Monopattini elettrici, usati come giocattoli

Una ricerca condotta dal Centro d'eccellenza sulla sicurezza stradale della Polizia di Stato, unità operativa nata da un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Psicologia, la Polizia di Stato, la Fondazione Ania e la ASL RM1, svela uno scenario drammatico per quanto riguarda la conoscenza delle norme e la percezione del rischio di incidenti da parte di chi utilizza i monopattini elettrici

Il Centro d'eccellenza sulla sicurezza stradale della Polizia di Stato, l'unità operativa nata da un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Psicologia, la Polizia di Stato, la Fondazione Ania e la ASL RM1, ha condotto una ricerca sull'uso del monopattino. Lo studio, coordinato da Anna Maria Giannini, direttrice del Dipartimento di Psicologia, ha evidenziato un'alterata percezione dei rischi nel senso di una forte sottovalutazione. Le studentesse e gli studenti sono portati a ritenere il monopattino un gioco, a non considerare le regole della strada come vincolanti e a non tenere conto delle conseguenze possibili di un uso scorretto. Tali distorsioni realizzano un vero e proprio paradosso: la convinzione che muoversi a bordo di un monopattino renda invulnerabili e consenta di divertirsi senza alcuna preoccupazione. Le fasce adolescenziali coinvolte attivamente nella ricerca hanno evidenziato di essere attratte dal gioco, di ritenersi invincibili, mentre l'uso del mezzo richiama il tema della giocosità (tipico di età precedenti) e il monopattino purtroppo non viene considerato un vero e proprio dispositivo che deve prevedere il rispetto di alcune regole di utilizzo.

Nello studio sono stati coinvolti seimila studenti, dai 14 ai 16 anni, delle scuole secondarie di secondo grado in tutta Italia; quasi un ragazzo su dieci ha dichiarato di guidare frequentemente un monopattino elettrico in particolare nelle aree di maggiore intensità urbana. Il campione ha dimostrano di avere scarse conoscenze, in alcuni casi inesistenti, sulle normative attuali sull'uso del monopattino (limiti di età, velocità consentita ecc.). Per esempio soltanto il 26% sa quale sia la velocità consentita nelle aree pedonali e ben il 42% ritiene che l’età minima per guidare il monopattino sia 10 anni (il limite reale è 14 anni). Ma soprattutto i ragazzi percepiscono il rischio di avere un incidente più basso rispetto alla guida di un altro mezzo come l’automobile o il motorino.

Secondo la ricerca, per quanto riguarda gli atteggiamenti evocati dal mezzo, l’aspetto di maggiore attrazione è rappresentato dal divertimento: i giovani intervistati considerano infatti il monopattino divertente e piacevole, ancor più di pericoloso e vantaggioso. Il rischio è che il vissuto “playful” collegato con questo mezzo possa contribuire a disimpegnare ulteriormente il guidatore dal rispetto delle regole.

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