostra; la strage di via Carini avvenne pochi mesi dopo l'insediamento nel nuovo ruolo.