
Giancarlo Siani: una testimonianza sempre attuale
Venerdì 23 settembre si è tenuta una cerimonia di commemorazione del giornalista Giancarlo Siani, ucciso 36 anni fa dalla camorra, il 23 settembre 1985. L'iniziativa, introdotta con un incontro nella Sala del Senato accademico, si è svolta presso la pietra di inciampo dedicata al cronista nel viale della Città universitaria.
Hanno partecipato la rettrice Antonella Polimeni, il giurista e delegato della Rettrice Massimo Brutti, il presidente della Fondazione Siani e nipote del giornalista Gianmario Siani, il deputato, presidente dell’Associazione culturale pediatri e fratello del giornalista Paolo Siani e il presidente onorario della Fondazione Siani Geppino Fiorenza.
Durante l'evento, al quale erano presenti numerosi studenti, è stato ricordato l'impegno civile del giornalista - fino al sacrificio della vita - che aveva coraggiosamente denunciato il potere della camorra in un'epoca, gli anni Ottanta, nella quale il fenomeno veniva colpevolmente da più parti sottovalutato e ridimensionato. Giancarlo Siani, cronista del Mattino, era un ragazzo di 26 anni quando fu ucciso a Napoli mentre stava parcheggiando la macchina davanti alla sua abitazione. Nei suoi articoli e nelle sue inchieste, estremamente rischiosi per i boss della camorra, aveva svelato i legami tra criminalità organizzata, appalti e politica in Campania, anche in collegamento con la mafia siciliana.
Le pietre di inciampo del viale della Città universitaria sono 11 targhe in omaggio a persone vittime delle mafie, collocate lungo il marciapiede, con l'iniziativa Cento passi per la legalità promossa dagli studenti. Le pietre sono state inaugurate lunedì 24 maggio 2021, in occasione dell'anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992.
"A 36 anni dalla scomparsa di Giancarlo Siani, il suo impegno di giornalista d'inchiesta è più che mai attuale. Sono tantissime le studentesse e gli studenti che riconoscono nella sua figura un simbolo del contrasto alle mafie, al punto che il cronista del Mattino, ucciso a soli 26 anni dalla camorra, è stato scelto come una delle personalità da ricordare con le pietre d'inciampo per le vittime innocenti di mafia nell'ambito del progetto Cento passi per la legalità - commentano Cecilia Iacometta, presidente dell'Associazione Sapienza in movimento e Antonio Lodise, coordinatore del progetto - il ricordo celebrato oggi con la Fondazione Giancarlo Siani è un ulteriore impulso a coltivare iniziative in favore della cultura della legalità nell'Ateneo".