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Prevenire i danni dovuti al lavoro sotto pressione: uno studio sui fattori di rischio iperbarico

Sul Lago di Bracciano verrà montato un laboratorio da campo che raccoglierà i risultati di sperimentazioni che simulano attività lavorative subacquee. Il Dipartimento di Fisiologia e farmacologia coordina una nuova ricerca per prevenire i rischi degli operatori impegnati in ambiente iperbarico

Sul Lago di Bracciano si avvia un nuovo progetto di ricerca, sulla prevenzione delle malattie professionali in lavoratori impiegati in ambienti iperbarici.
Sulla riva del lago verrà montato un laboratorio da campo che raccoglierà i risultati di analisi fatte ad alcune persone che simuleranno attività lavorative subacquee, per misurare le alterazioni dovute alla permanenza sotto una forte pressione, quale quella dell'acqua. 

La ricerca è finanziata dall'Inail, attraverso il Bando ricerche in collaborazione, e si pone come obiettivo quello di studiare quanto alcuni fattori individuali, come la dieta e lo stato di efficienza fisica, incidano sulla risposta fisiologica nell'individuo che svolge la sua attività in ambienti ad alta pressione.

Lo studio, coordinato da Luigi Fattorini del Dipartimento di Fisiologia e farmacologia, con la partecipazione del Dipartimento di Medicina sperimentale, Unità di ricerca in Scienza dell’alimentazione e nutrizione umana, del Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche e Biotecnologie del polo Pontino e in collaborazione con Tor Vergata e l'Enea, prevede, a partire dai risultati osservazionali, di implementare strategie che consentano di ridurre il rischio di insorgenza di malattie professionali per queste categorie di lavoratori specializzati, modificando abitudini alimentari o stili di vita.

 

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