Progetti di Avvio alla Terza Missione finanziati dal Bando 2022

Avvio Terza Missione 2022
 

L’accessibilità come principio estetico nel campo delle arti performative

Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura - flaviadalila.damico@uniroma1.it 

Il progetto si colloca in un ambito di studi trasversale che intreccia i saperi delle Discipline dello spettacolo, dell’Exhibit e Set Design alle metodologie dell’Universal Design. L’approccio interdisciplinare ha come obiettivo aggredire un gap del settore delle arti performative rispetto alla fruizione accessibile per pubblici con specifiche esigenze sensoriali, primi fra tutti le comunità sorde, cieche e neuroatipiche. L’intento è quello di trasferire le metodologie e le pratiche sviluppate in ambito museale e di Progettazione

Universale nel campo delle arti performative e, al contempo, di arricchire tecniche e metodi già consolidati sulla base della specificità del settore. La ricerca infatti si avvale della ricognizione storico-critica già avviata nell’ambito del dottorato e dell’assegno di ricerca “Dispositivi per la scena performativa: Accessibilità e sperimentazione tecnologica” della dott.ssa D’Amico e delle competenze nel campo dell’Exhibit Design della dottoranda e scenografa Ciufo. A implementare il quadro metodologico è il coinvolgimento degli stakeholders: artisti con disabilità dell’associazione Al.di.Qua.Artists, portatori di saperi incorporati.

Il progetto prevede un programma sperimentale di seminari e workshop che indagano il concetto e le strategie di accessibilità da un punto di vista artistico mediante due linee di azione: una dedicata alla sperimentazione di un piano di comunicazione multimediale che tenga conto delle eterogenee e specifiche esigenze di pubblici con difficoltà sensoriali; l’altra alla sperimentazione di strategie accessibili come audiodescrizioni poetiche e riproduzioni tattili dei set delle scene. Banco di prova del progetto sono due realtà produttive delle arti performative con cui le proponenti già collaborano: Orbita|Spellbound, Centro di Produzione Nazionale della Danza e CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.

Al termine del percorso sono previsti una mostra e la realizzazione di un progetto editoriale multisensoriale. La partecipazione al programma consente di acquisire CFU valevoli come idoneità “Altre Attività formative/Tirocinio”.

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Come stanno i nostri fiumi? Monitoraggio attivo della qualità delle acque in ambito urbano

Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - camilla.dimarcantonio@uniroma1.it 

All’interno del tessuto urbano della città di Roma, il Tevere è parte integrante della vita dei cittadini in quanto sede di svariate attività, per lo più di tipo sociale. Tuttavia, l’attenzione allo stato qualitativo delle sue acque si attiva solo in occasione di eventi estremi, quando vengono alla luce gli effetti delle problematiche ambientali. Questo progetto vuole coinvolgere la cittadinanza nello studio e approfondimento delle caratteristiche qualitative delle acque del Tevere, attraverso campagne di monitoraggio partecipato ed incontri divulgativi, soprattutto con le scuole secondarie di secondo livello.

L’attività proposta si colloca nel programma europeo di tutela delle acque, nel quale viene richiesto agli stati membri di monitorare la qualità dei loro fiumi. Risulta necessaria una maggiore quantità e frequenza dei dati di monitoraggio, anche sulla base di parametri di inquinamento di interesse emergente, sia a livello scientifico che legislativo e sociale, come i composti farmaceutici e i pesticidi. Il progetto, quindi, si occuperà di sensibilizzare rispetto alla complessità del sistema-fiume in ambito urbano e all’impatto che le nostre azioni quotidiane possono avere sulla sua salute.

L’iniziativa verrà affiancata ad altre attività già in corso sul fiume come il progetto artistico “Thybris”, e la campagna dell’associazione “A Sud”. Fatto che assicurerà una diffusione molto più ampia dell’iniziativa. Inoltre, contribuiranno alle attività la società Ecosearch S.r.l., leader nel campo del monitoraggio ambientale, e Acea Elabori, società del gruppo Acea SpA, promuovendo un fecondo connubio tra università e imprese.

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Atteggiamenti verso l’aiuto psicologico negli adolescenti: la settima arte come veicolo di esperienza e conoscenza

Dipartimento di Psicologia dinamica, clinica e salute - flavia.fiorentino@uniroma1.it 

Il presente progetto si propone di organizzare un ciclo di cineforum volto a sensibilizzare un pubblico adolescente sulle tematiche della ricerca d’aiuto e del riconoscimento di segnali di disagio psicologico. Le tematiche relative ad ogni pellicola saranno declinate in modo esaustivo e affrontate in discussioni di gruppo con la partecipazione di esperti esterni. L’obiettivo è quello di fornire validi strumenti che possano aiutare i partecipanti a rispondere alle sfide evolutive che si trovano a fronteggiare, così da poter riconoscere con maggiore sicurezza ed efficacia eventuali segnali di disagio psicologico, emotivo, relazionale. Inoltre, il progetto si propone di andare a incidere sugli atteggiamenti e sulle credenze negative associate alle tematiche della salute mentale e alla richiesta di aiuto psicologico, oltre che sullo stigma percepito dagli adolescenti. 

L’attività di sensibilizzazione sarà accompagnata da una valutazione dell’impatto sui beneficiari, misurato attraverso dei questionari. I risultati verranno esplicitati all’interno del materiale informativo che verrà distribuito sul territorio, al fine di incoraggiare ed estendere l’attuazione del progetto ad altri contesti. I risultati saranno inoltre diffusi attraverso articoli su piattaforme online e in occasione di giornate di divulgazione sul tema della salute mentale, promuovendo in tal modo riflessioni collettive sulle tematiche oggetto delle attività svolte.

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Play, Smile and Grow

Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali - rosanna.guarnieri@uniroma1.it 

L’acquisizione di uno stile di vita sano fin dall’infanzia può contrastare il rischio di sviluppare malattie quali diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori durante l’età adulta. Atteggiamenti e comportamenti adottati in giovane età sono generalmente mantenuti nell’età adulta, ed è quindi fondamentale promuoverli fin da subito. L’uso di giochi interattivi è di particolare interesse nel campo dell’educazione sanitaria sia per bambini che per adolescenti, infatti l’apprendimento basato sul gioco è ormai considerato un mezzo altamente appropriato per l’insegnamento in età infantile.

L’obiettivo del progetto, in qualità di trial clinico sperimentale controllato randomizzato, è quello di educare i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria all’importanza di un corretto stile di vita. Attraverso giochi di carte e giochi da tavolo del progetto “GiochiAmo” (La Torre, 2017), i bambini verranno istruiti all’adozione di un comportamento nutrizionale sano, conforme alla dieta mediterranea, alle adeguate pratiche di igiene orale, alla promozione di una corretta attività fisica, nonché al rinforzo negativo su scorrette abitudini quali fumo e alcol. L’intervento sarà comprensivo di una lezione educativa, tenuta da esperti del settore, dedicata sia ai gruppi di intervento che di controllo, e di una successiva fase dedicata al solo gruppo di intervento basata sull’ausilio di giochi di carte e da tavolo, con lo scopo di rinforzare i concetti esposti durante la lezione frontale. Un questionario sarà somministrato ai bambini, con il supporto di insegnanti e genitori, prima dell’intervento, un altro dopo cinque mesi per valutare il cambiamento nei punteggi di conoscenza e comportamento dei piccoli bambini. Saranno consegnati un kit gioco a ciascun bambino e un opuscolo informativo a ciascuna famiglia sui corretti stili di vita da adottare in età pediatrica.

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Strumenti e testi: le donne e il corpo femminile nella medicina di epoca moderna

Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali - giulia.lucchesi@uniroma1.it 

Il progetto propone l’organizzazione e l’allestimento di una mostra di storia della medicina diffusa negli spazi di Ateneo: la Biblioteca Universitaria Alessandrina (che dipende dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo), e il Museo di Storia della Medicina.

Attraverso un’accurata esposizione di oggetti e testi della prima modernità (sec. XVI-XVII), si intende dare modo allo spettatore di seguire il percorso tracciato dal sapere medico nell’ambito degli studi di genere e come abbia vissuto una vera e propria rivoluzione di pensiero in epoca moderna. La mostra verrà suddivisa in diverse aree tematiche, tra le quali la medicina teorica e l’iconografia propria del corpo femminile, la cosmetica, la pratica medica e l’ostetricia, per stimolare nello spettatore una riflessione sulla storicizzazione di pratiche e usi quotidiani della medicina femminile e interpretarli in una prospettiva storica. Ideata per essere rivolta soprattutto ai più giovani (classi di scuole secondarie), l’esposizione sarà resa ancor più coinvolgente accostando a delle fonti librarie a stampa (iconografie di testi originali rappresentativi), scelte appositamente dal Fondo Antico della Biblioteca Universitaria Alessandrina, anche riproduzioni di strumenti, oggetti e testi medici risalenti all’epoca storica considerata, conservati presso il Museo di Storia della Medicina del polo museale universitario. Saranno organizzati laboratori e attività ludiche utili per l’apprendimento dei visitatori più giovani della mostra. Nelle bacheche in vetro, ai testi e agli oggetti verranno affiancati sia ulteriori stampe di illustrazioni coeve, sia cartelli espositivi con spiegazioni e didascalie.

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La salute oculare nell’era digitale: creazione di un programma di sensibilizzazione nel setting preadolescenziale

Dipartimento di Organi di senso - fabiana.mallone@uniroma1.it 

Negli ultimi anni, il notevole aumento dell’utilizzo delle tecnologie digitali ha determinato una trasformazione radicale della società, dell’economia e delle modalità comunicative. Un uso eccessivo e/o problematico della rete ha portato a cambiamenti nel modo di apprendere, nelle interazioni con gli altri e nello sviluppo delle abilità cognitive e socio-emotive essenziali. Tali cambiamenti hanno coinvolto, in particolare, i giovani adolescenti del XXI secolo, i cosiddetti “nativi digitali”.

L’uso prolungato degli schermi digitali ha portato, inoltre, all’emergere una nuova sindrome clinica: l'affaticamento visivo digitale (Digital Eye Strain = DES), particolarmente diffusa tra i più giovani, che comprende una serie di sintomi oculari e visivi quali secchezza oculare e disturbi accomodativi. In questo scenario, è di fondamentale importanza la promozione del benessere oculare correlato all’uso delle tecnologie digitali, sia per identificare precocemente eventuali disturbi visivi sia per individuare in maniera indiretta comportamenti problematici, spesso correlati ad un uso scorretto della rete. Il nostro progetto si propone di: 1) creare una rete di figure (oculisti, pediatri, dirigenti scolastici) a stretto contatto con gli stakeholders, ovvero i nativi digitali di età compresa tra i 10-14 anni, con i quali condividere materiale informativo e formativo sull’argomento specifico; 2) mettere in atto un modello innovativo di sensibilizzazione sul territorio, mediante un evento che preveda la partecipazione attiva ed interattiva della giovane utenza; 3) identificare, con la rete di sinergie messa in campo, un modello organizzativo esportabile sul territorio, sviluppando un approccio di medicina circolare in linea con gli obiettivi del PNRR 21-27.

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Quanta storia nella scuola! Memoria e archivi scolastici come bene comune.

Dipartimento di Scienze dell’Antichità - michela.nocita@uniroma1.it 

Il progetto consiste nello studio degli archivi e del patrimonio librario del Liceo Pilo Albertelli di Roma da parte degli studenti interni, degli studenti esterni alla scuola, delle loro famiglie e di un più vasto pubblico nella convinzione che questi siano un “bene comune”.

L’archivio e i libri permettono di conoscere il presente e il passato del quartiere Esquilino, del quadrante romano Monti - Ludovisi (comprensivo del Liceo Albertelli, del Liceo Tasso e dell’Università) e non solo, fornendo nuove acquisizioni agli studiosi e sostegno culturale, storico ed educativo alla cittadinanza che può cogliere l’importanza per la storia nazionale dei documenti conservati a scuola. Tutti i soggetti coinvolti collaboreranno a questo processo di presa di coscienza dell’identità storica, che passa anche attraverso lo studio di un archivio scolastico.

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MigrAzioni narrate all’Università per l’Inclusione

Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale - laura.norton@uniroma1.it 

Il progetto “MigrAzioni Narrate per l’Inclusione” è un’attività di public engagement che vuole mettere in evidenza la responsabilità sociale dell’Ateneo come attore istituzionale e comunità sensibile alla diversità e all’inclusione sociale, impegnata a contrastare ogni forma di discriminazione dentro e fuori dai propri confini. La proposta è collegata ad una linea di ricerca, già avviata nel 2020, sulla co-costruzione di narrative degli/sugli studenti migranti e rifugiati negli Atenei italiani. Sulla base dei risultati ottenuti, il progetto mira a sensibilizzare su temi legati alla diversità e al dialogo interculturale, in particolare per quanto riguarda la presenza nella comunità universitaria di rifugiati e migranti. 

L’impatto del progetto sarà ottenuto tramite la realizzazione di un workshop in presenza e di una campagna di comunicazione online. Le diverse attività previste si articoleranno in ottica partecipativa assieme a attori dell’Ateneo (associazioni studentesche di Sapienza, Comitato Mentorship, Comitato per la Diversità e l’Inclusione, sportello Hello, Area Internazionalizzazione, personale docente e TAB coinvolto con studenti migranti e rifugiati) e partner esterni attivi sul territorio e con cui sono già in corso collaborazioni (OIM, UNHCR, Jesuits WorldWide Learning Programme). 

Una prima traccia dei temi da affrontare nel workshop include la co-costruzione di narrative su: confini politici, culturali e religiosi, istituzionali/strutturali, psicosociali e educativi, intendendo con il termine “confine” uno spazio condiviso di negoziazione e di co-produzione di significato. All’esito del workshop verrà promossa una campagna di comunicazione, ad ampia visibilità mediatica delle narrative condivise emerse, al fine di sensibilizzare tutta la comunità universitaria e l’opinione pubblica.

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The foundation of every state is the education of its youth

Dipartimento di Management - alessia.palma@uniroma1.it 

Il progetto nasce da una consapevolezza ormai diffusa e testimoniata dalle recenti indagini in materia di educazione finanziaria: la popolazione italiana, ed in particolar modo la sua fascia più giovane, soffre di un gap di conoscenza delle tematiche economiche e finanziarie di base, e si colloca ben al di sotto della media europea. La presente proposta mira, dunque, ad accrescere l’educazione finanziaria dei giovani e lo strumento pensato per raggiungere lo scopo è quello di un blog ideato da giovani dottorandi e dedicato ai giovani, ricercatori e non. 

Lo stile di un blog finanziario, appare, ad oggi, quello ideale per portare la conoscenza scientifica ad una platea vasta di interlocutori. Il coinvolgimento di dottorandi sul piano nazionale è condizione necessaria per garantire un dibattito basato su fondamenti scientifici e rigore metodologico. Il progetto si avvale della consolidata esperienza del blog Good in Finance, ideato dal prof. La Torre - tutor del presente progetto - dedicato alle tematiche di finanza sostenibile. Il blog si avvarrà anche di partenariati esterni, per trarre vantaggio dalle sinergie non solo sugli ambiti di discussione del blog ma anche sulle modalità di veicolazione dell’informazione.

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Le api di Sapienza 

Dipartimento di Chimica e Tecnologie del farmaco - e.romano@uniroma1.it 

L’iniziativa “Le api di Sapienza” ha come obiettivo l’installazione di un’arnia didattica per api mellifere nella città universitaria di Sapienza e casette di api solitarie nelle sedi dislocate. Le installazioni saranno utilizzate per svolgere attività di divulgazione sull’importanza delle api e la formazione di una cultura al riguardo per i bambini delle scuole, i ragazzi degli istituti superiori e tutti gli interessati esterni. In particolare, grazie alle nostre conoscenze pratiche nel settore dell’apicoltura, unite alle competenze del gruppo di biologia ambientale di Sapienza sullo studio entomologico dell’ape, nonché le conoscenze del gruppo di chimica degli alimenti sui prodotti dell’alveare, realizzeremo una divulgazione scientifica completa e trasversale sul mondo delle api, la loro gestione ed i prodotti che ne derivano. L’innovatività del progetto sta nel riuscire a portare l’apicoltura urbana in Sapienza e nello sfruttarne la sua presenza per sensibilizzare sul tema le nuove generazioni.

Le attività di divulgazione verranno realizzate con due diverse modalità: giornate in apiario; giornate divulgative nelle scuole, negli istituti superiori e in Sapienza. L’opera di divulgazione continuerà anche nelle giornate di apertura al pubblico degli spazi Sapienza, come la “Notte dei ricercatori” e la “Notte dei musei”. Sarà man mano realizzato materiale digitale che verrà diffuso e pubblicizzato attraverso i siti e i social dell’università, delle scuole e delle aziende. Sarà inoltre realizzata una pagina web dedicata alle api di Sapienza, collegata a dei sistemi di monitoraggio a distanza dei principali parametri delle arnie.

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(In)segniamo le particelle

Dipartimento di Fisica - graziella.russo@uniroma1.it 

Il progetto “(in)segniamo le particelle” ha come obiettivo primario quello di avvicinare alla scienza un pubblico di persone diversamente abili, ponendo particolare attenzione a chi è ipo- o completamente non udente. Particolare attenzione è rivolta alle fasce di età più basse, alle quali si proporrà un approccio ludico. 

Il progetto prevede due fasi. Nella prima i responsabili si recheranno nelle scuole aderenti, proporranno lezioni frontali comprensive di giochi e/o attività di carattere scientifico, a seconda dell’età del pubblico, e si metteranno in gioco per imparare a loro volta a “segnare” (termine gergale per indicare la comunicazione nella lingua dei segni italiana o LIS) termini tecnico-scientifici legati al campo della Fisica delle Particelle, come i nomi delle particelle e degli strumenti utilizzati per studiarle. La seconda fase, invece, prevederà una rielaborazione delle conoscenze acquisite durante l’incontro con i bambini e i ragazzi, con l’intento di produrre materiale utile a una divulgazione scientifica a più ampio raggio, ovvero tramite un video di una semplice esperienza di laboratorio realizzata con materiale comune e tradotta live in linguaggio LIS. Il video e tutti i materiali di supporto all’esperienza saranno caricati su un apposito sito web. Tutto ciò potrà essere utilizzato non solo dalle scuole che avranno partecipato all’iniziativa, ma anche in contesti più generali, come la “Notte dei ricercatori”.

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Sustainable religious tour - Sentiero itinerante alla scoperta del sacro a Tor Pignattara

Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - marta.scialdone@uniroma1.it

Il progetto ambisce a creare un Sustainable Tour, un “sentiero del sacro” che colleghi i diversi luoghi di culto presenti in un quartiere romano, quello di Tor Pignattara, fermento di diversità religiosa e legato a una forte crescita dei movimenti migratori, che hanno portato a nuove stratificazioni e differenziazioni nel tessuto urbano, e di conseguenza rimodulato i luoghi di aggregazione. 

Nello spirito della Terza missione, e dunque della collaborazione dell’università con le realtà del territorio, l’itinerario sarà co-progettato con gli attori coinvolti, allo scopo di valorizzare le diversità e le pluralità presenti. Si intende porre le basi per una camminata interculturale che miri a costruire ponti di partecipazione attiva, incontri e nuove narrazioni, con l’obiettivo di contrastare le rappresentazioni distorte, talvolta discriminanti, e valorizzare, di contro, la diversità culturale. Il progetto è finalizzato a sperimentare e mettere a punto un modello spendibile e replicabile di lettura e di interpretazione dei contesti di vita individuando i luoghi “diversi” e producendo risorse e strumenti utili a favorire la riflessione partecipata dei cittadini e delle comunità sul tema del confronto sociale.

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Area Terza Missione e Trasferimento Tecnologico

Ufficio Terza Missione

Settore Produzione di beni pubblici (cultura, formazione continua e public engagement)
 

Capo Settore
Giulia Antinucci
(+39) 06 4991 0325
 

Staff

Rita Appodia
(+39) 06 4991 0323

Marina Cibati
(+39) 06 4969 0456

terzamissione.artem@uniroma1.it

 

 

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