Agamennone di Eschilo 2020

Note di regia
“Da tempo ho il silenzio come unica cura al danno” (V.548)
Dopo un silenzio collettivo di sgomento ed incredulità abbiamo strenuamente creduto che fosse necessario iniziare a curare “il danno” anche con la parola. Anzi, con il suono delle parole, con tutti i linguaggi sonori connessi alla loro pronuncia tanto in italiano quanto in greco antico, e insieme a loro, per estensione, con tutte quelle suggestioni acustiche capaci di incantare immediatamente uno spettatore e proiettarlo in una lunga notte fuori dal tempo. Il buio nel quale ci siamo ritrovati di colpo e dal quale tentiamo di uscire emotivamente e fisicamente con il conforto di una labile luce è lo stesso buio rischiarato da un piccolo fuoco dentro al quale si muovono i protagonisti della tragedia Agamennone, in bilico tra speranze e timori, sospetti e premonizioni, paura e sgomento. Ma forse ancora, come tutti noi, mossi da un ultimo, incrollabile istinto di sopravvivenza.
La rinuncia al calore dell’incontro fisico e l’impossibilità della ludica condivisione di cui l’esperienza teatrale si nutre non hanno tuttavia pregiudicato la felicità di trovarci, di stare
insieme, di farci compagnia. Di essere una Compagnia.
Questa sorprendente coesione ha avuto la capacità di trasformare ogni ostacolo in una opportunità, facendo di un accendino una lanterna, di un rossetto una lama, di un guanto una quinta. E di una piattaforma virtuale un inedito quanto suggestivo palcoscenico.
Adriano Evangelisti e il Laboratorio di messa in scena

Note di traduzione

La traduzione di un testo di Eschilo solleva diversi problemi, per la sua densità e per l'intrinseca complessità del lessico e della sintassi, nonché, ovviamente, per l'arcaicità dei referenti culturali. La volontà di mantenere la forza del greco e di trasferire la potenza dell'immaginario e della lingua greca nella lingua italiana - questa ci è sembrata la via giusta da seguire, spesso anche a discapito di una traduzione rigorosa. Altre volte, al contrario, proprio la fedeltà al greco ci ha consentito di rendere la suggestione di alcuni passaggi del testo originale. Le tematiche della sophrosyne, del "buon senso", della pistis, dell'idea di Agamennone come uomo di successo e tutta la semantica dell'olbios, della ricchezza, della prosperità, sono solo alcune delle linee interpretative sulle quali si fonda la traduzione che, a volte, ha operato scelte audaci. D'altro canto, tradurre vuol dire scegliere e, perché no, anche osare.

Queste parole sintetizzano lo spirito della traduzione dell’Agamennone pubblicata da Theatron nel 2014 e accolta con favore generale dalla critica e dal pubblico. La volontà di conferire maggiore potenza espressiva in alcuni passi controversi ci ha spinto a revisionare la nostra precedente traduzione sulla base dei più recenti commenti. Il lavoro di quest’anno è stato evidentemente diverso dagli altri, vista l'emergenza sanitaria che ci siamo trovati a fronteggiare. Si è discusso a distanza, ognuno nella propria casa: invece di riunirci fisicamente per discutere di Eschilo, è stata la viva voce del testo di Eschilo a entrare nelle nostre case e a guidarci, come un’unica mente, nelle profonde riflessioni che la tragedia offre.

Anna Maria Belardinelli e il laboratorio di traduzione

 

 

Coordinamento Anna Maria Belardinelli
Ideazione e regia Adriano Evangelisti
Aiuto regia Luigi Di Raimo

Realizzazione video Leonardo Imperatori, Andrea Memoli
Suggestioni sonore Dario Arcidiacono et alii

Traduzione a cura del Laboratorio 2014
Aretina Bellizzi
Gianmarco Bianchini
Manuel Caglioti
Roberta Carlesimo
Francesca Paola Di Pasquale
Luigi Di Raimo
Chiara Fabrini
Martina Farese
Ketty Galiano
Leonardo Gallato
Chiara Monaco
Chiara Ridolfi
Federica Rossetti
Valerio Tripoli
 

Revisione alla traduzione a cura del Laboratorio 2020
Tancredi Anzalone
Alessiaedvige Attivissimo
Priscilla Bonifazi
Umberto Casa
Beatrice Celli
Giovanni Chessari
Roberto Di Tuccio
Domitilla D’Onofrio
Giacomo Evangelisti
Rosanna Fortugno
Andrea Marcucci
Ludovico Oddi
Patrizio Pitzalis
Tiziano Presutti
Domiziana Scarafoni
Mattia Spedicato
Tommaso Suaria
Con la collaborazione di
Ketty Galiano
 

Laboratorio di messa in scena

Francesco Biagetti
Francesca Boldrini
Bianca Buzzi
Leonardo Calderari
Sara Cambedda
Angelo Giorgio Cavaliere
Claudia Cerulo
Aurora Cesaroni
Giorgia Cucurachi
Giovanni Dalli Cardillo
Federica Demontis
Egidio Di Lorenzo
Roberta Di Somma
Alessia Giallorenzo
Elena Giuliano
Thomas Layton
Luigi Lucà
Andrea Memoli
Enrico Manes Gravina
Laura Motta
Simone Pepponi Fortunati
Alice Pesce
Benedetta Petrini
Francesca Pimpinelli
Martina Pontuali
Pasquale Reccia
Annaclara Sileo
Vincenzo Silvestri
Carolina Teresi
Diletta Vicari
Alberto Vittone

Allegati

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