Intervista a Alessandro - Tirocinio Banca d'Italia
Caro Alessandro, parlaci brevemente del tuo tirocinio: quali le principali attività svolte e responsabilità assegnate.
Il tirocinio svolto presso il Dipartimento Informatica della Banca d’Italia prevedeva l’inserimento in uno specifico progetto di ricerca. Questo ha significato poter collaborare all’avanzamento dello stesso, sia dal punto di vista teorico, con l’apporto di nuove idee, che dal punto di vista operativo, mettendo mano al codice di programmazione.
Com'è stato l'impatto con il mondo del lavoro?
Estremamente positivo. Ho trovato un team di lavoro che mi ha fatto sentire subito coinvolto nel progetto, rimanendo piacevolmente sorpreso dalla disponibilità con cui venivano accolte le mie proposte o i miei dubbi. Direi che il flusso di lavoro con il quale veniva portato avanti il progetto era molto simile a quello di un progetto di ricerca accademica, senza dubbio questo ha facilitato il mio inserimento.
In che modo la formazione universitaria ti ha aiutato ad affrontare questa esperienza?
Gli studi in matematica si basano su una dimensione principalmente astratta all’interno del campo scientifico, tuttavia sviluppano abilità estremamente concrete nel mondo del lavoro: abituarsi a risolvere problemi complessi. In questo senso la mia formazione universitaria è stata essenziale. Essere un matematico in un team di ingegneri informatici può implicare cose diverse tra loro, come sa bene chi ha approcciato questi studi, ma significa anche poter fornire un punto di vista alternativo e spesso complementare.
Pensi che il tirocinio ti abbia orientato a definire il tuo obiettivo professionale?
Ritengo di poter affermare di aver concluso il tirocinio con le idee più chiare rispetto a quando l’ho iniziato. Non che non sapessi cosa aspettarmi, o quali fossero le mie preferenze in ambito lavorativo, ma affrontare un’esperienza in un’istituzione così importante mi ha dato maggior consapevolezza delle opportunità che offre il mondo del lavoro. A volte si ha la tentazione di accettare la prima offerta lavorativa non appena si è laureati temendo che sarà l’unica, questo tirocinio mi ha dato la possibilità di essere paziente e valutare le proposte di lavoro che arrivavano nel tempo.
Quali sono le tue aspettative per il futuro lavorativo?
Se c’è un aspetto che caratterizza il nostro tempo, questo è la continua accelerazione dei fenomeni che ci circondano. Parlare di futuro oggi è un’attività quasi divinatoria. Tuttavia questo non mi spaventa: qualunque sia la direzione che prenderà il nostro mondo, sarà fondamentale continuare ad affinare la capacità di imparare, di adattarsi, di trovare soluzioni a problemi complessi. Credo che questo valga per tutti, non solo per i matematici, o per gli operatori nel settore scientifico, o per i laureati in generale.