Intervista a Ilaria - Tirocinio Palazzo del Quirinale

"L’esperienza diretta sul campo è utile per comprendere e scoprire quali sono le proprie abilità, magari non ancora emerse; di conseguenza questi progetti aiutano gli studenti ad individuare quali siano le possibili strade da seguire dopo la laurea - o perché no, anche quelle da escludere -, dunque indirizzarli nella scelta e nella ricerca di un futuro lavoro."

Cara Ilaria, raccontaci brevemente la tua esperienza di tirocinio e quali sono stati gli aspetti pià interessanti. 

Svolgere il tirocinio al Palazzo del Quirinale è stata una bellissima esperienza sotto ogni punto di vista. Sapevo da prima di iniziare che sarebbe stato un tirocinio impegnativo: oltre alle 150 ore previste dal piano sono state necessarie altre ore per lo studio personale del materiale finalizzato alla preparazione della verifica delle conoscenze per ottenere l’idoneità al condurre le visite guidate. Personalmente lo studio non si è concluso con la parte della formazione, ho ripreso continuamente le dispense e gli appunti fino alla fine del tirocinio per avere una buona preparazione e garantire al visitatore la migliore spiegazione possibile e dunque una buona visita. La dedizione impiegata durante la formazione è stata ripagata nella seconda parte del tirocinio e con le visite si sono iniziati a vedere i frutti dell’impegno.
Parlare ad un pubblico non è sempre semplice. I visitatori sono diversificati, anche all’interno dello stesso gruppo ed è necessario usare un linguaggio accessibile ai più e cercare di trovare un punto di interesse comune per riuscire a catturare la loro attenzione durante la spiegazione. Non sempre le persone sono disposte ad ascoltare la tua spiegazione, ma è sufficiente la gratitudine di poche a  ripagarti dell’impegno svolto.
Uno strumento fondamentale per questo tipo di tirocinio è sicuramente la passione, passione per l’arte, per la storia, per la cultura in senso lato e soprattutto per la sua divulgazione: senza la passione probabilmente nemmeno una parola sarebbe arrivata al visitatore. Tutto questo ci è stato trasmesso dai nostri tutor, che hanno sempre dimostrato entusiasmo per questo progetto e soprattutto fiducia nei nostri confronti.

Cosa pensi dei progetti che, come in questo caso, oltre ad una finalità formativa mirano a farvi concoscere la realtà del mondo del lavoro? 

Il primo approccio con il mondo del lavoro è fondamentale in primis per lo sviluppo di alcune competenze che altrimenti sarebbero difficili da sviluppare in ambito prettamente universitario. L’esperienza diretta sul campo è utile inoltre per comprendere e scoprire quali sono le proprie abilità, magari non ancora emerse; di conseguenza questi progetti aiutano gli studenti ad individuare quali siano le possibili strade da seguire dopo la laurea - o perché no, anche quelle da escludere -, dunque indirizzarli nella scelta e nella ricerca di un futuro lavoro.
Per quanto mi riguarda prima di iniziare il tirocinio al Palazzo del Quirinale non credevo assolutamente di essere in grado di parlare al pubblico e soprattutto di riuscire a gestire gruppi numerosi di visitatori, capacità che invece sono emerse non appena ho superato la paura e timidezza delle prime visite.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Onestamente, ad oggi, non so ancora bene cosa vorrò fare una volta finita l’università. Studiare mi piace molto e mi piace molto ciò che studio, per questo mi auguro di riuscire a rimanere nell’ambito della ricerca di storia dell’arte così da poter lavorare facendo qualcosa di sempre nuovo e stimolante. Tuttavia, se prima del tirocinio scartavo completamente l’opzione di lavorare a contatto con il pubblico, poiché credevo di non averne la capacità o comunque non credevo mi piacesse, ora ho rivalutato quest’opzione. Non mi sento di escludere totalmente la strada di guida turistica o più in generale di lavoro a contatto con la gente, per lo meno nell’imminente futuro post lauream.

Infine, quale consiglio ti senti di dare a chi sta studiando all’università?

Credo, innanzitutto, che ognuno debba studiare ciò a cui è interessato, seguendo le personali propensioni, senza pregiudizi, altrimenti l’università diventerebbe un ostacolo pressoché insormontabile e non se ne coglierebbe la sua bellezza, diventando un’esperienza tutt’altro che piacevole.
Studiare è una grande fortuna, poter frequentare l’università è un privilegio purtroppo non sempre scontato, per questo è necessario sfruttare tutte possibilità che essa ci offre, anche se richiede tempo e impegno. Molte di queste sono delle opportunità che probabilmente non riusciremo a provare al di fuori dell’ambito universitario: è dunque bene coglierle anche per allargare il più possibile il proprio bagaglio delle conoscenze e delle esperienze utili per il nostro futuro.

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