Progetti di Terza Missione finanziati dal Bando 2024

Progetti 2024

 

Science on the Road: the passport to personalized communication

Facoltà di Medicina e odontoiatria - domenico.alvaro@uniroma1.it

"Science on the Road" è un'iniziativa di Terza Missione che si propone di avvicinare la comunità alla scienza attraverso attività di divulgazione e disseminazione scientifica. Il progetto mira a promuovere la consapevolezza scientifica tra il pubblico, in particolare tra giovani, famiglie, pazienti e studenti, utilizzando un approccio interattivo e coinvolgente. Attraverso eventi itineranti, laboratori pratici e presentazioni, "Science on the Road" si propone di esplorare temi scientifici attuali, stimolando la curiosità e l'interesse verso la ricerca.

Le attività saranno progettate per essere accessibili e attrattive, facilitando il dialogo tra scienziati, educatori e cittadini. Il progetto intende anche raccogliere feedback e suggerimenti per migliorare le future iniziative di divulgazione, creando così una rete di collaborazione tra università, istituzioni e comunità locali. In questo modo, "Science on the Road" non solo contribuirà a diffondere la cultura scientifica, ma anche a sviluppare un senso di responsabilità e partecipazione attiva nei confronti delle questioni scientifiche che influenzano la nostra vita quotidiana.

Maschilità plurali. Ricostruire le relazioni oltre gli stereotipi di genere

Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - romana.ando@uniroma1.it

Il progetto nasce dall'urgenza di ridefinire le categorie identitarie di genere oltre gli schemi della cultura mainstream, proponendo strumenti e buone pratiche per individuare strategie di decostruzione del maschile egemonico che opera all’interno del frame del patriarcato. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi in termini di impegno culturale, sociale e politico per l'empowerment femminile, scarse sono le analisi del funzionamento del maschile nelle varie sfere del quotidiano, dall'educazione, al mondo del lavoro, alla famiglia e insufficienti sono le occasioni di riflessione pubblica e formazione su questi temi.

I dati relativi alla violenza di genere, discriminazione e bullismo, disparità nelle prospettive di carriera evidenziano, invece, l'urgenza di un'analisi critica del maschile, riprendendo il lavoro che i Men's studies e i Critical Studies on Men, fin dagli anni '90, hanno avviato e aprendolo al dialogo interdisciplinare tra Università, Terzo Settore, istituzioni formative e luoghi della cultura.

Il progetto si collega ad altre iniziative del Dipartimento SARAS, come il progetto internazionale "A Girls'Eye View", il progetto "Transversale", e l'Erasmus plus "WE4LEAD", i seminari e i percorsi formativi rivolti agli adolescenti. Si propone di rileggere l'immagine del maschile attraverso tre azioni:

a.                   costruzione di conoscenza condivisa: eventi pubblici per un'analisi delle narrazioni mediali sul maschile tradizionale, il mantenimento di logiche di potere e violenza e l'emergere di modelli di maschilità plurali e inclusivi.

b.                  Formazione: corsi, seminari e attività PCTO con scuole e istituzioni territoriali, per proporre percorsi di empowerment identitario aperti al confronto tra generi.

c.                   Partecipazione attiva: iniziative che uniscono intrattenimento e riflessione, come fiere, festival e manifestazioni culturali, per coinvolgere la cittadinanza e promuovere un dialogo attivo e inclusivo.

Il patrimonio e l'educazione alla legalità

Polo museale Sapienza - fabio.attorre@uniroma1.it

I primi due articoli della Convenzione del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, definiscono cosa sia da considerare “patrimonio culturale e naturale” che abbia un valore per l'intera umanità. Il concetto di patrimonio comprende dunque sia opere prodotte dalle mani dell'uomo, sia l'ambiente naturale nel quale tutti gli esseri viventi conducono la propria vita. La Convenzione di Faro, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa afferma che sono di interesse culturale tutti gli aspetti dell'ambiente frutto dell'interazione fra le popolazioni e i luoghi nel corso del tempo, comprendendo in questo insieme ciò che è eccezionale e che istituzionalmente è considerato un "bene culturale", ma anche il quotidiano e persino gli ambienti degradati, in quanto antropizzati. Tra le finalità della presente proposta progettuale vi è l'intenzione di promuovere le azioni che supportino le/gli studenti, primariamente degli Istituti Comprensivi e del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, insieme alle/ai docenti nel percorso formativo mirato a riconoscersi come parte attiva di una comunità di eredità. I 19 Musei Sapienza, appartenenti a diverse aree scientifico-didattiche, saranno il luogo dove vivere il percorso formativo e, al tempo stesso, saranno il medium attraverso il quale costruire la consapevolezza di essere parte attiva della propria comunità. Verrà sviluppato un percorso educativo replicabile che dopo una prima fase di formazione delle e dei docenti mediante un corso dedicato ed erogato attraverso la piattaforma Sofia, si definirà nel doppio contesto di scuole e spazi museali. La seconda fase vedrà i responsabili scientifici entrare nelle scuole a raccontare i musei e le loro esperienze con esempi reali e le scuole entrare nei musei per apprendere e conoscere in modo diretto, tramite oggetti museali e attività di laboratorio, il valore e il rispetto del proprio patrimonio culturale e dell'ambiente nel quale le giovani generazioni si trovano a vivere.

Sentieri di pace alla Sapienza

Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali - mariagrazia.betti@uniroma1.it

Le ricerche scientifiche sono spesso percepite come artefici di strumenti di distruzione trascurando il potenziale di una scienza condivisa che travalichi confini, religioni, pregiudizi e che sia foriera di dialoghi di pace, solidarietà e disarmo. Sentieri di pace ha l'obiettivo di rinsaldare il rapporto fra scienza e società mettendo in luce quanto la scienza sia stata e possa essere strumento di pace, di dialogo e condivisione di conoscenza.

Per questo obiettivo la proposta intende partire da un'analisi storica del legame tra scienza/tecnologia e armamenti/disarmo, a partire dalla seconda guerra mondiale fino ad oggi. In collaborazione con la Facoltà di Scienze Politiche Sociologia e Comunicazione, sono state finanziate quattro borse per studenti delle due Facoltà per avviare una ricerca di documenti storici nella biblioteca del dipartimento di Fisica, nell'Archivio per il Disarmo (IRIAD) e nell'Archivio del Movimento Operaio (AAMOD).

Questa ricerca archivistica mira a ricostruire il contributo di scienziati (in primis della Sapienza) alle cause della pace e del disarmo, dal dopoguerra ai nostri giorni. L'obiettivo finale è di portare questa ricerca a conoscenza di un pubblico più vasto realizzando un portale fruibile da tutti.

La collaborazione con gli Archivi AAMOD e IRIAD e con le biblioteche, che conservano oltre ai documenti storici anche materiali audiovisivi, sarà strategica per la costruzione del portale, ma anche per la realizzazione di una mostra nell'Ateneo e poi diffusa alla città tramite il Festival della Scienza. Infine saranno organizzati due convegni sul tema scienza e disarmo, il primo per presentare i primi documenti e audiovisivi raccolti dagli studenti nelle biblioteche e negli archivi, un secondo per lanciare il portale, entrambi aperti agli studenti delle scuole secondarie e al grande pubblico.

Educare i bambini e le bambine alla neurodiversità

Facoltà di Medicina e psicologia - matteo.candidi@uniroma1.it

Le divergenze neurobiologiche presenti nella popolazione umana, quindi anche tra i banchi di scuola, si esprimono attraverso stili cognitivi, sensoriali, relazionali e comportamentali diversi da quelli che caratterizzano la popolazione tipica, e sono annoverati tra le condizioni più complesse da interpretare e da includere nella società e, più nello specifico, nel gruppo classe. La nostra società “normo-centrica” si fonda su principi impliciti che riconoscono e favoriscono piena partecipazione e valore alle persone conformi alle aspettative sociali, definite “normali”, escludendo di conseguenza tutte le altre.
Questo progetto si propone di fornire agli alunni e alle alunne delle scuole primarie, insieme al corpo docente, strumenti per interpretare la diversità, inclusa la neurodiversità. L'obiettivo è promuoverne la comprensione, il riconoscimento e il rispetto, garantendo dignità a ogni individuo e favorendo una percezione della differenza libera da giudizi di valore. Inoltre, il progetto mira a sostenere l'interiorizzazione del principio di uguaglianza nella differenza.
Per raggiungere tale obiettivo verrà svolto un innovativo percorso formativo per il corpo docente, un percorso laboratoriale in classe ed un'esperienza di visita guidata accessibile al di fuori della scuola, presso i musei Sapienza.
“Educare i bambini e le bambine alla neurodiversità” è un progetto Community-Led in quanto nasce dalla richiesta di Neuropeculiar APS, associazione fondata e diretta da persone neurodivergenti, di collaborare con Sapienza e con gli altri soggetti esterni al fine di migliorare ed estendere la loro esperienza pilota effettuata nel 2022. Il presente progetto intende infatti affinare gli strumenti e le pratiche di educazione alla neurodiversità nelle scuole primarie, tenendo conto dell’intersezionalità con le differenze etnico-culturali e altre identità sociali e implementare un più approfondito monitoraggio del suo impatto sul corpo docente e su tutte le bambine e i bambini di ogni gruppo classe.

Sviluppo locale a Quarticciolo: interventi di sviluppo del Polo Civico attraverso la valorizzazione di competenze e risorse del territorio

Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - carlo.cellamare@uniroma1.it

Il progetto proposto intende supportare un'esperienza ancora embrionale di sviluppo di economie locali e generative nel quartiere ERP di Quarticciolo. La borgata, nonostante la qualità morfologica, è oggi caratterizzata da problemi economici e sociali come disoccupazione, bassi redditi e dispersione scolastica. Qui, il LabSU del DICEA ha avviato un progetto di rigenerazione urbana e sociale, dove è attivo con un Laboratorio di Quartiere. In un contesto in cui gli attori sociali portano avanti da diversi anni esperienze virtuose di innovazione sociale (Brignone et al., 2022), come la costituzione di una Comunità Energetica e una Comunità Educante, l’obiettivo è sviluppare la parte del Polo Civico territoriale costituita da un hub delle economie locali (Labsu, Fairwatch, 2022) con la collaborazione e l’attivazione di tutti gli attori coinvolti: gli abitanti, la rete delle associazioni attive, le istituzioni territoriali, gli esercizi commerciali esistenti.

Il Laboratorio di Quartiere ha avviato una mappatura dei locali abbandonati e delle competenze inespresse degli abitanti, organizzando uno sportello per promuovere nuove micro-imprese. Il progetto mira a potenziare queste attività tramite la mappatura delle risorse, lo scambio di buone pratiche e la creazione di strumenti operativi utili ad altri contesti simili. In questo quadro, il progetto si concentra sulla riattivazione degli spazi commerciali e produttivi, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle economie locali, contrastando le diseguaglianze che permeano il quartiere e favorendo l’inclusione sociale dei suoi abitanti, con un occhio di riguardo al capacity building delle donne.

La proposta si radica in un approccio integrato, che fa superare la rigenerazione urbana tradizionalmente intesa: l’università scende in campo attraverso il contributo di ben cinque dipartimenti differenti, costruendo così quella rete di competenze interdisciplinari fondamentale per lavorare in contesti urbani complessi.

CoSea_Lab. Laboratorio Collaborativo per il mare e la sostenibilità socio-ambientale nel Golfo di Anzio

Dipartimento di Metodi e modelli per l'economia, il territorio e la finanza - chiara.certoma@uniroma1.it

CoSea_Lab prevede un processo partecipativo e attività socio-culturali inclusive, transdisciplinari e transettoriali sui temi della sostenibilità marina e costiera con attività in mare e a terra, in sinergia con gli attori del territorio del Golfo di Anzio (50 km sud da Roma, 60.000 abitanti). CoSea_Lab prevede la definizione di metodologie e strumenti per l’analisi socio-geografica, geografico-visuale e oceanografica di base attraverso le quali alcuni attori del territorio e i lavoratori del mare collaboreranno in attività di ricerca, documentazione, e pianificazione partecipata in relazione alle emergenze socio-ambientali che impattano la salute del mare e delle aree costiere.

Attraverso CoSea_Lab, il Dip.Memotef, insieme a Museo della Geografia, Dip. Management e ai partner esterni, e mettendo a sistema network e risultati di precedenti progetti europei realizzati nell’area, contribuisce alla riqualificazione del territorio di Anzio segnato da forti polarismi sociali, degrado e criminalità, nonché mancanza di centri culturali e creativi che diano spazio alle forme di aggregazione sana e l’impegno civico e ambientale, soprattutto dei giovani.

Caleidoscopio Orientale.  Festival sulle Cinematografie dal Mediterraneo orientale all'Asia

Dipartimento Istituto italiano di studi orientali – Iso - franco.dagostino@uniroma1.it

La proposta di progetto prevede l'organizzazione di un festival cinematografico, denominato "Caleidoscopio orientale", dedicato alla proiezione di lungometraggi, cortometraggi e documentari realizzati da registi provenienti da Paesi del Medio Oriente e dell'Asia, cioè da un serbatoio culturale enorme che include territori dal Mediterraneo orientale fino al Mar del Giappone. In ogni edizione si avrà il focus su una delle produzioni cinematografiche prodotte nei Paesi coinvolti nell'area geografica del progetto (in questa prima edizione l'attenzione sarà posta sui prodotti artistici delle aree coreano-giapponese, indo-tibetana e mediorientale).

L'iniziativa ha come obiettivo quello di offrire al pubblico universitario, alle comunità orientali di Roma e alla cittadinanza della capitale una finestra sulle culture, tradizioni e dinamiche sociali di questi Paesi, riconoscendo al cinema la straordinaria capacità di esplorare le realtà complesse che caratterizzano queste regioni attraverso la lente privilegiata dell'arte.

Il progetto si avvarrà della collaborazione di strutture interna a Sapienza e associazioni e istituzioni esterne all’Ateneo, coinvolte attivamente nelle attività di divulgazione, promozione e valorizzazione culturale, per garantire una ricca esperienza partecipativa e interdisciplinare.

Il progetto include altresì una residenza artistica in cui un regista, selezionato da uno dei Paesi rappresentati nel festival, guiderà un gruppo di studenti di differente origine etnico-linguistica della Sapienza nella realizzazione di un cortometraggio originale, che sarà presentato durante l’evento. Questa componente aggiuntiva favorirà lo scambio culturale e offrirà agli studenti un’opportunità formativa unica, che permetterà loro di esprimere la loro visione delle differenti interrelazioni tra le tradizioni artistiche dei paesi coinvolti, favorendo in questo modo il dialogo interculturale e arricchendo l’esperienza umana e civile del festival.

Respira Sapienza! Scienze in sinergia e comunità attiva contro l'epidemia del vaping e del fumo di tabacco per la tutela della salute pubblica, la sostenibilità dell'ambiente e il benessere futuro

Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer” - antonella.disotto@uniroma1.it

Respira Sapienza! è un programma di divulgazione e educazione scientifica multidisciplinare, veicolato da una rete di giovani e docenti Sapienza di diverse discipline, finalizzato a: 1) sensibilizzare la popolazione, in particolare giovani e giovanissimi, gruppi a rischio e realtà periferiche e vulnerabili, sui rischi del vaping, del fumo di sigaretta e dei prodotti di scarto; 2) prevenire l'iniziazione al tabagismo; 3) favorirne la cessazione, anche attraverso la conoscenza dei servizi di supporto al fumatore; 4) promuovere l'empowerment giovanile, in linea con la strategia "per i giovani, attraverso i giovani" dell'OMS, nonché l'inclusione sociale e la partecipazione attiva della comunità nella diffusione di una cultura della salute senza fumo; 5) attuare strategie per la tutela della salute pubblica e la sostenibilità ambientale secondo il modello One Health. Attraverso una comunicazione scientifica adattata alle diverse esigenze e sensibilità generazionali e basata sull'integrazione di mezzi tradizionali e moderni ed il peer learning, sarà possibile coinvolgere un pubblico diversificato, dai bambini agli adulti, stimolando lo scambio intergenerazionale e creando una rete di divulgazione collaborativa e inclusiva, che renderà l'iniziativa sostenibile a lungo termine. Saranno adottate un'ampia gamma di strategie comunicative, inclusi seminari di aggiornamento e potenziamento delle conoscenze con esperienze laboratoriali, eventi divulgativi in scuole, centri aggregativi e sanitari, convegni tematici, campagne social e materiali educativi sia fisici che digitali.

La rete di divulgazione include l'Unità di Tabaccologia, la SITAB, la SIMRI, l'ISS, l'IZSLT, medici volontari e più di cinque enti del terzo settore (tra cui l'associazione cofinanziatrice Mens Sana ODV), già coinvolti in attività di divulgazione scientifica, prevenzione delle dipendenze e educazione verso stili di vita sani.

MuSa Open Network

Centro di servizi per attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo – CREA - gorla@di.uniroma1.it

Il presente progetto è finalizzato alla creazione e al coordinamento di un network di gruppi vocali e strumentali presenti nelle scuole ed istituti di Roma e non solo, in grado di organizzare, tra l'altro, eventi da proporre alla comunità in manifestazioni di grande visibilità. Il progetto sarà capitanato da MuSa (Musica Sapienza), una realtà che da 18 anni aggrega, grazie al potere della musica, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. L'esperienza maturata sotto la guida di direttori musicali professionisti ha portato i vari gruppi ad esibirsi in oltre 650 concerti, svolti principalmente all'interno dell'Ateneo, ma anche in varie sedi esterne all'università.

L'esperienza organizzativa e tecnica maturata in questi anni è il presupposto per candidare MuSa come leader di una rete che aggreghi e coordini varie realtà musicali del territorio: questo diventerà un beneficio prezioso per le istituzioni coinvolte, nonché per il territorio e la società tutta che godrà dei frutti di tale collaborazione. Il presente progetto è unico nel suo genere, perché le realtà musicali universitarie solitamente vivono all'interno dell'accademia, così come le realtà esterne restano confinate negli enti di appartenenza.

Con il progetto MuSa Open Network, Sapienza si proporrà come leader delle attività musicali amatoriali svolte a Roma e nei territori limitrofi, rafforzando così le sue attività di Public Engagement sul territorio. Inoltre, mostrando alle istituzioni coinvolte e al territorio le sue attività musicali, aumenterà l'attrattività del nostro Ateneo per le nuove matricole. Infine, volgendosi anche a case di cura e di riabilitazione, MuSa contribuirà ai progetti strategici di Sapienza incentrati sulla salute e sul benessere, nonché sull'inclusività del disabile e del “diverso”.

DONAzioni: Iniziative di Public Engagement per Diffondere la Cultura della Donazione e del Trapianto di Organi e Tessuti

Centro di Ricerca e Servizi Saperi & Co - angela.giambattista@uniroma1.it

Il progetto DONAzioni si propone di promuovere e diffondere la cultura della donazione e del trapianto di organi e tessuti nella Regione Lazio attraverso iniziative di Public Engagement guidate dal Design. In collaborazione con il Dip. di Chirurgia Generale e Specialistica di Sapienza e il Centro Regionale Trapianti, e con il supporto del Dip. di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione per l’analisi dei processi psicologici legati alla percezione della donazione, il progetto intende informare e sensibilizzare la popolazione sull'importanza della donazione, abbattendo miti e pregiudizi che ne limitano l'adesione.

In particolare, il progetto DONAzioni intende rispondere al contesto critico della Regione Lazio, il cui Indice del Dono è inferiore alla media nazionale, con un consenso alla donazione del 66,1% rispetto al 68,5% nazionale.

Per questo, utilizzando metodologie di design partecipative e un approccio centrato sull'utente, il progetto si propone di creare artefatti comunicativi e momenti di dialogo e riflessione che incoraggino la partecipazione attiva dei cittadini della Regione Lazio e della comunità Sapienza e promuovano l'adozione di comportamenti favorevoli alla donazione.

Le attività saranno strutturate per coinvolgere una platea ampia e diversificata, suddivisa in tre fasce di età (18, 28, 38 anni), con interventi ad hoc che rispondano alle specifiche esigenze informative e comunicative di ciascun gruppo.

Nello specifico, il progetto intende sviluppare:

- La brand identity della campagna DONAzioni;

- Una campagna di sensibilizzazione su diverse piattaforme social media per tre diverse fasce d'età;

- Un evento dedicato aperto al pubblico che coinvolgerà le tre fasce di età target;

- Un'installazione interattiva all'interno della Sapienza per l'engagement dei fruitori durante l'evento;

- Artefatti indossabili interattivi da distribuire durante l'evento.

- Un portale web/app con risorse sulla donazione, accessibile a studenti e cittadini.

STARTING II - Space Technologies Addressing Research Transfer Into Nowadays Generations

Scuola di Ingegneria aerospaziale - antonella.ingenito@uniroma1.it

STARTING II è il proseguimento del progetto STARTING I, ideato per garantire continuità e arricchire il territorio con iniziative innovative. L'obiettivo è coinvolgere un pubblico eterogeneo verso le discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e diffondere la conoscenza dei successi scientifici e tecnologici di Sapienza e della Nazione.

STARTING II si propone di:

Organizzare giornate di didattica aperta: attività pratiche presso i laboratori SIA per studenti di ogni ordine e grado, suddivisi per età, per offrire esperienze dirette e interattive nel mondo STEM.

Creare una piattaforma open source: uno spazio online per il caricamento e lo scambio di materiali, informazioni e messaggi, rendendo l'accesso alle risorse condivise semplice e inclusivo.

Realizzare video e dirette che permetteranno anche a scuole di altre aree di partecipare alle attività del progetto, superando le barriere geografiche e ampliando l'impatto dell'iniziativa a livello nazionale.

Distribuire un kit educativo replicabile: permetterà alle classi in visita di riproporre le attività nei propri istituti, favorendo la diffusione delle esperienze anche tra gli studenti che non hanno partecipato direttamente.

Organizzare una giornata aperta a tutti: un evento che coinvolgerà figure di spicco, enti pubblici e privati, istituzioni e in cui i partecipanti potranno presentare i lavori svolti durante le giornate di didattica.

Somministrare questionari di feedback: aiuteranno a valutare l'approccio degli studenti verso le materie STEM prima e dopo l'esperienza, per monitorare l'impatto e perfezionare il progetto negli anni a venire.

Rilasciare attestati di partecipazione: un riconoscimento per gli studenti che potrà motivarli e stimolare la diffusione del progetto attraverso il passaparola.

L'obiettivo è creare un progetto sostenibile, replicabile e su larga scala che favorisca l'approccio alle materie STEM e accresca l'interesse scientifico e tecnologico in ampie fasce della popolazione.

OVER(the)WEIGHT: combattere lo stigma dell'obesità e promuovere la consapevolezza di malattia

Dipartimento di Psicologia dinamica, clinica e salute - carlo.lai@uniroma1.it

Il paziente affetto dalla "malattia obesità" si trova ad affrontare molteplici pregiudizi rispetto al peso corporeo (stigma; weight bias) in numerosi contesti sociali, tra cui il lavoro, la sanità, l'istruzione, i trasporti, i mass-media e le relazioni interpersonali (Alberga et al., 2016; Ewing, 2019; Pearl, 2018). Dagli studi condotti in letteratura emerge come i pregiudizi sul peso corporeo siano associati a diversi esiti negativi in relazione alla salute mentale e alla qualità di vita dei pazienti, tra cui un aumento dei livelli di ansia e depressione, bassa autostima, problemi di immagine corporea, evitamento dell'assistenza sanitaria preventiva e minore aderenza all'assistenza sanitaria primaria (Iberga et al., 2019; Papadopoulos & Brennan, 2015; Wu & Berry, 2018).  In questo contesto, approfondire lo stigma e il pregiudizio sperimentato dai pazienti può consentire di sensibilizzare la popolazione riguardo il tema dell'obesità e di conseguenza favorire il processo di prevenzione e trattamento della malattia. Sfidare e modificare convinzioni e preconcetti diffusi e consolidati nel tempo, richiede una nuova narrazione pubblica di questa condizione che sia coerente con le più recenti evidenze scientifiche e che coinvolga un'ampia gamma di soggetti interessati, tra cui psicologi e medici, ricercatori, docenti, studenti e i pazienti stessi. Il presente progetto di Terza Missione del Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute si pone come obiettivo quello di promuovere processi di sensibilizzazione e consapevolezza riguardo il tema dell'obesità e la sua stigmatizzazione attraverso la realizzazione di attività di rappresentazione espressiva (scrittura e disegno) delle esperienze di stigma e pregiudizio rispetto al peso corporeo sperimentate dai pazienti, le quali verranno messe in scena tramite un'opera teatrale, esposte all'interno di una mostra artistica e condivise con studenti liceali e universitari e con l'intera popolazione generale.

PediatricSimulationGames - Giochi Internazionali di Simulazione di Emergenze Pediatriche

Dipartimento di Materno infantile e scienze urologiche - riccardo.lubrano@uniroma1.it

I PediatricSimulationGames sono un evento dedicato agli specializzandi delle scuole di pediatria, italiane ed europee, finalizzato all'acquisizione delle più recenti conoscenze nel campo della pediatria d'urgenza attraverso il lavoro in team e l'applicazione dei criteri del crisis resource management. Ha una cadenza annuale e dal 2017 rappresenta la più importante manifestazione italiana per la formazione dei futuri specialisti in pediatria nel campo della emergenza. L'università la Sapienza con il loro svolgimento si pone al centro della formazione italiana ed europea degli specializzandi di pediatria nel campo dell'emergenza. Ogni anno all'evento partecipa un team di 8 persone in rappresentanza di ognuna delle 30 scuole di specializzazione in pediatria italiane e 3 teams spagnoli, 3 francesi e 3 portoghesi che accedono ai giochi di Latina dopo un evento simile di selezione organizzato nei loro paesi.

In questo evento viene usata una particolare metodologia didattica basata sulla simulazione ad alta fedeltà, che si articola su un incipit della durata di 1 minuto, una simulazione di 20 minuti ed un debriefing di 20 minuti, ed ha la potenzialità di determinare, nei discenti, una ritenzione dell'80% di quanto viene visto, fatto e discusso.

Vengono allestite 5 sale di rianimazione ed in ognuna di esse 8 team si affrontano sulla risoluzione di scenari clinici di emergenza per 3 giorni per arrivare a selezionare il miglior team dell'anno. I team sono valutati da una giuria internazionale, composta da 4/5 figure di spicco dell'emergenza pediatrica mondiale, che conducono anche i debriefing, alla fine di ogni scenario di simulazione. Tale metodologia di didattica aperta favorisce la formazione di tutti i professionisti della sanità in quanto attraverso la trasmissione on line di tutti gli scenari e di tutti i debriefing permette a tutti di apprendere le competenze chiave dei processi di diagnostica e terapia delle emergenze pediatriche anche dal proprio ospedale.

LE AZIENDE PUBBLICHE RACCONTANO LA SOSTENIBILITA' - CICLO ESG DEL FOYER FINANZIARIO

Centro di servizi per attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo – CREA - mario.latorre@uniroma1.it

La presente proposta nasce dall’esigenza di avvicinare il grande pubblico al percorso di transizione sostenibile del sistema Italia. A tal fine, lo stile editoriale degli incontri coniuga l’approccio convegnistico tradizionale con quello dei talk show televisivi e delle pièce teatrali. 

Il progetto si sostanzia in 4 workshop innovativi, previsti con cadenza trimestrale, aventi ad oggetto la crescita sostenibile raccontata dalle principali aziende pubbliche; il progetto prevede la partecipazione dei vertici apicali delle più importanti partecipate pubbliche (AD, CFO, Membri di Cda) quali ospiti principali del workshop.

Il format del workshop ha carattere di particolare novità specificamente pensato per gli scopi della terza missione, ed in particolare, quelli riconducibili alle indicazioni ANVUR relative ad iniziative di terza missione che mirino alla promozione ed alla diffusione della conoscenza, e l’obiettivo SDG 4 (opportunità di apprendimento permanente per tutti) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con particolare riferimento alla quality education.

Il format riprende quello del Foyer Finanziario già sperimentato dal Dipartimento di Management con lo scopo di avvicinare il pubblico dei giovani studenti universitari e dei giovanissimi alle più rilevanti tematiche sociali ed economiche.

Ospitati nel Nuovo Teatro Ateneo di Sapienza, e trasmessi contestualmente in streaming, gli incontri sono moderati da giornalisti professionisti e prevedono momenti comici e pillole musicali eseguiti da artisti che intrattengono gli ospiti, intervenendo sulle tematiche oggetto di dibattito secondo un approccio laterale ed una scaletta editoriale predefinita.

In particolare, il format prevede la partecipazione di 3-5 ospiti, un moderatore, un attore comico ed uno o più musicisti; ogni incontro ha una durata standard di 1h30, cui segue un cocktail di networking nel foyer del Teatro Ateneo.

Il format è stato già sperimentato con successo in 4 incontri svolti nel 2023.

Unici, originali, irripetibili e (IN)dipendenti: dalle sostanze d'abuso alle dipendenze tecnologiche e psicologiche.

Dipartimento di Chimica e tecnologie del farmaco - antonello.mai@uniroma1.it

L'ascesa del social commerce, inteso come la convergenza tra e-commerce e social media, ha segnato l'inizio di una nuova era per il settore retail. Purtroppo, in questo ambito si inseriscono anche le nuove sostanze psicoattive, facilmente reperibili online da chiunque, con costi contenuti e tempi brevi.

In questo, i più coinvolti sono gli adolescenti, una fascia d'età caratterizzata da un forte desiderio di trasgressione e una bassa percezione del rischio.

Oltre a ciò, sempre nei giovani (e non solo) sono molto diffuse le dipendenze da mezzi tecnologici (cellulari, social, internet, giochi elettronici), che stanno generando nuove sindromi comportamentali e stati emotivi alterati. Segnali d'allarme sono: l'eccessivo tempo trascorso online, connessioni notturne di lunga durata a scapito del riposo, ridotta attività fisica e importanti problemi di socializzazione.

Questo progetto ha come obiettivi principali:

i) sensibilizzare e informare gli studenti delle scuole secondarie sugli effetti letali delle sostanze d'abuso e dell'uso smodato di strumenti tecnologici;

ii) aggiornare le famiglie, gli operatori scolastici e i professionisti del settore sulle ultime scoperte scientifiche riguardanti tali dipendenze;

iii) realizzare un processo di peer education facendo partecipare gli studenti migliori selezionati nel primo anno di progetto agli incontri nel secondo anno.

Il progetto prevede lezioni negli istituti scolastici, comprensive di esercitazioni di laboratorio sul riconoscimento chimico di note sostanze d'abuso, incontri con familiari e docenti e due congressi presso Sapienza con esperti del settore.

Si inviteranno le classi delle scuole visitate ad organizzare brevi rappresentazioni teatrali sul tema delle dipendenze, che verranno poi messe in scena nel Teatro Ateneo di Sapienza. Il progetto coinvolgerà anche quattro Università oltre Sapienza, diverse società scientifiche ed enti esterni quali l'ISS e l'Associazione Di.Te. per le dipendenze tecnologiche.

MedioEvA. La serie

Dipartimento di Scienze dell'antichità - donatella.manzoli@uniroma1.it

Nell'ambito del bando per i progetti di Terza Missione la presente iniziativa si propone di realizzare una graphic novel incentrata sulla figura di Radegonda di Poitiers, in collaborazione con la collana Comics&Science edita da Cnr Edizioni (direttori editoriali: Roberto Natalini e Andrea Plazzi). La sceneggiatura delle avvincenti vicende biografiche della donna (regina e poi monaca vissuta nella Gallia del VI secolo sotto la dominazione dei Franchi merovingi) è affidata alla felice penna della scrittrice Susanna Raule e agli espressivi disegni di Michele Benevento, fumettista di grande fama (casa Bonelli). Si intende divulgare la storia di una donna tedesca dell'Alto Medioevo che, dopo aver subito la strage della sua famiglia e del suo popolo per mano dei Franchi ed essere stata costretta a sposarne il re, grazie alla tempra straordinaria e all'indomito coraggio, riesce a liberarsi dal giogo maritale e, animata da accesa tensione mistica e straordinaria propensione assistenziale, fonda a Poitiers il monastero più importante della Gallia. Diviene così una protagonista monumentale del suo tempo, inaspettata figura di leader politica e spirituale nell'agitato panorama del suo secolo. La graphic novel è una forma di scrittura alternativa assai efficace. Si è scelto pertanto di affidare al romanzo grafico la vita di Radegonda per diffondere presso un pubblico largo la storia di una grande donna medievale che ha contribuito ad avviare la storia delle moderne donne occidentali: una donna gentile ma ferma tra uomini che al suo tempo ne hanno saputo ammirare l'intraprendenza; una donna in grado, oggi, di rompere le barriere degli stereotipi che troppo a lungo sono pesati su un periodo a torto ritenuto misogino, e di infrangere le roccaforti di misoginia ancora visibili nei nostri orizzonti.

FriendlyReality: la Virtual Reality al servizio dell'inclusività

Dipartimento di Informatica - marcoraoul.marini@uniroma1.it

Il progetto proposto mira a promuovere l'inclusione sociale delle persone diversamente abili tramite l'utilizzo di tecnologie immersive e interattive, come la Virtual Reality (VR) e i sistemi di hand tracking. L'obiettivo è sviluppare un software che permetta agli utenti di disegnare a mani libere modelli tridimensionali, che saranno poi inviati a un servizio di stampa 3D per essere trasformati in oggetti fisici. Questo processo creativo, supportato dalla VR, consente agli utenti di esprimere la propria creatività in un ambiente virtuale inclusivo, offrendo un'opportunità di partecipazione attiva e significativa. Per coloro che non possono utilizzare visori VR, come alcune persone con disturbi dello spettro autistico, è prevista una versione alternativa tramite l'uso di tablet, che consente la creazione di progetti bidimensionali da stampare con stampanti tradizionali. Il progetto si realizzerà in collaborazione con la Fondazione Anna Maria Catalano, che vanta esperienza nell'inclusione sociale di persone con disabilità attraverso iniziative artistiche e pseudolavorative, come dimostrato dal coinvolgimento degli assistiti dell'ASP "Parco degli Angeli" di Cerveteri nel progetto "CULTURA TURISMO LAVORO", ad esempio con la realizzazione di etichette per bottiglie di vino.

Inoltre, il progetto sarà sottoposto all’analisi da parte di esperti sociologi, i quali valuteranno se una sperimentazione più robusta (eventualmente su larga scala) possa fornire un impatto rilevante per la comunità.

D.I.V.E.R.S.I.T.Y. - Digital Initiative for Valuing Ethnic Resources and Social Integration through TechnologY

Dipartimento di Scienze politiche - laura.mariottini@uniroma1.it

D.I.V.E.R.S.I.T.Y. è un'iniziativa innovativa finalizzata alla mappatura geolocalizzata delle imprese etniche presenti a Roma e nel Lazio a partire dai segni comunicativi multilingui esposti nello spazio pubblico, con l'obiettivo di valorizzare la diversità culturale nel contesto urbano e periurbano.

Attraverso l'uso di strumenti digitali avanzati, realizzati grazie alla partecipazione di DigiLab Sapienza e al contributo di discipline quali la sociologia, la linguistica e i diversi domini idiomatici, il progetto intende implementare una piattaforma interattiva che consenta di raccogliere dati quantitativi e qualitativi sulle attività imprenditoriali a gestione migrante, evidenziandone il contributo al tessuto economico e sociale della città e promuovendo narrazioni partecipative in cui le comunità migranti e i cittadini stessi diventino protagonisti attivi.

D.I.V.E.R.S.I.T.Y. si configura pertanto come un vero e proprio laboratorio urbano che combina ricerca accademica, strumenti digitali e cittadinanza attiva per promuovere l'integrazione e la conoscenza reciproca.

È un progetto fortemente innovativo, data l'assenza di una mappatura geolocalizzata delle imprese etniche e la necessità espressa dagli attori sociali che sostengono il progetto ad averne una. Inoltre, andrà a costituire anche uno strumento di indagine per rilevare (micro)fenomeni sociali legati ai flussi migratori e imprenditoriali, ai cambiamenti delle zone cittadine, alla gentrification e riqualificazione.

Oltre al carattere innovativo, si sottolinea anche la possibile espandibilità dello stesso su scala nazionale. La Sapienza, dunque, potrebbe essere fautrice di un modello replicabile che valorizzerebbe l'identità e il contributo dell'Ateneo stesso.

L'iniziativa, infine, si inserisce nell'ambito dell'Agenda 2030: promozione di città più inclusive (Goal 11) e riduzione delle disuguaglianze (Goal 10), ponendo l'accento sulla valorizzazione della diversità come risorsa per lo sviluppo sostenibile.

L'archivio della Sapienza: un luogo per ri-conoscersi

Dipartimento di Lettere e culture moderne - giovanni.michetti@uniroma1.it

Il progetto intende rafforzare il senso di identità e di appartenenza ad una comunità fondata su Sapienza come luogo di relazioni umane, professionali e sociali. Sapienza non è solo il luogo della didattica e della ricerca; è anche il luogo in cui si crea una comunità, un centro di aggregazione di tutti coloro che incrociano l'Ateneo nel corso della propria vita per diversi motivi: studenti e professori, ma anche amici e parenti che assistono alle sedute di laurea, visitatori dei musei universitari, spettatori degli eventi di ateneo, turisti, scolaresche. Una moltitudine di soggetti legata da un filo comune: Sapienza.

Il progetto intende creare uno spazio virtuale ove rappresentare e sviluppare questa fitta rete di relazioni. A tal fine si propone di creare un portale ove tutti coloro che a vario titolo attraversano i luoghi di Sapienza possano depositare le foto che rappresentino questo legame.

Dal punto di vista tecnico, si propone di creare una digital library, un deposito delle memorie alimentato dal basso, grazie all'azione volontaria di tutti coloro che vorranno popolarla con proprie foto, descrizioni e commenti. Dal punto di vista culturale, si tratta di sviluppare un archivio di comunità, un corpus documentario in cui una comunità si riconosce contribuendo proattivamente alla sua costruzione. È cioè la comunità che dà forma al proprio archivio. Ma è anche l'archivio che definisce una comunità. Per questo il progetto affonda le proprie radici nella documentazione dell'archivio storico di Sapienza, utilizzando i materiali documentari, in particolare i disegni e le fotografie del Fondo Patrimonio architettonico della Città universitaria, che illustrano la progettazione della nuova città universitaria. Tali materiali saranno usati come base per lo sviluppo dell'archivio di comunità e di percorsi tematici. I luoghi fisici saranno assunti come loci della memoria per consentire a chiunque di ricollegare la propria esperienza a questa trama di ricordi e documenti.

L'invenzione del mattone: costruire la vita un pezzo alla volta - MOSTRA INTERATTIVA PRESSO IL MUSEO DEL VICINO ORIENTE EGITTO E MEDITERRANEO

Polo museale Sapienza - lorenzo.nigro@uniroma1.it

La mostra "L'invenzione del Mattone" si propone di illustrare l'importanza del mattone come materiale da costruzione nel Vicino Oriente, in Egitto e nel Mediterraneo. Attraverso un percorso interattivo, i visitatori verranno guidati alla scoperta delle diverse tecniche di produzione, dei materiali utilizzati, e delle innovazioni tecnologiche che hanno permesso lo sviluppo del mattone nelle prime grandi civiltà. La mostra mira a evidenziare l'impatto del mattone non solo come elemento da costruzione, ma anche come simbolo culturale e sociale, esplorando come la sua diffusione abbia influenzato il modo di concepire lo spazio urbano e il paesaggio, ma anche gli individui e le società antiche.

Per questo la mostra si spinge ad esplorare il ruolo concettuale e mentale del mattone, come simbolo del costruire, in una prospettiva che si estende agli aspetti mentali, psicologici e identitari della persona umana e della società in cui questa vive. La mostra diventa quindi strumento di auto-consapevolezza nei riguardi del personale percorso formativo da costruire "un mattone alla volta" e per questo è rivolta ai giovanissimi studenti delle scuole primaria e secondaria, oltreché agli studenti universitari e al pubblico generalista e colto.

Utilizzando tecnologie avanzate e ricostruzioni digitali, il visitatore avrà l'opportunità di interagire direttamente con modelli e manufatti, sperimentando le tecniche di fabbricazione del mattone e comprendendo il ruolo cruciale di questo materiale nell'architettura antica. A questo si aggiungerà un'intensa proposta di laboratori per gli studenti finalizzati a sviluppare la capacità di costruire la propria personalità e la società in cui si vive.

La mostra vede la partecipazione di cinque diversi dipartimenti Sapienza: Architettura e Progetto, Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione, Scienze dell'Antichità, Scienze della Terra e Studi Orientali e si avvale del sostegno di partner stranieri (Craterre) e italiani (Mapei).

Mamme Sorridenti: l'importanza della salute orale in gravidanza

Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali - piero.papi@uniroma1.it

Il progetto punta a migliorare la salute orale delle donne in gravidanza, riconoscendo il legame tra le patologie del cavo orale e gli esiti avversi della gravidanza, come parto prematuro, basso peso alla nascita e diabete gestazionale. A causa dell’aumento ormonale, molte donne sviluppano o peggiorano l’infiammazione gengivale, e la scarsa attenzione all'igiene orale è un problema molto diffuso. Pertanto, il progetto si propone di sensibilizzare le future mamme sui rischi legati alla parodontite, attraverso screening, educazione e un approccio multidisciplinare che integra odontoiatri e ginecologi. L'iniziativa mira a colmare una lacuna significativa nell'assistenza sanitaria delle donne in gravidanza, considerando la salute orale una componente essenziale della salute globale materna e fetale. Il programma del progetto si articolerà per un periodo di 24 mesi.

Gli obiettivi includono:

1.       Promuovere l'educazione alla salute orale.

2.       Identificare e trattare precocemente le donne a rischio.

3.       Ridurre gli esiti avversi della gravidanza legati alla salute orale.

4.       Integrare i servizi odontoiatrici nel percorso prenatale.

5.       Aumentare la consapevolezza degli operatori sanitari

I beneficiari principali saranno donne in gravidanza di Roma, che riceveranno visite odontoiatriche gratuite, istruzioni e dispositivi di igiene orale domiciliare. L'iniziativa prevede anche controlli ecografici e visite ginecologiche.

La diffusione del progetto avverrà tramite social media, video esplicativi e opuscoli informativi, in collaborazione con associazioni come la Croce Rossa, l'Associazione Studenti di Odontoiatria e L'Eco per la vita onlus.

La disseminazione dei risultati sarà effettuata attraverso infografiche, articoli scientifici in open access e eventi conclusivi aperti alla comunità accademica e alla popolazione generale. Saranno, inoltre, realizzati opuscoli e best practices per le associazioni di promozione della salute della donna.

Scrittrici come ossigeno: musealizzazione e catalogo

Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali - annalisa.perrotta@uniroma1.it

Scrittrici come ossigeno nasce per valorizzare il contributo delle scrittrici nella tradizione letteraria europea e internazionale e restituire il giusto peso al ruolo delle donne nella cultura attraverso interventi artistici e divulgativi negli spazi di Sapienza dedicati all'insegnamento delle lingue e delle letterature europee, americane e orientali.

Le opere, realizzate da street artist donne, raffigurano scrittrici emblematiche: Virginia Woolf, Elsa Morante, Wislawa Szymborska, Ingeborg Bachmann, Toni Morrison, Kiki Dimoulà e Forough Farrokhzad, con una pluralità di culture e tradizioni che sottolineano l'impatto globale e trasversale del contributo delle donne alla letteratura internazionale. I murales, dipinti con la vernice ecologica brevettata dall'azienda Airlite, contribuiscono concretamente alla sostenibilità ambientale, riducendo l'inquinamento da CO2.

Il progetto intende realizzare un museo dedicato alle Scrittrici, creare il materiale divulgativo del museo, lavorare all'organizzazione di visite guidate, cicli di incontri e conferenze aperte a scuole e cittadinanza per promuovere i murales e il messaggio ideale e complesso che ha portato alla loro realizzazione.

Nello specifico, la proposta si articola in:

1.       Musealizzazione: Con la realizzazione di 2 nuovi murales entro il 25 novembre 2024, e altri 2 per l'8 marzo 2025, il computo dei murales salirà a 11, consentendo al progetto di svilupparsi nella direzione di una musealizzazione dell'Edificio Marco Polo.

2.       Supporti espositivi e divulgativi: Il finanziamento è destinato alla realizzazione di supporti espositivi del museo (totem, targhe informative, dotato di QR code; un sito web dedicato, per i contenuti didattici interattivi collegati ai murales; un catalogo della mostra permanente open access.

3.       Cicli di incontri, visite guidate e conferenze: organizzazione di cicli di incontri e conferenze pubbliche per promuovere conoscenza e dialogo su letteratura delle donne e ecologia.

Contro il gender gap e le discriminazioni di genere nelle organizzazioni di Terzo Settore. Formazione, networking, comunicazione

Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale - gaia.peruzzi@uniroma1.it

Il progetto "Contro il gender gap e le discriminazioni di genere nelle organizzazioni di Terzo Settore. Formazione, networking, comunicazione", proposto dal Dip. CoRiS, in collaborazione con il Dip. di Management, ha come obiettivo principale la promozione dell'empowerment femminile nelle posizioni apicali delle organizzazioni di Terzo Settore, e più ampiamente la diffusione di culture di genere paritarie.

L'obiettivo è di stimolare un processo di trasformazione sociale, a partire da un percorso di auto-riflessione (partecipato insieme da donne e uomini) interno alle organizzazioni nazionali di Terzo Settore, che si traduca in azioni concrete di innovazione e si propaghi sui territori.

Operativamente, il progetto intende recuperare un'esperienza di formazione e ricerca-azione già sperimentata da CoRiS e Forum Nazionale del Terzo Settore nelle regioni del Sud Italia (Laboratorio "Il Terzo Settore di fronte alle questioni di genere", 2022-2024) e riproporla ampliata su scala nazionale. Sfruttando la struttura verticale delle associazioni coinvolte, il progetto mira a stimolare un movimento di rinnovamento dal livello nazionale a cascata verso le organizzazioni regionali, provinciali e comunali.

Una seconda azione prevede incontri formativi per gli operatori dei media, in particolare: uffici stampa delle organizzazioni di Terzo Settore, giornalisti dei media non profit e dei media mainstream specializzati nel sociale.  L'obiettivo in questo caso è duplice: diffondere nei media una cultura inclusiva e un linguaggio gender-sensitive, e promuovere il progetto.

Infine, si propone la creazione di un GEP - Gender Equality Plan ad hoc per le organizzazioni di Terzo Settore. Il format sarà costruito con un progetto partecipativo dal basso, a partire dall'ascolto dei bisogni emersi dalle/dai partecipanti ai processi formativi, e la pubblicazione sarà resa disponibile alle organizzazioni di Terzo Settore come strumento operativo di rendicontazione e progettazione sociale. 

Leggere vale la pena  

Facoltà di Lettere e filosofia - arianna.punzi@uniroma1.it

Il progetto sulla lettura in carcere negli Istituti Penitenziari del Comune di Roma mira a promuovere la cultura del libro come strumento di emancipazione e crescita per le persone private della libertà personale. Attraverso una sinergia tra università, biblioteche in carcere, scuole secondarie di secondo grado, associazioni culturali e di volontariato, intendiamo creare un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante in cui sperimentare il potere della lettura. Il progetto prevede diverse attività tra cui un laboratorio sull'educazione alla lettura, la costituzione di gruppi di lettura, workshop di lettura ad alta voce, partecipazione a performance teatrali sul tema ma anche la creazione di prodotti multimediali (podcast e edizione digitale dai testi scritti dalle donne detenute a Rebibbia in un precedente progetto TM) e la realizzazione di un elemento di design (scaffale) che sarà collocato in tutte le sale di lettura dove avrà luogo il progetto; ovvero le biblioteche in carcere del Comune di Roma, i Bibliopoint dei tre istituti superiori coinvolti nel progetto e alcune delle biblioteche del nostro Ateneo. L'esperienza della lettura, dentro e fuori dal carcere, diventerà un veicolo di connessione e comprensione reciproca rivolto a praticare l'empatia e abbattere i pregiudizi: premesse indispensabili per il recupero e la risocializzazione della persona condannata che sono le principali finalità della pena detentiva (Costituzione italiana, art.27). Una squadra interdisciplinare (Lettere e Filosofia, Architettura e Design, Medicina e Psicologia, Giurisprudenza) intende unire conoscenze e competenze già maturate nelle carceri conducendo azioni sperimentali utili a valorizzare e a rendere sinergiche le conoscenze parziali. Il progetto ha l'obiettivo di avviare una ricerca-azione che promuova trasformazioni del contesto socio-culturale a partire dallo spazio di detenzione e che solleciti l'attenzione alla questione penitenziaria all'interno della società civile.

Oltre l'algoritmo: l'intelligenza artificiale alla portata di tutti

Dipartimento di Ingegneria dell'informazione, elettronica e telecomunicazioni - antonello.rosato@uniroma1.it

Il progetto è pensato per rendere accessibile l'IA a un pubblico vasto e diversificato, attraverso una serie di video brevi e podcast di facile fruizione. L’obiettivo è informare e sensibilizzare studenti, insegnanti, professionisti e cittadini sulle basi dell’intelligenza artificiale e sulle sue applicazioni nella vita quotidiana. Utilizzando piattaforme digitali per la distribuzione, e supportato dalla collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, il progetto intende raggiungere capillarmente la popolazione attraverso i social media e i canali digitali dei partner, combinando diffusione online e attività di promozione offline. La produzione di contenuti sarà in collaborazione con la startup Sapienza denominata GRID+. Tali contenuti interattivi permetteranno al pubblico di approfondire e confrontarsi su temi di attualità legati all'IA, rendendo l'apprendimento un'esperienza diretta e coinvolgente. Per monitorare l’impatto, saranno utilizzati sondaggi, dati di visualizzazione e feedback qualitativi, garantendo che il progetto risponda alle esigenze del pubblico e possa essere continuamente ottimizzato. Con un approccio semplice ma efficace, il progetto punta a promuovere un’alfabetizzazione tecnologica diffusa, che sviluppi pensiero critico e prepari i cittadini a un futuro sempre più digitale.

TINIA - Technological and digital Innovation for a New Interactive Advanced engagement of Etruscan heritage

Dipartimento di Scienze di base e applicate per l'ingegneria - marco.rossi@uniroma1.it

This proposal is part of a forward-thinking initiative that aims to promote technological advancement by connecting the scientific community with the broader public, allowing them to engage with major archaeological discoveries and cultural heritage. In this context, the university plays a crucial role as a mediator, ushering in a new era of engagement with our archaeological heritage. The pilot project will be implemented at the Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (ETRU) in Rome, which houses a world-class collection of masterpieces from the Etruscan and Faliscan civilizations.

The core of this project is the creation of digital guides, as gateway to a virtual world of archaeological exploration, and accessible via personal mobile devices through a dedicated app, or through fixed augmented reality stations.

Each artifact will be captured in a 3D digital model using X-ray microscopy (XRM) analysis in collaboration with Zeiss Microscopy. XRM is a powerful tool for non-destructive, multi-modal 2D and 3D analysis of a wide range of artifacts, offering unprecedented insights into the internal structures and compositions of these ancient objects. The integration of these innovative technologies aims to transform how visitors experience Etruscan artifacts. By developing new thematic tourist routes and incorporating augmented reality, the project will enable visitors to engage with the museum's archaeological heritage in a truly immersive and interactive manner. Additionally, by creating a comprehensive national database that systematically organizes information about archaeological artifacts and their histories, this pilot can be replicated in museums and archaeological sites across the country. This initiative could not only make these artifacts more accessible to a wider audience but also provide a viable solution for protecting heritage against threats ranging from conflict to climate change, thereby increasing interest and activism in heritage preservation.

Sci-All: scienza e libri a portata di mano

Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali - carlo.ricotta@uniroma1.it

Il progetto Sci-All: scienza e libri a portata di mano mira a diffondere la cultura scientifica e divulgare la ricerca della Facoltà di Scienze MFN, mettendone in luce la natura multidisciplinare con l'obiettivo di rafforzare la fiducia della cittadinanza nella scienza.

Sci-All si basa sulla collaborazione tra le biblioteche della Facoltà e Biblioteche di Roma, e punta alla creazione di scaffali di libri di divulgazione scientifica acquistati per le biblioteche comunali, nonché alla realizzazione di incontri sul territorio volti ad avvicinare le/i cittadine/i alla ricerca, al suo impatto sulla società e sull'ambiente. Gli scaffali, realizzati attraverso una scelta condivisa con le ricercatrici/ricercatori, testimonieranno in modo duraturo il progetto.

Le biblioteche della Facoltà cureranno il coordinamento e i rapporti con Biblioteche di Roma, mentre la divulgazione sarà realizzata da docenti, ricercatrici/ricercatori e dottorande/i, dando particolare spazio alle/agli scienziate/i in formazione.

Al centro del progetto è l'idea di creare una rete attiva tra comunità scientifica e non addette/i ai lavori in un territorio complesso come quello di Roma. Gli incontri, pensati per diverse categorie di utenti e con carattere interdisciplinare, si terranno in diverse modalità (caffè scientifico, laboratori, ecc.) negli spazi delle biblioteche comunali.

Verranno inoltre organizzate visite guidate nelle Biblioteche di Sapienza e sarà allestita una mostra fotografica dedicata alla vita di chi fa ricerca e agli eventi realizzati nell’ambito del progetto.

La riuscita di quest'ultimo sarà valutata in base all'impatto sul pubblico e all'attrattività degli scaffali a partire dai dati sulla movimentazione dei libri acquistati. La sostenibilità è assicurata dalla platea che offre Biblioteche di Roma, dalle/dai ricercatrici/ricercatori coinvolte/i, nonché dal coinvolgimento delle biblioteche della Facoltà.

Vaccini: io scelgo sì!

Dipartimento di Medicina traslazionale e di precisione - marcella.visentini@uniroma1.it

La consapevolezza vaccinale rappresenta un elemento fondamentale per il raggiungimento della salute pubblica. Nonostante i benefici dimostrati, l'adozione delle vaccinazioni continua a incontrare resistenze in molte parti del mondo. Un fenomeno preoccupante collegato a queste paure è la disinformazione, che si diffonde soprattutto attraverso i social media e altre piattaforme online, creando confusione e diffidenza. Gli studenti delle scuole secondarie di oggi sono stati fortemente influenzati dalla pandemia che ha creato timori legati all’infezione ma anche alla vaccinazione. Scetticismo e perplessità hanno caratterizzato le scelte sulla vaccinazione in numerose famiglie portando spesso ad una sfiducia verso le autorità scientifiche. Peraltro, sono state documentate anche delle differenze sesso e genere specifiche nella propensione o esitazione a sottoporsi alle vaccinazioni. Tali aspetti sono meritevoli di considerazione in un’ottica di inclusività ed equità nel fornire risposte ai bisogni individuali.

L’università può avere un ruolo fondamentale nel combattere la disinformazione e favorire un'adesione diffusa e consapevole ai programmi di vaccinazione, proteggendo le popolazioni da malattie evitabili.

L’obiettivo di questo progetto è di favorire la corretta divulgazione sulla vaccinazione nei ragazzi e nelle ragazze di scuole secondarie attraverso un approccio multi- e interdisciplinare che vede integrare tra loro gli aspetti medico-scientifici, quelli psicologici e di comunicazione. Inoltre, attraverso l’ausilio di questionari e approcci didattici interattivi, alla base della formazione che caratterizza il nostro ateneo, sarà possibile studiare l’opinione degli studenti, le ragioni alla base delle loro scelte e i fattori che le influenzano. Il programma prevede degli incontri all’interno delle scuole e iniziative all’esterno, con il fine di implementare l’informazione corretta, sviluppare il pensiero critico e favorire le scelte consapevoli in ambito medico.

Area Terza e Quarta Missione

Ufficio Terza Missione

Settore Produzione di beni pubblici (cultura e public engagement)

 

Capo Settore
Giulia Antinucci
(+39) 06 4991 0325

Staff
Rita Appodia
(+39) 06 4991 0323

Marina Cibati
(+39) 06 4969 0456

Luana Ghezzi
(+39) 06 4991 0867

Lorenzo Rossi Mandatori
(+39) 06 4969 0208
 

terzamissione.artem@uniroma1.it

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