Il fisico che visse due volte: i Premi Nobel per la Fisica Rubbia e Parisi ricordano Bruno Touschek a 100 anni dalla nascita

Dal 2 al 4 dicembre 2021 si svolgerà un convegno organizzato da Sapienza, INFN e Lincei dedicato al fisico austriaco che ha insegnato e fatto ricerca in Italia, mettendo in luce la sua eredità nel campo dell’accelerazione di particelle

giovedì 2 dicembre - Aula Amaldi, Ed. di Fisica - Sapienza - piazzale Aldo Moro 5, Roma
venerdì 3 dicembre - Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, via Enrico Fermi 54, Frascati
sabato 4 dicembre - Accademia Nazionale dei Lincei, via della Lungara 10, Roma

È il 1945 e Bruno Touschek si separa dalla colonna dei deportati, cadendo riverso in un fosso a lato della strada, stremato dalla polmonite e dalla lunga marcia; uno dei soldati che scortavano i prigionieri gli spara, un colpo alla testa e uno al petto.
Come si sarebbe evoluta la fisica delle particelle, se quello sparo avesse realmente ucciso il giovane austriaco? Invece il proiettile raggiunse Touschek solo di striscio e lui fu tratto in salvo, sottraendosi a un destino che sembrava già segnato.

A 100 anni dalla nascita, la Sapienza, l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare-INFN) e l’Accademia dei Lincei dedicano alla figura e all’eredità del brillante fisico austriaco il “Bruno Touschek Memorial Symposium (1921-2021)”, un convegno di tre giorni ospitato nelle sedi delle tre istituzioni che hanno avuto una parte tanto rilevante nella sua vita.
Si parte il 2 dicembre alla Sapienza dove tra gli altri parteciperanno i due Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia e Giorgio Parisi, intervenendo dall’aula Amaldi, proprio l’aula dedicata al fisico italiano che più si adoperò per inserire Touschek nel panorama della fisica italiana. Fu infatti negli ‘Anni 50 che Touschek giunse in Italia in forma stabile, insegnando alla università capitolina e contribuendo alla realizzazione e all’evoluzione degli acceleratori di alta energia.

Un approdo non scontato per lo studioso profondamente segnato da vicende personali. In seguito all’annessione dell’Austria alla Germania e all’introduzione delle leggi razziali fu costretto a lasciare gli studi presso l’Università di Vienna dove si era iscritto, dopo un breve soggiorno in Italia presso la zia materna, Adele, detta Ada. Fu proprio in omaggio a lei che molti anni più tardi trovò nome il prototipo di acceleratore realizzato presso i Laboratori di Frascati dell’INFN: AdA, “Anello di Accumulazione”. L’idea rivoluzionaria realizzata per la prima volta da Touschek in AdA consisteva nel far circolare all’interno di uno stesso anello e in direzioni opposte due fasci di particelle dalle cui collisioni poter produrre nuove particelle: questa è la stessa idea alla base del funzionamento di tutti i futuri anelli di collisione, di cui il più grande e potente al mondo è LHC (Large Hadron Collider) del CERN.
In Italia, grazie alla sua brillante personalità, Touschek contribuì al grande sviluppo dell’ambiente accademico e scientifico italiano, formando una nuova generazione di teorici - tra i suoi primi laureandi Nicola Cabibbo e Francesco Calogero - e consolidò quella che sarebbe divenuta una caratteristica dei Laboratori di Frascati: la simbiosi tra teoria, sperimentazione e costruzione di macchine acceleratrici.

Touschek era una personalità del tutto fuori dagli schemi e, oltre a coltivare la passione per le motociclette, aveva un talento innato per il disegno, al quale si dedicava in continuazione, dando forma artistica a dubbi e intuizioni: molti dei suoi schizzi e disegni, custoditi da amici e colleghi saranno esposti giovedì 2 dicembre in occasione del convegno presso l’Edificio di fisica Marconi, accanto all’aula Amaldi. Venerdì 3 dicembre, si terrà la cerimonia di intitolazione a Bruno Touschek del visitor center dei Laboratori Nazionali di Frascati, alla quale prenderà parte, tra gli altri, il figlio Francis Touschek.

 

 

Martedì, 30 novembre 2021

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