Public engagement per le scuole: prevenzione della salute
Prevenzione della salute nelle scuole
A scuola di sorrisi
Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali - gianni.digiorgio@uniroma1.it
La promozione della salute, ivi compresa quella orale, rappresenta un fattore di crescita socio-culturale e deve essere basata su interventi multidisciplinari con il coinvolgimento di diversi attori. Corretti atteggiamenti e comportamenti adottati sin dall’età pediatrica permetteranno al bambino di maturare le decisioni più idonee per migliorare il proprio stile di vita, tutelando così la salute. In Italia, la prevalenza della patologia cariosa nella popolazione in età evolutiva suggerisce di definire tale popolazione, nel suo complesso, potenzialmente a rischio di carie. La patologia cariosa è una delle malattie croniche più diffuse in tutto il mondo correlata alle abitudini alimentari ed agli stili di vita, facilmente correggibili nella popolazione infantile e adolescenziale. Da qui la necessità di un monitoraggio che consenta di definire l’andamento della patologia e di realizzare programmi educazionali atti a promuovere corretti stili di vita. In questa ottica l’Università di Roma “Sapienza” tramite la cattedra di Odontoiatria Pediatrica e con la collaborazione dei Municipi di Roma, hanno promosso, con il progetto “A scuola di sorrisi”, controlli odontoiatrici per gli alunni delle classi materne, primarie e secondarie. Le visite sono effettuate direttamente presso le stesse strutture educative e scolastiche, da odontoiatri pediatrici ed igienisti dentali. Il progetto si propone di coinvolgere, oltre agli alunni, anche il corpo docente e i genitori con giornate dedicate all’informazione e all’istruzione sulla gestione della salute dei propri figli, inserendo nel programma educativo elementi di conoscenza base della cavità orale e sua fisiopatologia.
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AllenaMente: potenziare la memoria tramite l’attività sportiva
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Esparmer” - edoardo.pisa@uniroma1.it
Recenti studi dimostrano come l’attività fisica influenzi positivamente le prestazioni cognitive, facilitando lo sviluppo della corteccia cerebrale e promuovendo la neurogenesi. L’obiettivo del progetto è quello di far acquisire consapevolezza ai giovani riguardo il funzionamento della memoria, promuovendo l’attività fisica quale metodo innovativo per migliorarla. L’iniziativa prevederà il coinvolgimento di scuole secondarie di I e II grado, attraverso una prima fase di lezioni didattiche frontali. Gli/le studenti/esse verranno poi coinvolti in un piccolo progetto di ricerca, per valutare i benefici dell’esercizio fisico sulla memoria. Tutti i/le ragazzi/e assisteranno ad una videolezione, seguita dallo studio di un testo. Verranno poi suddivisi in gruppi: uno effettuerà attività fisica mentre l’altro non sosterrà attività fisica. Saranno poi valutati/e attraverso un questionario interattivo. I risultati verranno analizzati dagli studenti stessi durante una Summer/Winter School organizzata presso la Sapienza alla quale parteciperanno alcuni/e studenti/esse selezionati/e. Durante la School, i/le ragazzi/e parteciperanno a lezioni di esperti nazionali e internazionali e svolgeranno attività sportiva presso i centri di SapienzaSport, grazie al supporto ricevuto dalla Prorettrice allo sport e al benessere e dal Direttore del Centro servizi SapienzaSport della Sapienza. Gli/Le studenti/esse presenteranno i dati raccolti in una conferenza. Il presente progetto si avvale del supporto del Centro di Riferimento per la Salute Mentale e le Scienze Comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità, della fondazione “I Lincei per la scuola” e dell’Associazione Valentina De Castro.
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Curiamoci con (CO)SCIENZA e "SAPIENZA": dall’uso sicuro dei farmaci alla terapia nei più piccoli
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Esparmer” - eleonora.riccardi@uniroma1.it
L’utilizzo scorretto di un farmaco è un evento purtroppo comune e che può rivelarsi anche estremamente dannoso per il paziente. Il margine di errore aumenta quando il soggetto adulto, in questo caso un genitore, è chiamato alla somministrazione del farmaco al figlio. Studi epidemiologici hanno rivelato come l’errore da parte del genitore si verifichi a causa di una mancata consapevolezza dell’utilizzo corretto del farmaco, a cui si somma una confondente etichettatura e una poco chiara prescrizione medica. Non di rado il genitore cerca “soluzioni alternative” (spesso inadeguate all’efficacia della terapia) per far sì che i bambini assumano il farmaco. Si avverte, dunque, la necessità di un sostegno nei confronti del piccolo paziente e della sua famiglia, educando ad un corretto utilizzo del farmaco in casa, partendo dall’attinenza alla terapia in termini di dosaggio, tempistiche e modalità di assunzione.
La presente iniziativa si propone pertanto di educare all’utilizzo consapevole e corretto dei farmaci, evitando errori che potrebbero comprometterne l’efficacia. Il progetto, che vedrà la collaborazione di Dottorandi e Assegnisti di diversi dipartimenti Sapienza, il coinvolgimento del Museo di Storia della Medicina e la partecipazione ed il patrocinio della Società Italiana di Farmacologia, sarà indirizzato alle scuole secondarie di I e II grado e a genitori e docenti di scuole di ogni ordine e grado.
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Adolescenti e “cervelli diversi”: differenze di genere nella vulnerabilità agli effetti delle sostanze d’abuso
Dipartimento di Fisiologia e farmacologia "Vittorio Erspamer" - patrizia.campolongo@uniroma1.it
La continua immissione nel mercato di nuove sostanze psicoattive a basso costo e facilmente reperibili in rete sta contribuendo ad una grave crescita della diffusione di sostanze d’abuso soprattutto nella fascia adolescenziale, fase dello sviluppo caratterizzata da un forte desiderio di “trasgressione” e da una scarsa percezione del rischio. Un aspetto, spesso sottovalutato, è la differenza di genere che si registra sia nel consumo che negli effetti indotti da sostanze d’abuso. Infatti, l’organismo umano ed in particolare il cervello risultano essere “diversi” tra la popolazione maschile e quella femminile, e tra quella adulta e adolescente, con una diversa vulnerabilità agli effetti tossici indotti da sostanze d’abuso. Il presente progetto si pone gli obiettivi di: 1) sensibilizzare ed informare gli studenti delle scuole secondarie di primo grado sugli effetti indotti da sostanze d’abuso convenzionali e di nuova identificazione; 2) illustrare e far comprendere le differenze di genere sottese a tali effetti; 3) estendere tali nozioni alle famiglie e ai docenti degli istituti coinvolti; 4) informare gli operatori sanitari sulle ultime scoperte scientifiche relative alle conseguenze cliniche derivanti da assunzione di nuove sostanze psicoattive. Inoltre, attraverso un “laboratorio creativo” verranno forniti ad alcuni studenti selezionati delle basi scientifiche per poter scrivere e divulgare pubblicazioni su questo tema. Il progetto sarà articolato in lezioni frontali presso gli istituti scolastici, laboratori creativi e due congressi in Sapienza con esperti del settore. Il presente progetto ha ricevuto il supporto di 4 Associazioni senza fini di lucro impegnate sul territorio e coinvolgerà (oltre la Sapienza) tre Università, diverse società scientifiche ed enti esterni quali ISS e IN-CNR.
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Medicina e scienza, strumenti per comprendere passato e presente
Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche (Latina) - valentina.gazzaniga@uniroma1.it
Il progetto intende illustrare come le biotecnologie mediche possano essere intese anche come strumenti di comprensione e fruizione di materiali storici. Una selezione di materiali antropologici provenienti dalla Roma imperiale e tardo antica e da contesti di scavo medievali, e che narrano cinque storie di vita di particolare rilevanza per l’attualità (violenza sulle donne; disabilità e supporto sociale; alimentazione, stili di vita e salute; lavoro infantile; multiculturalità e multietnicità), saranno presentati a studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado e a un pubblico generalista in contesti romani e del territorio pontino caratterizzati da particolari livelli di criticità socio-culturale, ambientale ed economica. Questi materiali, il cui accesso è di norma difficile anche per chi ha abitudine all’esperienza museale e alla partecipazione a convegni scientifici, costituiranno lo spunto per affrontare, da prospettive diverse, temi di grande rilevanza nell’attualità; la loro illustrazione da parte di antropologi, storici e storici della medicina sarà dunque accompagnata da interventi di scienziati e esperti di tematiche sociali, in una conversazione transdisciplinare che avrà lo scopo di restituire alla dimensione storica un significato pedagogico per l’attualità.
Alle lezioni ‘itineranti’ presso le sedi scolastiche si accompagneranno corsi di formazione per docenti e eventi espositivi, organizzati presso strutture di Sapienza, allo scopo di formare il personale della scuola alle potenzialità offerte da un approccio disciplinare integrato da materiali storici poco fruibili e consentire a ‘tutti’ gli interessati la fruizione complessiva di tematiche altamente specialistiche per mezzo di nuovi approcci multidisciplinari.
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Play, Smile and Grow
Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali - rosanna.guarnieri@uniroma1.it
L’acquisizione di uno stile di vita sano fin dall’infanzia può contrastare il rischio di sviluppare malattie quali diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori durante l’età adulta. Atteggiamenti e comportamenti adottati in giovane età sono generalmente mantenuti nell’età adulta, ed è quindi fondamentale promuoverli fin da subito. L’uso di giochi interattivi è di particolare interesse nel campo dell’educazione sanitaria sia per bambini che per adolescenti, infatti l’apprendimento basato sul gioco è ormai considerato un mezzo altamente appropriato per l’insegnamento in età infantile.
L’obiettivo del progetto, in qualità di trial clinico sperimentale controllato randomizzato, è quello di educare i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria all’importanza di un corretto stile di vita. Attraverso giochi di carte e giochi da tavolo del progetto “GiochiAmo” (La Torre, 2017), i bambini verranno istruiti all’adozione di un comportamento nutrizionale sano, conforme alla dieta mediterranea, alle adeguate pratiche di igiene orale, alla promozione di una corretta attività fisica, nonché al rinforzo negativo su scorrette abitudini quali fumo e alcol. L’intervento sarà comprensivo di una lezione educativa, tenuta da esperti del settore, dedicata sia ai gruppi di intervento che di controllo, e di una successiva fase dedicata al solo gruppo di intervento basata sull’ausilio di giochi di carte e da tavolo, con lo scopo di rinforzare i concetti esposti durante la lezione frontale. Un questionario sarà somministrato ai bambini, con il supporto di insegnanti e genitori, prima dell’intervento, un altro dopo cinque mesi per valutare il cambiamento nei punteggi di conoscenza e comportamento dei piccoli bambini. Saranno consegnati un kit gioco a ciascun bambino e un opuscolo informativo a ciascuna famiglia sui corretti stili di vita da adottare in età pediatrica.
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Doc at school 2.0 - Prevenzione e primo intervento per i comportamenti a rischio negli adolescenti
Dipartimento di Medicina traslazionale e di precisione - domenico.alvaro@uniroma1.it
Coerentemente con l’iniziativa WHO e UNESCO Making Every School a Health Promoting School, il progetto vuole creare un percorso di incontro e di comunicazione per promuovere nelle scuole comportamenti positivi per la salute ed il benessere.
In questo contesto, gli obiettivi principali del progetto sono: 1) realizzare un percorso per informare e formare una popolazione scolastica di età compresa tra 14 e 18 anni, di entrambi i sessi, frequentante istituti scolastici del Comune di Roma, sui principali comportamenti a rischio per la salute tra gli adolescenti (dipendenze da sostanze quali tabacco, alcol, droghe - comprese le nuove sostanze psicoattive - e dipendenze comportamentali - gioco d’azzardo, cibo, internet e nuove tecnologie, doping); 2) coinvolgere nel progetto insegnanti e famiglie; 3) sviluppare un sistema informatico (app per smartphone) e una diffusione dei contenuti attraverso i canali social per una più ampia diffusione dei contenuti.
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