Il calabrone orientale

Informativa di Sicurezza: il Calabrone orientale

In questa pagina sono riportate le indicazioni per fronteggiare l'eventuale presenza di vespe orientali nei luoghi di Ateneo

IL CALABRONE ORIENTALE, UNA VERA EMERGENZA?

Nell'ultimo periodo è di assoluta attualità il tema della presunta invasione del cosiddetto "Calabrone orientale" (Vespa orientalis Linnaeus).

E' utile però tenere presenti le seguenti informazioni:

  • il c.d. calabrone orientale è una specie autoctona, ovvero già presente sul territorio nazionale, in particolare nel sud della penisola, quindi non si tratta di una specie "aliena". Gli annali riportano un periodo di particolare diffusione di questo imenottero a Roma negli anni '50, a seguito di estati particolarmente calde e afose; pertanto, più che di "invasione" si potrebbe parlare di "diffusione straordinaria";
  • il calabrone orientale (Vespa orientalis) non va confuso con i più pericolosi "cugini" quali il calabrone asiatico (Vespa velutina o calabrone dalle zampe gialle), presente da qualche anno anche in Italia, ma ancora non molto diffusa, o il calabrone gigante asiatico o calabrone giapponese (Vespa mandarinia), la cui presenza in Italia è assolutamente rara;
  • l'allarme diffuso nell'ultimo periodo non è fondato su dati certi e incontrovertibili, in quanto sembrerebbe che il numero di punture accertate non abbia subito alcun aumento significativo nell'ultimo periodo.

Tuttavia, qualora si noti una presenza di tale imenottero sul luogo di lavoro, si rende necessario applicare il corretto protocollo, come descritto nel seguito.

COME RICONOSCERE LA VESPA ORIENTALIS LINNAEUS

Il calabrone orientale (Vespa orientalis Linnaeus) non va confuso con il calabrone asiatico (Vespa velutina o calabrone dalle zampe gialle), presente da qualche anno anche in Italia ma ancora non molto diffusa, o il calabrone gigante asiatico o calabrone giapponese (Vespa mandarinia), la cui presenza in Italia è assolutamente rara;

Il Calabrone orientale (Vespa orientalis Linnaeus) è un imenottero, appartenente alla famiglia Vespidae (Vespe, Calabroni), genere Vespa (veri calabroni). Gli adulti hanno due paia di ali e una lunghezza del corpo da 25 a 35 mm. Sono di colore bruno-rossastro con bande gialle distintive sull’addome (segmenti posteriori del corpo) che non si estendono fino alla punta.

Trattandosi di imenotteri sociali e dotati di aculeo velenifero, se ci si avvicina troppo a un nido possono diventare aggressivi e pungere (anche ripetutamente) in gruppo, rappresentando pertanto un potenziale problema per la salute. Le punture sono molto dolorose e potenzialmente pericolose per soggetti allergici.

I calabroni orientali sono una specie già presente nell’area del Mediterraneo e anche nel sud della nostra Penisola, ma negli ultimi anni il loro areale di distribuzione naturale si è ampliato tanto da portare una notevole diffusione anche in ambito urbano, dove sono disponibili sia luoghi di nidificazione protetti, sia cibo e acqua.

I NIDI

I nidi sono di solito costruiti nel terreno, sugli alberi, ma anche negli anfratti dei muri: è necessario pertanto prestare attenzione ad aperture nei muri dovute alla installazione di condizionatori o allarmi, ai fori rimasti aperti a seguito di rimozione di impianti, e tenere sotto controllo l’eventuale svolazzamento di insetti nelle prossimità (questa indicazione è molto importante nel periodo primaverile, durante il quale vengono creati nuovi nidi).

I calabroni orientali volano alla ricerca di cibo e acqua e possono allontanarsi molto da loro nido; da un punto di vista alimentare, sono predatori opportunisti e potenzialmente attratti dai rifiuti organici. Sono molto attivi durante i periodi di intensa luce solare. Possono essere molto aggressivi in caso di attacco al nido.

RISCHI PER L'UOMO

I calabroni orientali, se infastiditi, non pungono immediatamente, ma di solito fanno un volo intimidatorio nei confronti dell’obiettivo e nella maggior parte dei casi desistono; nel caso in cui, invece, vengano toccati, anche inavvertitamente, reagiscono subito. Come tutti i vespidi, anche le vespe orientali hanno la capacità di orientare parzialmente il pungiglione in maniera tale da pungere anche lateralmente rispetto al loro corpo.

I rischi sanitari per l’uomo sono di due tipi: rischio diretto da puntura molto dolorosa, con possibilità di effetti anafilattici nei soggetti allergici (5-10 punture possano essere fatali al pari di quanto accade per altri calabroni: es., Vespa crabro o Vespa velutina). Test in vitro hanno rilevato anche effetti epatotossici ed emolitici, nel caso di grandi quantità di veleno. Un calabrone può pungere più volte: la quantità di veleno iniettato dalla regina di calabrone, che a differenza delle api conduce una vita libera in ambiente esterno, è pari a varie volte la quantità di veleno inoculato dalle operaie.

Il secondo rischio è quello indiretto, da contaminazione microbiologica della catena alimentare umana e degli alveari: il calabrone orientale si nutre anche di carcasse di animali morti, rifiuti e materiali organici in decomposizione e pertanto può trasportare dei microrganismi patogeni all’interno della catena alimentare umana (posandosi sui tavoli dei bar o dei ristoranti, sugli alimenti, etc.) oppure contaminare il miele e gli alveari sui quali si posa per catturare le api.

COME COMPORTARSI IN PRESENZA DEL CALABRONE ORIENTALE

In caso di presenza accertata o sospetta di vespe orientali, è opportuno seguire alcune semplici precauzioni:

  1. in caso di contatto con vespe orientali (e in generale, con imenotteri) restare calmi e, se possibile immobili;

  2. non usare mai gli insetticidi per zanzare o altri insetti poiché la loro azione è lenta e di solito gli imenotteri riescono a pungere chiunque si trovi nelle vicinanze prima di morire;

  3. usare cautela quando si lavora in aree a rischio (all’aperto, in luoghi che non siano stati frequentati a lungo o che presentino aree di possibile interesse per i nidi);

  4. far effettuare le bonifiche ambientali da personale esperto;

  5. nel caso ci si trovi in luoghi all’aperto, è inoltre opportuno adottare le seguenti precauzioni generali:

  • coprire cibi e bevande;

  • non lasciare bottiglie o lattine aperte che possano essere raggiunte dai calabroni, e non bere direttamente da lattine lasciate aperte incustodite;

  • sigillare i rifiuti;

  • evitare di usare profumi, lacca per capelli o creme;

  • evitare di indossare abiti larghi, di colore scuro, sgargiante o con motivi floreali;

  • fare attenzione a eventuali nidi in alberi, a terra o, in generale, in fessure.

Nel caso si individui un nido di calabrone orientale è fondamentale evitare il fai-da-te.

COME COMPORTARSI IN CASO DI PUNTURA

Di seguito vengono riportate indicazioni generali, utili nel caso di puntura di insetto.

  1. Dopo la puntura dell’insetto, è bene rimuovere immediatamente il pungiglione, se questo è rimasto conficcato nella cute, evitando di stringerlo tra le dita perché il sacco velenifero attaccato allo stesso potrebbe continuare ad iniettare altro veleno. Utilizzare una limetta, un’unghia o qualsiasi arnese ci consenta di estrarre il pungiglione dal basso. Applicare sempre in sede di puntura del ghiaccio.

  2. Nel caso in cui, a seguito di punture di ape, vespa o calabrone, la persona colpita accusi in pochi minuti i seguenti sintomi: orticaria, vertigini, difficoltà di respiro, è necessario chiamare il 112; nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, è bene che la persona colpita rimanga distesa con le gambe sollevate.

  3. La terapia d’emergenza, nei soggetti allergici già punti in precedenza e che hanno sviluppato una reazione allergica grave, è l’adrenalina contenuta nell’apposito autoiniettore (che si raccomanda sempre di tenere con sé ai soggetti allergici) e che deve essere rapidamente iniettata dopo aver rimosso il tappo protettivo ed aver mantenuto una pressione moderata per 10 secondi sulla parte anterolaterale della coscia per garantire l’iniezione del farmaco. Chiamare immediatamente il 112 ed avvertire la vigilanza di Ateneo al numero 800.811.192 (8108 dal fisso) o recarsi al più vicino pronto soccorso portando con sé il dispositivo utilizzato.


COSA FARE NEL CASO IN CUI SI INDIVIDUINO NIDI DI CALABRONE ORIENTALE IN SAPIENZA

Nel caso di individuazione di un nido o nel caso di presenza di larve in prossimità o all’interno dei locali Sapienza, a ciascun utente è fatto avviso di:

  1. allontanarsi immediatamente dalla zona dove è presente il nido o dove sono presenti larve o insetti che pattugliano in volo;

  2. contattare immediatamente il proprio preposto o in alternativa il referente locale per la sicurezza;

  3. Inviare una email contenente le indicazioni necessarie per identificare la zona interessata dal problema, ai seguenti indirizzi:

           a: 

           e in cc:

  1. non intervenire con tecniche fai da te ed attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute (punti 2 e 3);

  2. per le zone esterne avvertire la Vigilanza di Ateneo al numero di emergenza 800.811.192;

  3. attendere l’intervento degli operatori delle ditte specializzate, incaricate dall’Area Gestione edilizia, alla rimozione e bonifica dei locali prima di riprendere le attività lavorative;

  4. il Datore di Lavoro responsabile dei locali interessati ha l’obbligo, ove sussistano pericoli evidenti, di interdire l’accesso fino alla messa in sicurezza degli spazi interessati, ove necessario con la collaborazione della Vigilanza di Ateneo.


Si ringrazia per la collaborazione alla stesura della presente informativa il Prof. Pierfilippo Cerretti, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin".


IS001_W008_Rev. 00 07 settembre 2022

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