La Sapienza e la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo

Il quadro istituzionale

Nel rispetto dei propri principi istituzionali, in particolare di quanto previsto dall’art. 1, commi 3 e 8 e dall’art. 11, comma 1, lett. c) dello Statuto, Sapienza Università di Roma riconosce l’importanza strategica della cooperazione internazionale allo sviluppo, in linea con gli impegni etici e politici assunti dalla comunità internazionale.

Il 30 gennaio 2007 il Senato Accademico ha approvato all’unanimità la Carta dei Principi e la Dichiarazione di Missione per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo (vedi sezione "Download" a destra), assumendo, quale piattaforma condivisa a livello internazionale, gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (vedi sezione "Link esterni" a destra), nella specificità degli indirizzi e delle politiche del Parlamento e del Governo italiano, dell’Unione Europea e delle Organizzazioni internazionali con cui l’Italia collabora.

La mission

Riconoscendo la diversità sociale e culturale fra i popoli e garantendo pariteticità fra partner diversi che operano nella Cooperazione internazionale con i Paesi in Via di Sviluppo (PVS), Sapienza Università di Roma ha adottato una politica ad hoc, tesa a promuovere e sostenere la ricerca e la formazione nello e per lo sviluppo - inteso soprattutto come sviluppo umano sostenibile - attraverso innovativi partenariati bi- e multilaterali, anche con organismi nazionali ed internazionali.

La realizzazione di tali obiettivi ha luogo con la promozione e la valorizzazione di collaborazioni tra e con docenti, studenti e ricercatori di questo Ateneo con quelli di Università di paesi terzi, soprattutto in settori ed aree strategiche di intervento che rappresentano i principali punti di forza e di eccellenza accademici.

In particolare le collaborazioni intendono garantire la mobilità dei richiamati soggetti da e con questi Paesi, lo scambio delle reciproche competenze, la sinergia e l’ottimizzazione delle rispettive risorse e degli obiettivi condivisi, una più ampia fruibilità del know-how tecnologico e delle opportunità finanziarie, nonché il potenziamento di forme di cooperazione decentrata (attiva partecipazione degli enti locali).

In ultima analisi, fondamento di tale politica risulta l’auspicabile ricerca di quello sviluppo partecipato ed ecosostenibile (a lungo termine), in un’ottica complessiva di salvaguardia dell’ecosistema e di condivisione dei principi di good governance, per la riduzione delle disuguaglianze e la prevenzione di conflitti.

Le attività correnti (Paesi e settori d’intervento)

Dall’approvazione della Carta dei Principi la cooperazione allo sviluppo di Sapienza Università di Roma ha coinvolto soprattutto Paesi come l’Albania, l’Angola, il Benin, il Ciad, l’Etiopia, il Ghana, la Giordania, l’Iraq, il Kenya, il Mozambico, i Territori dell’Autorità Nazionale Palestinese, il Senegal, la Tanzania, l’Uganda e lo Yemen. I settori d‘intervento sui cui le predette collaborazioni hanno maggiormente insistito sono: a) la sostenibilità ambientale; b) l’antropologia; c) la medicina; d) la sicurezza alimentare; e) la lotta alla povertà rurale ed urbana; f) la salvaguardia del patrimonio culturale; g) la progettazione e la pianificazione urbanistica; h) lo sviluppo di partnership locali; i) il supporto ai sistemi formativi locali (summer school e corsi di studio in genere).

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