Mobilitazione End Fossil
Sono trascorsi più di dieci giorni da quando alcune studentesse e alcuni studenti, che si riconoscono nella sigla End Fossil, hanno occupato gli spazi di fronte all’Edificio di Geologia dando inizio a una manifestazione incentrata sulle criticità ambientali e sociali derivanti dallo sfruttamento dei combustibili fossili.
Fin dall’inizio della mobilitazione l’Ateneo, nel confermare la propria posizione di massima attenzione ai temi ambientali, si è dimostrato disponibile al dialogo, chiedendo tuttavia con molta chiarezza il rapido ripristino delle condizioni di legalità e sicurezza che la scelta di occupare spazi della città universitaria, mette a rischio.
La Sapienza si è impegnata a garantire, con risorse proprie, la sicurezza, il decoro e la piena fruibilità degli spazi interessati dalla mobilitazione, a tutela della Comunità universitaria e degli stessi manifestanti.
In questo periodo la Rettrice, il Prorettore Vicario, il Prorettore alla Sostenibilità, il Prorettore ai rapporti con la Comunità studentesca, il Preside della Facoltà di Scienze MFN e il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra si sono resi disponibili in più occasioni a un confronto con i manifestanti su come rafforzare le misure sulla sostenibilità che Sapienza ha attivato già da tempo e che porta avanti come comunità anche insieme al Comitato tecnico scientifico.
Il primo giugno, grazie al dialogo delle parti, è emersa la fattibilità di un incontro, calendarizzato per il 12 giugno, tra i membri del Comitato tecnico scientifico e una delegazione dei manifestanti che chiedono di confrontare le loro proposte con le posizioni e le competenze dei tecnici e dei ricercatori di aree differenti e di studenti che compongono il Comitato stesso. Nello stesso incontro, il Preside della Facoltà di Scienze MFN si era reso disponibile, su delega della Magnifica Rettrice, a discutere concretamente riguardo alla ricognizione delle attività di ricerca sui temi in oggetto.
Nel corso di ogni incontro è stata ribadita la necessità di ripristinare l’agibilità e la fruibilità degli spazi, azione resasi ancora più necessaria per l’inizio di numerose opere edilizie che stanno interessando diversi punti della Città universitaria, finalizzate alla messa in sicurezza e all’ammodernamento delle strutture, nonché all’aumento degli spazi a disposizione delle attività didattiche e della socialità della Comunità.
Dispiace constatare che, all’impegno dell’Ateneo a promuovere un dialogo costruttivo su obiettivi comuni come quello di una necessaria e non procrastinabile transizione ecologica, da sostenere attraverso ricerca, formazione e terza missione, non abbia corrisposto analoga disponibilità da parte dei manifestanti su questioni altrettanto importanti come quella della sicurezza.
Infatti era stato fatto presente alle studentesse e agli studenti che, soprattutto la notte e durante le festività, come quella del 2 giugno, non ci sarebbero state le adeguate garanzie di sicurezza per il permanere delle condizioni di occupazione degli spazi dell’Ateneo, vista anche la presenza di diverse aree di cantiere aperte, a partire da quella della Grande Piazza, che comprende lo scalone monumentale, la fontana e la statua della Minerva.
Quindi era stato richiesto di lasciare gli spazi occupati per questa specifica contingenza. Purtroppo tale disponibilità è stata negata se non a fronte di garanzie inattuabili, come quella della immediata calendarizzazione per il Senato Accademico del 13 giugno della discussione di un documento da prodursi nella riunione del 12 e quindi evidentemente senza i necessari tempi utili. A seguito di questa chiusura, l’Ateneo ha ritenuto che venissero meno le condizioni per lo svolgimento della riunione del 12 giugno e ha annullato l'incontro.
Sapienza continuerà in ogni caso a mantenere alta l'attenzione e a perseguire il suo sforzo sui temi energetici ed ambientali sulla base di una ricerca indipendente, una didattica libera e un confronto aperto con studentesse e studenti, sia nei corsi di studio che nelle iniziative trasversali e interdisciplinari. Tra queste, il corso di formazione transdisciplinare "Le Scienze della sostenibilità: la transizione culturale, ecologica e digitale", che da anni permette a migliaia di studentesse e studenti di confrontare competenze e sensibilità su temi che coinvolgono tutte e tutti, e i percorsi Minor in "Ingegneria delle Transizioni" e in "Sostenibilità ambientale" recentemente attivati.
È opportuno sottolineare che su ogni tematica Sapienza continuerà a ricercare il dialogo con tutti gli interlocutori che siano disponibili a collocarsi nel perimetro della legalità, che operino nel rispetto dei principi costituzionali e che non siano limitanti della libertà altrui.
È priorità dell’Ateneo valorizzare le condizioni di vita della propria Comunità, garantendo didattica e spazi di alta qualità, luoghi di incontro sicuri e moderni, formazione transdisciplinare che valorizzi ogni Persona a seconda delle proprie inclinazioni, consentendogli di spendere le competenze acquisite a beneficio della collettività.