Progetti di Terza Missione finanziati dal Bando 2021

Progetti 2021
 

I giardini di Adone al Quarticciolo

Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura - marialetizia.accorsi@uniroma1.it 

L’iniziativa focalizza la sua attenzione sulla borgata romana del Quarticciolo, costruita tra il 1940 e il 1941 dall’ICP su progetto di Roberto Nicolini, e completata nel corso degli anni Cinquanta. La mostra proposta intenderà condividere con il territorio il divenire del paesaggio urbano del Quarticciolo, attraverso la restituzione grafica del processo evolutivo del quartiere e il contributo delle testimonianze degli abitanti; si tratterà di un’elaborazione volta a riconoscere le valenze storiche, culturali, fisiche e ambientali che ne determinano l’identità locale. Il percorso conoscitivo così delineato costituisce anche la premessa indispensabile di ogni nuova azione volta a relazionare la salvaguardia del territorio con lo sviluppo di una strategia che possa riequilibrare i processi di gestione e trasformazione urbana. 

La mostra I giardini di Adone al Quarticciolo sarà allestita nei locali del Teatro Biblioteca Quarticciolo e comprenderà 4 sezioni, accompagnate da un racconto orale in chiusura: 1) Paesaggio e territorio; 2) La nascita e lo sviluppo della borgata; 3) Gli interventi di recupero degli anni Ottanta e Novanta; 4) Il sistema del verde e infine Costruzione e percezione dello spazio: testimonianze e narrazioni storiche. 

L’allestimento della mostra e la redazione del catalogo saranno curati da alcuni docenti afferenti al Dip. di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, al Museo Orto Botanico di Roma, al Dip. di Biologia Ambientale, al Dip. di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura, alla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, ma anche da Specialisti in Restauro dei parchi e Giardini Storici, nonché dal Teatro Biblioteca del Quarticciolo, senza dimenticare poi la collaborazione degli studenti iscritti al 2° anno del Corso di Laurea magistrale Architettura-Rigenerazione Urbana.

Parallelamente alla mostra verranno organizzati interventi didattici, conferenze e workshop.

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Ascoltare la comunità autistica per migliorare la conoscenza dell’autismo, l’accessibilità degli studenti autistici all’università e la ricerca scientifica sull’autismo

Dipartimento di Psicologia - salvatoremaria.aglioti@uniroma1.it 

L’autismo è una condizione del neurosviluppo con base genetica che riguarda tra l’1% ed il 2% della popolazione. Le persone autistiche affrontano una serie di difficoltà connesse alla comunicazione ed interazione sociale, ad un mondo sensoriale percepito come troppo intenso ed ostile, alla co-occorrenza con problemi di salute mentale quali l’ansia e la depressione e alla ridotta inclusione nel mondo della formazione e del lavoro e nel contesto sociale.

Nel quadro degli obiettivi dei progetti di  terza missione, la presente proposta è volta a: 1) sensibilizzare  in modo attivo la cittadinanza rispetto alle difficoltà che incontrano le persone autistiche e i loro familiari; 2) rendere Sapienza più accessibile ed inclusiva per gli studenti autistici; 3) promuovere la ricerca scientifica partecipata anche nell’ambito dell’autismo, ovvero includere i membri della comunità autistica (persone autistiche e familiari) in quanto collaboratori esperti di autismo. 

Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati: 1) verranno messe in atto iniziative di sensibilizzazione (passeggiate sonore, gruppi di lettura e presentazione di libri di autori autistici) rivolte ad un ampio pubblico che sarà chiamato ad avere un ruolo attivo; 2) verranno organizzati corsi di formazione, condotti da persone autistiche, familiari e professionisti, rivolti ai docenti, ai tutor alla pari ed ai tutor specializzati di Sapienza con l’obiettivo di includere il punto di vista della comunità autistica nella narrazione ‘ufficiale’ dell’autismo e suggerire adattamenti e strategie a sostegno degli studenti e studentesse autistici; 3) verranno condotti gruppi di sostegno per studenti e studentesse autistici di Sapienza e 4) verrà creato un gruppo di lavoro con l’obiettivo di promuovere e mettere in atto la ricerca partecipata nell'ambito dell’autismo. Il gruppo di lavoro sarà formato da ricercatori e ricercatrici autistici e non autistici e da auto-rappresentanti della comunità autistica.

Mentorship: La Sapienza per l’inclusione

Dipartimento di Metodi e modelli per l’economia, il territorio e la finanza - mariafelice.arezzo@uniroma1.it 

La proposta si presenta come il naturale proseguimento delle attività di public engagement svolte dal Dipartimento MEMOTEF a partire dal 2018 e mira ad accrescere coesione sociale e inclusione laddove avviene la formazione delle nuove generazioni. Il termine “La Sapienza” va infatti interpretato sia come nome del nostro Ateneo sia nella sua accezione etimologica. L’iniziativa farà leva sul coinvolgimento attivo degli studenti per favorire la creazione di uno spazio accademico coeso e per rafforzare l’integrazione socio-culturale dei giovani stranieri iscritti all’Ateneo. L’obiettivo sarà dunque quello di accrescere la consapevolezza dei giovani rispetto al valore positivo della diversità, modificare la narrativa sulle migrazioni, suggerire politiche e strategie replicabili in materia di integrazione. A tal fine sono previste diverse fasi operative, a partire dal rafforzamento del Comitato studentesco Mentorship, coordinato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni nel 2020/21. Particolare enfasi sarà data agli aspetti della comunicazione e della divulgazione dell’esperienza acquisita dal Dipartimento, tramite l’organizzazione di una mostra itinerante che illustri, con strumenti tradizionali e multimediali, diverse esperienze di inclusione. L’inaugurazione della mostra si terrà presso i locali dell’ex Convento dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino e saranno invitati, oltre agli attori coinvolti nel progetto, personalità che operano nel settore dell’inclusione sociale e dell’accoglienza. All’evento sarà data vasta eco mediatica attraverso una campagna di comunicazione appositamente ideata per l’iniziativa. La mostra, o parte di essa, sarà successivamente portata in una selezione di scuole della Capitale.

Sapienza contro la Violenza di Genere (SAVIGE): salute e promozione del benessere nei contesti socioeducativi, lavorativi e istituzionali

Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione - roberto.baiocco@uniroma1.it 

Il progetto “SAVIGE” ha come obiettivo la sensibilizzazione, formazione, messa in rete e valorizzazione delle strutture e dei servizi presenti nella Facoltà di Medicina e Psicologia per contrastare la violenza di genere. L’espressione ‘violenza di genere’ indica tutte le forme di violenza che hanno come movente la discriminazione basata sul genere, generalmente agita dagli uomini nei confronti delle donne. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una donna su tre ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita (WHO, 2021). Concordemente i dati Istat mostrano che oltre il 30% delle donne italiane ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Nonostante la rilevanza del fenomeno, nel contesto italiano, sono ancora limitate le implementazioni di politiche di contrasto alla violenza di genere, i progetti di formazione e sensibilizzazione e le attività di ricerca.

SAVIGE intende perseguire 4 obiettivi principali: 1) elaborare protocolli e linee guida o adattare quelli già proposti dal WHO e dal Ministero della Salute Italiano; 2) formazione, sensibilizzazione e divulgazione scientifica; 3) formazione dei trainer e degli operatori psico-sociosanitari; 4) monitoraggio e valutazione della formazione e dei servizi erogati. Il progetto presenterà, infine, numerosi aspetti innovativi, come la creazione di un sito che metta in rete le diverse strutture presenti nella Facoltà e in Ateneo e la creazione di campagne social sulla violenza di genere. SAVIGE vuole avere una valenza trasformativa sia da un punto di vista sia culturale sia professionale, puntando alla messa in rete di competenze e professionalità differenti, tra cui psicologi, pedagogisti, medici, operatrici e operatori sanitari che lavorano all'ospedale Sant'Andrea, dipendenti della Polizia di Stato e operatrici dei Centri Anti Violenza.

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Paesaggi di confine. Modelli di lavoro per una narrazione partecipata

Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo, Polo museale Sapienza - irene.baldriga@uniroma1.it 

Il progetto intende mettere a punto e sperimentare un modello replicabile di collaborazione tra Università, Terzo Settore e Luoghi della Cultura, volto a promuovere forme di dialogo e di confronto tra le (e nelle) diversità, muovendo i passi dal valore storico, estetico e ambientale del patrimonio culturale, nonché dal sentimento di appartenenza che vi si ispira. Il tema del paesaggio di confine, proposto sulla scorta di esperienze di studio e di collaborazione già esplorate ma mai considerate come possibile ‘strategia per la sostenibilità’, si offre quale contesto ideale per valorizzare identità, letture, interpretazioni che restano per lo più sommerse o incomprese all'interno degli stessi ambienti di vita. La centralità che il patrimonio assume nel progetto rappresenta il fattore di incontro e lo stimolo di ‘cura’ dei luoghi, capace di generare comportamenti virtuosi e vantaggio sociale, in una prospettiva inclusiva e democratica. Nella cornice di riferimento e dei piani d’azione della Convenzione di Faro e dell’Agenda 2030, il progetto perseguirà l’idea delle ‘comunità patrimoniali’, intese come aggregazioni di persone che si riconoscono ‘nella diversità’ ma in un principio di eredità comune. La platea ampia e diversificata, cui il progetto si rivolge, comprende il pubblico delle scuole, dei residenti, dei contesti associativi e delle comunità religiose. Leva prevalente delle iniziative proposte (elaborazione di strategie didattiche, kit di lavoro per docenti sull'educazione alla cittadinanza, organizzazione di dibattiti pubblici, eventi espositivi, proiezioni, percorsi di visita, Scuole di storia orale) sarà la narrazione, che ci si propone di promuovere e documentare, archiviando i risultati in una forma multimediale (scritta, audiovisiva, fotografica) di piena accessibilità e comprensione. 

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I Musei nei territori, i territori nei Musei: l’educazione come esperienza  

Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Polo museale Sapienza - marcello.barbanera@uniroma1.it 

I musei in quanto spazi partecipativi e trasparenti sono luoghi di inclusione, crescita e creatività, in grado di soddisfare le richieste, generate dalla crisi attuale, di ripensamento creativo, trasformazione degli spazi pubblici e miglioramento del benessere, soprattutto per le nuove generazioni. In tal senso, la varietà dei musei del PMS risponde perfettamente a tali esigenze educative, per le quali la consapevolezza del proprio contesto socio-ambientale e l’unione tra arte, scienza e tecnologie giocano un ruolo chiave. Obiettivo del progetto è dunque avvicinare i pubblici delle scuole alla conoscenza del patrimonio museale di Sapienza per stimolare l’interesse su tematiche centrali quali: biodiversità, ecologia, sostenibilità ambientale ed economica, climate change, salute psico-fisica, uguaglianza di genere, inclusività ed economia circolare. Verrà sviluppato un percorso educativo replicabile che vedrà i responsabili scientifici entrare nelle scuole a raccontare i musei e le loro esperienze con esempi reali e le scuole entrare nei musei per apprendere in modo diretto, tramite oggetti museali e attività di laboratorio, quanto trattato nella prima fase. Associazioni culturali dei quartieri di prossimità effettueranno in sinergia con i responsabili le attività, potenziando la loro partecipazione alla vita comunitaria e lo scambio intergenerazionale. Finalità dell’iniziativa è favorire l’educazione alla cittadinanza globale, attraverso progetti integrati in contesti di apprendimento diversificati.

Servizio di accoglienza legale-amministrativa per studenti stranieri (SALASS)

Dipartimento di Economia e diritto - marco.benvenuti@uniroma1.it 

Il progetto di istituzione alla Sapienza del Servizio di accoglienza legale-amministrativa per studenti stranieri (SALASS) muove dalla cospicua e consolidata esperienza statunitense delle legal clinics, all'interno delle quali docenti e studenti universitari mettono in pratica quanto è oggetto dei loro studi a beneficio di una pluralità di utenti esterni. Tali iniziative si sono diffuse all’interno di numerosi Atenei italiani, ma non ancora presso il nostro. Il progetto si propone, pertanto, di attivare un servizio di accoglienza legale-amministrativa a beneficio di studenti stranieri, aperto al pubblico tutti i giovedì pomeriggio, dalle 14:00 alle 17:00 ed ubicato sotto al porticato del Rettorato, presso la Città universitaria. In tal modo, ne risulta potenziato il public engagement dell’Ateneo, sia in termini di ricadute concrete sui destinatari del servizio, sia sul piano della visibilità nella produzione di beni pubblici in favore della società, ai fini del cambiamento del contesto interno ed esterno di riferimento.

Il progetto ha una durata di diciotto mesi, vede la partecipazione di docenti, studenti e personale amministrativo della Sapienza ed è rivolto a due target di beneficiari, uno interno ed uno esterno all'Ateneo: 1) gli studenti stranieri immatricolati o iscritti alla Sapienza; 2) i loro familiari. Grazie ad un’intensa e innovativa attività di diffusione dell’iniziativa, alla collaborazione con numerose istituzioni ed enti del Terzo Settore e alla qualificazione didattica e scientifica del proponente, prof. Marco Benvenuti, e dei partecipanti, molti dei quali sono giovani studiosi che si avviano alla ricerca, il progetto mira ad accrescere la consapevolezza collettiva in merito al ruolo dell’Ateneo nell'inclusione sociale degli studenti stranieri e, al contempo, ad operare fattivamente a beneficio di questi.

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Lib(e)riamoci. Spazi culturali contro la violenza sulle donne

Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Sistema bibliotecario Sapienza - francescaromana.berno@uniroma1.it 

La violenza contro le donne è un fenomeno diffuso e ancora sottostimato, così come sono sottostimate le sue conseguenze negative sulla vita delle vittime e sulla società intera. Il contributo delle biblioteche della Sapienza allo sforzo di prevenzione della violenza di genere, sessuale e domestica ha come scopo il raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità sociale, sviluppo delle capacità e promozione della cittadinanza globale che sono temi fondamentali nella riconfigurazione della natura profondamente pubblica delle biblioteche accademiche. Ciò implica un ampliamento delle loro funzioni, nella consapevolezza che tali strutture sono inserite in un contesto non limitato alla sola utenza universitaria, ma sempre più aperto a un tessuto sociale ampio e composito, che ha come interlocutori i cittadini, le organizzazioni culturali, gli enti locali, le scuole e l’associazionismo.

Il progetto intende offrire le competenze e la professionalità delle bibliotecarie per organizzare iniziative di alfabetizzazione informativa e attività culturali e ludiche che possano configurarsi come supporto alla costruzione e definizione del capacity building delle donne ospitate nei centri antiviolenza dell’Associazione Differenza Donna ATS. Gli incontri formativi avranno anche lo scopo di stimolare incontro e condivisione, fondamentali per la realizzazione dell’evento conclusivo, ovvero una pratica di Human Library. Questa relazione si configura come uno scambio in cui le biblioteche stesse apprendono e si trasformano in laboratori di promozione di una cultura rivolta al superamento di pregiudizi e stereotipi ancora presenti fuori e dentro la comunità accademica. La realizzazione del progetto costituirà un legame duraturo con realtà presenti e diffuse sul territorio cittadino che non si potrà esaurire con il progetto stesso, dal momento che ha in sé ricchissime e inevitabili prospettive di sviluppo e collaborazione.

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I libri Sapienza parlano. Il patrimonio delle biblioteche Sapienza diventa accessibile alle persone con disabilità visive e DSA

Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Sistema bibliotecario Sapienza - francescaromana.berno@uniroma1.it 

Il progetto I libri Sapienza parlano vuole fornire alle persone con disabilità visive o DSA (tra le quali ipovedenti, non vedenti, dislessici etc.) la possibilità di consultare la stessa varietà di testi di cui possono usufruire coloro che disabilità non hanno e di farlo proprio a partire dalle Biblioteche Sapienza. Il progetto si sviluppa su due binari paralleli: la fornitura di libri letti della voce umana e di altri convertiti automaticamente, così da garantire una maggiore versatilità nell’esplorazione del contenuto. La scelta di questo doppio output nasce dalla consapevolezza che le modalità di apprendimento, e dunque la possibilità di accedere alla cultura e all’informazione di ogni persona con disabilità, possono essere differenti a seconda della persona e del contesto di fruizione.

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Telemedicina per la gestione delle patologie del cavo orale in pazienti special needs

Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali - maurizio.bossu@uniroma1.it 

Il termine ‘Sanità Elettronica’ (eHealth) comprende tutte le aree della sfera sanitaria corroborate dalla tecnologia. All’interno di questo ampio applicativo prende spazio il concetto di telemedicina: modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente non si trovano nella stessa località. In tempi di pandemia la telemedicina è di strettissima attualità. In una tale situazione, dove i governi delle principali potenze mondiali si sono visti costretti all’attuazione di norme mai intraprese precedentemente, la telemedicina ha costituito un valido strumento di supporto nelle mani dei clinici. Tali pratiche potrebbero dunque acquisire un ruolo di notevole importanza anche nella ripresa post-emergenza. La versatilità e la flessibilità che contraddistingue i sistemi di telemedicina, ma soprattutto tutta la eHealth, potranno permettere ai clinici una riorganizzazione dei propri ambulatori in modo da garantire l’assistenzialismo nel rispetto delle nuove norme igieniche. Scopo del progetto è quello di proporre un protocollo ripetibile ed efficace di gestione delle problematiche del cavo orale in pazienti con particolari necessità (oncologici, con disturbi dello spettro autistico, disabili, migranti in condizioni di vulnerabilità). Si auspica che tale protocollo potrà avere notevoli ripercussioni sociali, economiche e organizzative sul territorio.

Adolescenti e “cervelli diversi”: differenze di genere nella vulnerabilità agli effetti delle sostanze d’abuso

Dipartimento di Fisiologia e farmacologia "Vittorio Erspamer" - patrizia.campolongo@uniroma1.it 

La continua immissione nel mercato di nuove sostanze psicoattive a basso costo e facilmente reperibili in rete sta contribuendo ad una grave crescita della diffusione di sostanze d’abuso soprattutto nella fascia adolescenziale, fase dello sviluppo caratterizzata da un forte desiderio di “trasgressione” e da una scarsa percezione del rischio. Un aspetto, spesso sottovalutato, è la differenza di genere che si registra sia nel consumo che negli effetti indotti da sostanze d’abuso. Infatti, l’organismo umano ed in particolare il cervello risultano essere “diversi” tra la popolazione maschile e quella femminile, e tra quella adulta e adolescente, con una diversa vulnerabilità agli effetti tossici indotti da sostanze d’abuso. Il presente progetto si pone gli obiettivi di: 1) sensibilizzare ed informare gli studenti delle scuole secondarie di primo grado sugli effetti indotti da sostanze d’abuso convenzionali e di nuova identificazione; 2) illustrare e far comprendere le differenze di genere sottese a tali effetti; 3) estendere tali nozioni alle famiglie e ai docenti degli istituti coinvolti; 4) informare gli operatori sanitari sulle ultime scoperte scientifiche relative alle conseguenze cliniche derivanti da assunzione di nuove sostanze psicoattive. Inoltre, attraverso un “laboratorio creativo” verranno forniti ad alcuni studenti selezionati delle basi scientifiche per poter scrivere e divulgare pubblicazioni su questo tema. Il progetto sarà articolato in lezioni frontali presso gli istituti scolastici, laboratori creativi e due congressi in Sapienza con esperti del settore. Il presente progetto ha ricevuto il supporto di 4 Associazioni senza fini di lucro impegnate sul territorio e coinvolgerà (oltre la Sapienza) tre Università, diverse società scientifiche ed enti esterni quali ISS e IN-CNR.

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La Casa delle lingue Marco Polo - Costruire spazi di prossimità. Contatti/Confini/Conflitti: Seminari, letture, corsi per traduttori, Museo-Laboratorio Eurotales.

Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali - nadia.cannata@uniroma1.it 

Il Dipartimento SEAI ambisce a fondare nella sede Marco Polo la Casa delle Lingue di Roma uno spazio di incontro, discussione e collaborazione attiva tra università e territorio. La Casa delle Lingue sarà un polo espositivo e sede del Museo/Laboratorio Eurotales, un centro di sperimentazione e riflessione sulle lingue e sulle culture che le esprimono, creato ‘insieme con’, piuttosto che ‘per’, il quartiere e la città. Le lingue rappresentano infatti il tessuto della vita sociale, dell’identità e della memoria di ogni comunità. Marco Polo è il frutto di un imponente investimento dell’Ateneo; si trova in prossimità del cuore più antico della città, in un tessuto urbano marginale, ma di enorme interesse storico, a ridosso del quartiere più multiculturale di Roma. L’edificio svolge inoltre un’importante funzione di contrasto al degrado dell’area. 

Il progetto intende organizzare: 1) una giornata di studi e un ‘Festival di Letture’ sul tema Contatti/Confini/Conflitti: le lingue d’Europa entro e fuori i confini continentali e le lingue degli altri in Europa; 2) uno spazio per documentare patrimonio e identità linguistiche dei nostri studenti e del territorio circostante, a cura del Seminario Permanente e Museo/Laboratorio Eurotales, e in collaborazione con l’Associazione Italiana di Storia Orale; 3) laboratori di lettura e traduzione collaborativa plurilingue, a cura del Laboratorio Paesaggi di Voci; 4) una sezione dedicata alle musiche migranti, in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio; 5) un corso intensivo estivo di introduzione teorica e pratica alla traduzione audiovisiva per l’accessibilità sul modello di analoghe iniziative già attive in UK (Imperial College e University College), ma assenti in Italia.

Secret Baroque. Miniserie di prodotti audiovisivi di taglio storico-documentaristico, con finalità didattico-divulgative

Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - alessia.ceccarelli@uniroma1.it 
Secret Baroque, miniserie di audiovisivi, si prefigge di offrire a un ampio e variegato pubblico una nuova opportunità di accesso al mirabile patrimonio storico-artistico sedimentatosi a Roma e in alcuni borghi del Lazio, con particolare riferimento all’età barocca (1580-1680); e di comprendere, a un tempo, gli eventi politici, sociali e religiosi di cui questi luoghi furono teatro. La sinergia tra parola, suono e immagine ideata per questo racconto digitale, frutto di un lavoro multidisciplinare, ricrea perfettamente il sincretismo di linguaggi, arti e tecniche che connota la temperie barocca. Numerosi palazzi, chiese, biblioteche e giardini, per lo più scarsamente conosciuti e talora inaccessibili, saranno finalmente accessibili e valorizzabili. Il medium digitale offre a Sapienza la chance di diffondere conoscenze, saperi e metodologie entro un bacino amplissimo di utenti; l’audience engagement è infatti un obiettivo primario del progetto, teso a raggiungere gli studenti delle Scuole Superiori e delle Università di Roma e del Lazio, nonché un pubblico internazionale, mediante una vasta campagna di comunicazione e la sottotitolatura in lingua inglese. I contenuti scientifici saranno elaborati dai componenti Sapienza, con il supporto dei partner, ma il taglio sarà didattico-divulgativo. Nello specifico verrà realizzato almeno un episodio per ciascuna delle seguenti sezioni tematiche: 1) corti gentilizie e cardinalizie; 2) spazi sacri (luoghi di culto, conventi, gangli del sistema assistenziale); 3) minoranze religiose; 4) borghi del Lazio; 5) storia della scienza, del pensiero medico, delle circolazioni manoscritte e librarie.

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S^3: Serve Sapienza per Syngap1

Centro di ricerca Neurobiologia "Daniel Bovet" - silvia.diangelantonio@uniroma1.it 

Ad oggi si conoscono più di 6000 patologie cosiddette ‘rare’, in quanto colpiscono una percentuale estremamente bassa della popolazione. Eppure, si stima che ad oggi in Europa siano più di 30 milioni i pazienti affetti da malattie rare. La maggior parte di queste malattie è di origine genetica, con sintomi che si presentano precocemente in età infantile. Per molte di queste malattie non si conosce cura e/o causa genetica. Nonostante i progressi della ricerca, la difficoltà nell’individuare trattamenti terapeutici e, spesso, la mancanza di indicazioni regolative che garantiscano il necessario supporto medico e sociale alle famiglie di questi pazienti, costituiscono un ostacolo importante al benessere e all'inclusione di queste persone e dei loro familiari nel tessuto socio-sanitario.

Serve Sapienza per Syngap1 è una proposta progettuale che mira a promuovere la conoscenza della malattia Syngap1, causata da mutazioni a carico dell'omonimo gene e caratterizzata da drammatici deficit neurologici, e che mira alla creazione di reti di collaborazione trasversali per promuovere lo studio ed il trattamento della malattia, l’inclusione sociale ed il benessere socio-educativo dei pazienti.

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Oasi Green Lab Sapienza : il quartiere come terreno di sperimentazione dalla scuola allo spazio pubblico. Conoscere per co-progettare un percorso di resilienza inclusivo, digitale, verde e creativo.

Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - fabiola.fratini@uniroma1.it 

Alla luce delle straordinarietà degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici il progetto intende mettere a disposizione di scuole e di cittadini le conoscenze scientifiche e gli strumenti necessari per agire a favore dell’ambiente, in riferimento agli obiettivi della Cop 26 e al programma RiGenerazione Scuola (2021). L’Oasi Green Lab Sapienza è un laboratorio scientifico multidisciplinare e partecipato, un luogo di apprendimento, di sperimentazione e di progettualità, finalizzato a sviluppare azioni in favore della sostenibilità, per una città conviviale e rinaturalizzata (New Urban Agenda - SDG 114).

Il caso pilota scelto per l’implementazione del progetto è il quartiere di San Lorenzo (Municipio II -Roma) un luogo dove problematicità ambientali, urbane e sociali si sovrappongono a un tessuto culturale e associativo vitale. Qui la proposta si sviluppa grazie a un network collaborativo, che ha già realizzato diversi prodotti di ricerca, da un “Bosco Temporaneo” a una “rete di Sensori”, con la partecipazione di istituzioni, associazioni e cittadini. Il progetto contempla la partecipazione attiva dell’ICS Tiburtina Antica n.25 e in particolare della scuola media Borsi.

Il progetto si articolerà in tre moduli: 1) il modulo Learning intende incentivare una conoscenza aperta alla scuola e ai cittadini sui temi inquinamento, clima, acqua, verde, rifiuti, mobilità sostenibile e benessere, sperimentando metodologie e strumenti didattici innovativi; 2) il secondo modulo promuove il trasferimento delle conoscenze acquisite, attraverso la realizzazione e l’adozione di un’Oasi di Biodiversità, la microforesta di San Lorenzo; 3) l’ultimo modulo chiude il cerchio e prevede il passaggio dall’apprendimento alla divulgazione, con la predisposizione di attività e la partecipazione “da protagonisti” degli alunni della scuola media Borsi (Open Day dell’ICS Tiburtina Antica n.25).

La divulgazione del progetto è prevista attraverso la pagina FB Costellazione Microforeste Roma, la partecipazione ad eventi (come “la notte dei ricercatori”), la definizione di accordi di collaborazione con altre Istituzioni e stakeholder privati, l’individuazione di occasioni per rafforzare gli scambi internazionali.

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Medicina e scienza, strumenti per comprendere passato e presente

Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche (Latina) -  valentina.gazzaniga@uniroma1.it

Il progetto intende illustrare come le biotecnologie mediche possano essere intese anche come strumenti di comprensione e fruizione di materiali storici. Una selezione di materiali antropologici provenienti dalla Roma imperiale e tardo antica e da contesti di scavo medievali, e che narrano cinque storie di vita di particolare rilevanza per l’attualità (violenza sulle donne; disabilità e supporto sociale; alimentazione, stili di vita e salute; lavoro infantile; multiculturalità e multietnicità), saranno presentati a studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado e a un pubblico generalista in contesti romani e del territorio pontino caratterizzati da particolari livelli di criticità socio-culturale, ambientale ed economica. Questi materiali, il cui accesso è di norma difficile anche per chi ha abitudine all’esperienza museale e alla partecipazione a convegni scientifici, costituiranno lo spunto per affrontare, da prospettive diverse, temi di grande rilevanza nell’attualità; la loro illustrazione da parte di antropologi, storici e storici della medicina sarà dunque accompagnata da interventi di scienziati e esperti di tematiche sociali, in una conversazione transdisciplinare che avrà lo scopo di restituire alla dimensione storica un significato pedagogico per l’attualità.

Alle lezioni ‘itineranti’ presso le sedi scolastiche si accompagneranno corsi di formazione per docenti e eventi espositivi, organizzati presso strutture di Sapienza, allo scopo di formare il personale della scuola alle potenzialità offerte da un approccio disciplinare integrato da materiali storici poco fruibili e consentire a ‘tutti’ gli interessati la fruizione complessiva di tematiche altamente specialistiche per mezzo di nuovi approcci multidisciplinari.

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Design for Children

Centro Interdipartimentale Sapienza Design Research SDR - lorenzo.imbesi@uniroma1.it

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Save the Children (StC) e il Centro Interdipartimentale Sapienza Design Research (SDR), finalizzata a contrastare la povertà educativa, attraverso i Punti Luce delle Arti (PLA) con azioni dirette su  territori a rischio. In tale processo, SDR ha pianificato un programma educativo per il PLA di Ostia, all’interno del quale il progetto Design for Children vuole contribuire alla disseminazione e alla implementazione dei risultati a scala nazionale.

Il progetto è caratterizzato da due processi paralleli: il primo è ‘l’osservatorio dinamico’, che vedrà i ricercatori di SDR recarsi presso i centri PLA nazionali, offrendo conoscenze, accompagnamento ed tessendo una rete di interscambio di esperienze educative con gli obiettivi di: 1) combattere la povertà educativa; 2) diffondere la cultura del design come empowerment attraverso l’educazione tecnologica; 3) attivare la riqualificazione culturale del territorio; 4) costruire percorsi di orientamento verso i corsi di studio della Sapienza.

Tale rete di PLA intessuta da SDR sarà prima attivata e poi sincronizzata attraverso il secondo processo: due edizioni del Festival Illumina la rete. La prima edizione Attivazione sarà caratterizzata da una serie di attività laboratoriali pilota B-link in varie sedi Italiane dei PLA, ed un evento-esposizione con base al PLA di Ostia. La seconda edizione Sincronizzati vedrà coinvolti contemporaneamente ed in connessione tutti i PLA partecipanti. 

La luce della scintilla innescata ad Ostia si auspica di poter illuminare l’orizzonte delle possibilità dei ragazzi che vivono nei PLA di tutta Italia, prospettando future professionalità, e rendendo visibile la rete delle esperienze didattiche a livello nazionale. Il percorso si concluderà in Sapienza dove verranno accolti i ragazzi e condivisi i risultati con una pubblicazione a carattere divulgativo.

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NeuroARTifACT: Applicazione, Condivisione e Trasferimento dei principi di Neuroestetica per favorire la fruizione dell’Arte attraverso le tecnologie digitali per il turismo, nelle scuole e negli ospedali

Dipartimento di Psicologia - marco.iosa@uniroma1.it

La Neuroestetica è una delle branche emergenti delle Neuroscienze, che riguarda approcci psicologici, neurofisiologici e cognitivi alla fruizione del bello e delle opere d’arte. Essa ha purtroppo riscontrato finora una ridotta diffusione in quanto le applicazioni pratiche sono state minime. Eppure è proprio in questo momento storico, in cui le chiusure dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno allontanato le persone da musei e opere d’arte, ma al tempo stesso hanno favorito lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie digitali come la realtà virtuale e i tour virtuali 3D, che la Neuroestetica dovrebbe assumere il ruolo di supporto permanente alla fruizione dell’arte. Nel progetto NeuroARTifACT si vogliono rendere pratici i risvolti degli studi condotti in tre diversi dipartimenti/laboratori di Sapienza, che hanno analizzato come il nostro cervello risponda alle percezioni estetiche e in che modo l'arte possa aumentare la partecipazione e l’attività, riducendo la fatica, dei pazienti neurologici durante la loro degenza in ospedale. Saranno dunque tre i contesti in cui verranno applicati i principi di Neuroestetica a percorsi artistici digitali: contesto relativo a possibili visitatori (con il coinvolgimento del Museo Nazionale Etrusco), contesto didattico e contesto neuroriabilitativo (con il coinvolgimento di tre importanti ospedali romani: Sant’Andrea, Santa Lucia, Nomentana Hospital) per poter beneficiare degli effetti psicologici, cognitivi ed emotivi della fruizione dell'arte sulla qualità della vita. Parallelamente verranno organizzati tre eventi di divulgazione scientifica dal titolo Arte e Cervello per mostrare le suddette applicazioni pratiche della Neuroestetica nei percorsi museali, nel mercato del turismo, ed anche nella neuroriabilitazione.

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Donne vittime di tratta e rifugiate: come promuovere il benessere e l’inclusione sociale

Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione - anna.kosic@uniroma1.it 

Il fallimento del progetto migratorio in una persona vittima di tratta ne influenza l’identità psicologica. Quando la migrazione dal Paese di origine coincide sia con il distacco dal proprio contesto culturale che con il tradimento delle aspettative da parte del Paese di arrivo (a causa dello sfruttamento a fini sessuali della donna) si crea nella persona una de-contestualizzazione, complessa da gestire sia per la vittima, sia per gli operatori di comunità del pubblico e del privato sociale, che accolgono la persona per avviare un percorso di cura e riabilitazione.

Il progetto prevederà attività che possano: a) contribuire all’empowerment e alla resilienza nelle donne vittime di tratta; b) fornire un sostegno alle figure professionali che lavorano con le vittime di tratta e con i rifugiati, al fine di imparare a gestire lo stress e prevenire il trauma vicario e il burnout; c) portare a una maggiore sensibilizzazione verso i temi proposti in un audience più larga. Questi punti sono coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare l’obiettivo 3 riguardante la salvaguardia dei diritti umani e la promozione dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne e delle ragazze.

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SAPeri & Antichità: artefatti tattili per la divulgazione dei reperti del Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo

Centro di Ricerca e Servizi Saperi & Co - sabrina.lucibello@uniroma1.it 

Il primato quasi assoluto acquisito dalla visita in ambito museale, unico strumento di interazione con gli artefatti esposti, oltre che rendere i musei inaccessibili per ipo e non vedenti comporta un generale impoverimento dell’esperienza percettiva risultante, come sottolineato dal crescente diffondersi dei musei tattili e delle “sezioni tattili” all’interno dei musei tradizionali.

Il progetto vuole enfatizzare l’importante ruolo assunto dal tatto e dalla percezione aptica nei processi di apprendimento e memoria, tramite cui acquisire informazioni e generare coinvolgimento emotivo. Tramite la collaborazione tra SAPeri&co ed il MVOEM i reperti “intoccabili” del museo verranno scansionati, digitalizzati e riprodotti tramite tecnologie di fabbricazione digitale e biologica. In particolare, verrà realizzato un kit destinato alle scuole secondarie, consistente in modelli digitali dei reperti che potranno essere riprodotti in loco dalle scuole tramite stampa 3D unitamente ad una serie di stampi tramite cui riprodurre manualmente gli artefatti in ceramica. La collezione di reperti selezionati dal museo verrà riprodotta presso il FabLab di SAPeri&co durante laboratori aperti, allo scopo di restituire quanto più fedelmente possibile gli artefatti non solo dal punto di vista morfologico ma anche materico. Gli studenti parteciperanno a laboratori in cui sperimentare tecniche dell’antichità e le più recenti tecnologie di additive e subtractive manufacturing, affiancando attività di archeologia sperimentale al digital making.

Inoltre, incontri ed eventi renderanno possibile toccare con mano la collezione di reperti, indossare monili e maneggiare strumenti antichi, acquisendo informazioni sensoriali altrimenti inaccessibili e in grado di arricchire l’esperienza di apprendimento.

Di seguito i link per aggiornamenti, rassegna stampa e rassegna video.

Sapienza in città: comunità si incontrano fra teatro e caffè scienza

Dipartimento di Fisiologia e farmacologia "Vittorio Erspamer" - laura.maggi@uniroma1.it 

La recente crisi pandemica ha evidenziato alcune fragilità nei meccanismi di comunicazione della scienza e pone il mondo della ricerca davanti a importanti sfide per lo sviluppo di nuove ed efficaci strategie di divulgazione. Questo progetto ha la finalità di sperimentare metodologie innovative di comunicazione per migliorare la percezione del ruolo della scienza e degli scienziati nella popolazione, favorire il dibattito e l’inclusività delle zone svantaggiate e, al contempo, favorire l’empowerment femminile. Si propone di realizzare una mostra e 8 eventi in cui i ricercatori potranno incontrare il pubblico, utilizzando due formati: i caffè scienza e quello più innovativo di Teatro Scienza. Gli eventi saranno replicati per due tipologie di target: scuole di Roma e del Lazio, che verranno ospitate negli spazi Sapienza, e pubblico generico delle periferie, dove i ricercatori universitari utilizzeranno spazi territoriali per favorire l’inclusione sociale. Facendo interagire ricercatori, attori-improvvisatori e pubblico si vogliono creare eventi in cui la conoscenza scientifica risulti più fruibile attraverso interpretazioni artistiche e spiegazioni dei ricercatori che possano incrementare le opportunità di accesso e partecipazione alla conoscenza, anche da parte di pubblici distanti, di tali temi. Inoltre, gli stessi ricercatori avranno modo di acquisire nuovi linguaggi e metodi per la diffusione del pensiero scientifico. Gli eventi saranno trasmessi in streaming video per aumentare il bacino di utenza e raggiungere potenzialmente tutto il territorio nazionale. Nel progetto si affronteranno questioni di genere, facendo attenzione alla scelta degli ospiti e allestendo in Sapienza una mostra sulle donne nella storia della scienza.

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Preparati Anatomici On Demand (PAOD): video-exhibits, podcast e giochi on web come medium per un dialogo nuovo tra ricerca universitaria e società

Dipartimento di Medicina molecolare - marella.maroder@uniroma1.it 

Il Museo di Anatomia patologica (MAp) riapre al pubblico dopo diversi anni. Il notevole successo in termini di visualizzazioni su Youtube ottenuto da alcuni video di presentazione delle collezioni dal MAp ha suggerito di integrare le attività già in essere con un progetto strutturato di digitalizzazione, nel quale si intenderà accompagnare all’apertura fisica del museo, un’ampia rete di canali digitali che diffondano la conoscenza di un patrimonio scientifico di rilevanza internazionale ma ancora poco conosciuto. Cuori malati, storie di neonati “sirene”, gemelli siamesi, sono solo alcuni dei preparati anatomici che diventeranno protagonisti di prodotti web on demand con cui il MAp si apre alla community territoriale, un pubblico generalista, ampio e non necessariamente specialistico. In che modo uno stile di vita malsano può modificare il nostro corpo? Quali sono gli effetti del fumo sui nostri polmoni? Come si previene un infarto? Sono alcune delle domande con cui si intende stimolare la curiosità, l’interesse scientifico e la ‘gioia intellettuale’ di potenziali nuovi fruitori web del museo. La visione di reperti, e il relativo commento, stimoleranno l’apprendimento emotivo, invitando all’approfondimento cognitivo e alla visita in persona del museo. Il mezzo sarà quello di brevi filmati video o di podcast, presentati da personalità di alto profilo del mondo medico-scientifico e divulgativo, a cui si assoceranno giochi educativi per i più piccoli. Questi prodotti digitali saranno all’interno di una specifica interfaccia web che diventerà il punto di riferimento dei nuovi digital followers del MAp, e che crescendo nel tempo diventerà un vero e proprio MAp virtuale.

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Un network della cultura e dei libri d’impresa alla Sapienza. Proposte per conservare e valorizzare un patrimonio diffuso

Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale - valentina.martino@uniroma1.it 

Il progetto valorizza il ruolo di Sapienza per l’aggregazione e messa in rete di molteplici esperienze che promuovono la cultura e l’heritage librario di imprese e organizzazioni del Paese. Un patrimonio di valori e storie di vita portatrici di rilevanti potenzialità culturali ed educative per le giovani generazioni e la collettività, su molteplici temi chiave contemporanei: tra questi, imprenditorialità femminile e giovanile, innovazione e sviluppo sostenibile, internazionalizzazione, etica del lavoro e del consumo.

L’iniziativa si pone in continuità con le esperienze che il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale

(CoRiS) ha avviato dal 2018 con la biblioteca d’impresa BiblHuB Sapienza. La BiblHuB raccoglie, conserva, studia e valorizza, nelle molteplici espressioni, il patrimonio librario edito per iniziativa di imprese e organizzazioni. I volumi, donati alla Sapienza da realtà pubbliche, private e non profit, sono catalogati e resi consultabili dalla Biblioteca di Ricerca Sociale, Informatica e Comunicazione, animando inoltre specifiche attività didattiche, di ricerca e divulgazione culturale. Il progetto vede la collaborazione con Confindustria e un comitato di organizzazioni partner nel mondo della cultura e comunicazione d’impresa: Museimpresa; Fondazione Adriano Olivetti; Associazione Archivio Storico Olivetti; Associazione Italiana Formatori (AIF); Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (AIDDA) – Delegazione Lazio. Partecipano inoltre il Sistema Bibliotecario e alcuni centri di ricerca dell’Ateneo.

La roadmap degli interventi punta a promuovere innovative forme di partnership culturale tra comunità accademica e tessuto imprenditoriale, attraverso reading e rassegne; laboratori e moduli formativi; contest creativi e pubblicazioni; produzioni digitali e audiovisive. Il partenariato intende contribuire, inoltre, alla raccolta e conservazione di opere librarie: monografie istituzionali, biografie di imprenditrici e imprenditori, insieme a molteplici generi letterari “minori” che la BiblHuB è impegnata, tra gli obiettivi primari della sua attività, a ricercare e mettere a disposizione della comunità scientifica e della collettività, catalogandoli nel Sistema Bibliotecario d’Ateneo e Nazionale.

Per informazioni e aggiornamenti visita il sito di dipartimento e quello di Museimpresa.

Le altre. Scrittrici fuori programma nelle scuole

Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali - annalisa.perrotta@uniroma1.it

Nei programmi ministeriali delle scuole e nei corsi di studio proposti dalle università italiane la presenza di autrici della letteratura italiana ed europea è ancora profondamente carente. Il progetto “Le altre. Scrittrici fuori programma nelle scuole” si propone di approfondire la vita e le opere di cinque autrici italiane - studiate in prospettiva europea  - (tra cui Gianna Manzini e Luce D’Eramo, Elsa de’ Giorgi, Fausta Cialente, Laudomia Bonanni, delle quali l’Archivio del Novecento della Sapienza possiede le carte) al fine di realizzare con le/gli studenti di cinque istituti superiori romani una video-antologia costituita da cinque documentari realizzati dagli studenti stessi, con l’aiuto di un team di esperte ed esperti di letteratura e di audiovisivo. Il progetto si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle autrici e stimolare la coscienza critica e la consapevolezza delle disparità di genere, incentivando così lo sviluppo di strumenti interpretativi e creativi per creare una nuova sensibilità sulle tematiche di genere all’interno dei percorsi di studio, di ricerca e di proposta culturale. La video-antologia sarà caricata su una piattaforma on-line creata appositamente per il progetto. Tale piattaforma - una vera e propria enciclopedia digitale dedicata alle scrittrici “fuori programma” - sarà di libera consultazione per l’intera cittadinanza e in particolare per le/gli studenti che vorranno approfondire la conoscenza delle autrici in questione e per i/le docenti, che potranno utilizzarli come strumenti didattici. 

Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio della pena e la pena dello spazio.

Dipartimento di Architettura e progetto - pisana.posocco@uniroma1.it 

Lo spazio condiziona in modo sostanziale il tempo trascorso entro un istituto penitenziario: può rappresentare una pena aggiuntiva oppure uno strumento per trasformare il modo di vivere la pena detentiva. Prendersi cura dello spazio è un modo per promuovere la cura di sé. Questa dinamica è particolarmente virtuosa per la popolazione detenuta femminile, dove si riscontra una naturale inclinazione all’accudimento dello spazio.

Lo spazio può essere un forte elemento di promozione del benessere, per raggiungere questo obiettivo si devono comprendere bisogni e desideri, renderli compatibili con le norme detentive, e cercare di sviluppare quelle condizioni che favoriscono salute e benessere psicofisico e sociale. Il benessere e il rispetto dei diritti delle donne detenute sono premesse indispensabili per il recupero e la risocializzazione della persona condannata. D’altro canto, l’efficacia di qualsiasi trattamento rieducativo in carcere richiede la cura della dimensione spaziale e la cura delle attività e delle esperienze intramurarie.

Una squadra interdisciplinare (Architettura, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia e Sanità Pubblica) intende unire conoscenze e competenze, conducendo azioni sperimentali volte a valorizzare e a rendere sinergiche le conoscenze parziali. L’obiettivo è definire azioni che migliorino la qualità della vita delle detenute, intervenendo all’interno della strutture detentive esistenti (in particolare le attività si svolgeranno presso la C.C. femminile di Rebibbia), sollecitando poi l’attenzione alla questione penitenziaria nella società civile.

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G4GRETA - Girls for GREen Technology Application

Dipartimento di Informatica - paola.velardi@uniroma1.it 

G4GRETA si pone come obiettivo quello di attrarre un maggior numero di studentesse nei Corsi di Laurea in  ICT. Il progetto si articolerà in una serie di incontri con studentesse delle scuole superiori, che verranno introdotte ai principi del coding e problem solving, attraverso lo sviluppo di App. 

G4GRETA si baserà su esperienze precedenti, quale ad esempio il progetto NERD?, migliorandole sotto vari punti di vista: a) Orientare i progetti sviluppati dalle partecipanti su applicazioni ad alto impatto sociale, quali le green technologies; b) Introdurre, oltre ai principi di programmazione, anche metodologie di problem solving e progettazione, attraverso l’approccio Design Thinking; c) Curare in maniera continua e strutturata le relazioni con la scuola ed il territorio; d) Creare una comunità virtuale di stakeholders (docenti e studenti universitari e delle scuole superiori, aziende, enti), gestita anche con metodi di social engagement, per comunicare gli obiettivi del progetto, favorire il networking e  garantire sostenibilità e continuità oltre la durata del progetto; e) Prevedere la gestione del follow-up delle studentesse partecipanti, sia attraverso azioni di mentoring da parte di role models femminili, che attraverso iniziative di networking con studentesse e dottorande dei Dipartimenti coinvolti.

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Un Computer per Tutti

Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale "Antonio Ruberti" - andrea.vitaletti@uniroma1.it 

Con l’espressione digital divide s’intende il gap esistente tra determinate fasce della popolazione nell’accesso alle nuove tecnologie ed in particolare ad Internet. 

Il  progetto “un computer per tutti”  si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi:

1) Sensibilizzare la società civile ed in modo particolare la classe studentesca, nonché i decision makers, al problema del digital divide attraverso una conferenza sul tema e con la creazione di un dataset open che consenta di affrontare il digital divide con un approccio data-driven.

2) Contrastare il problema del digital divide con la rigenerazione da parte degli studenti Sapienza di PC donati e distribuiti alle famiglie bisognose, promulgando così un principio di solidarietà generazionale tra studenti, dove gli studenti universitari donano il loro tempo e le loro competenze a studenti della scuola dell’obbligo.

Questo obiettivo verrà raggiunto con il coinvolgimento di tutti i dipartimenti della facoltà I3S, supportato dalla facoltà stessa e in futuro - si auspica - da tutta la comunità Sapienza. Al progetto parteciperanno  importanti istituzioni come La Comunità di Sant’Egidio, DLA Piper, Binario Etico, Save the Children, Open Impact e Beefree, che garantiscono una profonda comprensione del problema del digital divide e le necessarie connessioni con il territorio e con le famiglie bisognose.

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Area Terza Missione e Trasferimento Tecnologico

Ufficio Terza Missione

Settore Produzione di beni pubblici (cultura, formazione continua e public engagement)
 

Capo Settore
Giulia Antinucci
(+39) 06 4991 0325
 

Staff

Rita Appodia
(+39) 06 4991 0323

Marina Cibati
(+39) 06 4969 0456

terzamissione.artem@uniroma1.it

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