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Tre progetti Sapienza finanziati dal Mur per lo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale

Oltre 3milioni e 700mila euro concessi dal Mur nell’ambito del bando Fis per finanziare tre progetti condotti da ricercatori emergenti e da ricercatori affermati, nei settori Physical sciences and engineering, Social Sciences and Humanities, Life Sciences

Il 31 luglio 2023 il Mur ha finanziato, nell’ambito del bando Fis (Fondo italiano per la scienza) per lo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale, tre progetti della Sapienza condotti da ricercatori emergenti e da ricercatori affermati. 

Nel settore Physical sciences and engineering è stato selezionato il progetto Statistical Mechanics And Complexity: theory meets experiments in spin glasses and neural networks (SMaC) coordinato da Enzo Marinari del Dipartimento di Fisica che ha ricevuto un finanziamento per circa un milione e mezzo di euro.
Il progetto utilizza un approccio quantitativo tipico della fisica teorica per analizzare sistemi di grande complessità, con l'ambizione di avvicinare interessantissimi risultati sperimentali ad un quadro teorico in evoluzione. In questo modo si vogliono spiegare le proprietà "rivoluzionarie" di materiali (l'esempio tipico è quello dei vetri di spin) quali la memoria e il ringiovanimento, e si cerca di utilizzare le "reti neurali" per arrivare a metodi di apprendimento, memorizzazione e comprensione sempre più potenti, aprendo una finestra sul modo di funzionamento del nostro cervello.

Nel settore Social Sciences and Humanities è stato selezionato il progetto Printing Revolution and American Collections: the migration of cultural heritage at times of political change (PrintRevUS), coordinato da Cristina Dondi del Dipartimento di Lettere e culture moderne che ha ricevuto un finanziamento di oltre un milione e 300mila euro.
Il progetto investigherà le conseguenze di politiche ed eventi del passato sul patrimonio librario europeo migrato negli Stati Uniti. Tra il 18° e il 20° secolo alcuni cambiamenti politici in Europa mobilitarono vaste quantità del patrimonio librario antico che finirono per formare il nucleo delle collezioni statunitensi. Politiche quali le secolarizzazioni degli enti ecclesiastici attuate da Giuseppe II, Napoleone, ed eventi come la Rivoluzione d’ottobre e le due guerre mondiali, causarono il sequestro, la dispersione e la vendita di migliaia di edizioni del 15° secolo stampate in Europa, i cosiddetti ‘incunaboli’, 50.000 dei quali sono preservati oggi in centinaia di biblioteche pubbliche statunitensi. Un team di specialisti esaminerà questi volumi per ricostruire la storia della loro migrazione, in grandi collezioni come quelle di Yale, Harvard, Princeton, New York, Chicago, Washington, Baltimora, and San Marino California, e in centinaia di biblioteche più piccole.

Nel settore Life Sciences è stato selezionato il progetto Differentiating heart disease between adult-onset autoimmune and type 2 diabetes, coordinato da Ernesto Maddaloni del Dipartimento di Medicina sperimentale, che ha ricevuto un contributo di circa 900mila euro.
Il progetto ha come obiettivo principale proprio quello di definire e caratterizzare le diverse componenti della cardiopatia diabetica e le sue diverse manifestazioni cliniche, confrontandone caratteristiche e fattori causali tra persone con diabete autoimmune e persone con diabete di tipo 2. Tutte le forme di diabete mellito, come il diabete autoimmune (o di tipo 1) ed il diabete di tipo 2, causano complicanze micro e macrovascolari che coinvolgono diversi sistemi del nostro organismo: tra queste, la cardiopatia diabetica rappresenta la principale causa di mortalità nel diabete mellito. L’ipotesi alla base del progetto è che la diversità fisiopatologica e clinica delle diverse forme di diabete possa determinare importanti differenze nelle cause e nelle caratteristiche delle loro complicanze. Lo studio di queste differenze potranno contribuire a delineare i principali cluster di danno cardiaco nel diabete mellito causati dalla complessa interazione tra difetti del macro e microcircolo coronarico, alterazioni del sistema nervoso autonomo, disfunzioni metaboliche, infiammazione ed autoimmunità. Per la prima volta saranno confrontate le caratteristiche strutturali e funzionali della cardiopatia diabetica tra diabete autoimmune e diabete di tipo 2, contribuendo alla descrizione completa delle complicanze cardiologiche del diabete mellito in relazione ai diversi disordini fisiopatologici e metabolici che caratterizzano l'eterogeneità del diabete. I risultati della ricerca promuoveranno significativi progressi nella conoscenza dei diversi aspetti della cardiopatia diabetica, offrendo così nuovi spunti per una caratterizzazione più precisa della malattia, che è cruciale per sviluppare la medicina di precisione nelle malattie cardiovascolari e nel diabete.

 

Lunedì, 04 settembre 2023

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