Patrimonio e ambiente
Sapienza sostiene numerose iniziative di Public engagement per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, materiale e immateriale, e per la tutela dell'ambiente e la costruzione partecipata di comunità sostenibili.
Due modelli virtuosi in questo ambito sono:
- Paesaggi di confine, esempio di valorizzazione del patrimonio come spazio di pluralità culturale e opportunità di coesione sociale;
- Microforeste eco-pedagogiche, esempio di costruzione di spazi condivisi per la crescita della cultura della sostenibilità e della tutela dell'ambiente.
Di seguito una raccolta dei progetti finanziati dall'Ateneo per questi obiettivi:
Progetti 2024
TINIA - Technological and digital Innovation for a New Interactive Advanced engagement of Etruscan heritage
Dipartimento di Scienze di base e applicate per l'ingegneria - marco.rossi@uniroma1.it
This proposal is part of a forward-thinking initiative that aims to promote technological advancement by connecting the scientific community with the broader public, allowing them to engage with major archaeological discoveries and cultural heritage. In this context, the university plays a crucial role as a mediator, ushering in a new era of engagement with our archaeological heritage. The pilot project will be implemented at the Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (ETRU) in Rome, which houses a world-class collection of masterpieces from the Etruscan and Faliscan civilizations.
The core of this project is the creation of digital guides, as gateway to a virtual world of archaeological exploration, and accessible via personal mobile devices through a dedicated app, or through fixed augmented reality stations.
Each artifact will be captured in a 3D digital model using X-ray microscopy (XRM) analysis in collaboration with Zeiss Microscopy. XRM is a powerful tool for non-destructive, multi-modal 2D and 3D analysis of a wide range of artifacts, offering unprecedented insights into the internal structures and compositions of these ancient objects. The integration of these innovative technologies aims to transform how visitors experience Etruscan artifacts. By developing new thematic tourist routes and incorporating augmented reality, the project will enable visitors to engage with the museum's archaeological heritage in a truly immersive and interactive manner. Additionally, by creating a comprehensive national database that systematically organizes information about archaeological artifacts and their histories, this pilot can be replicated in museums and archaeological sites across the country. This initiative could not only make these artifacts more accessible to a wider audience but also provide a viable solution for protecting heritage against threats ranging from conflict to climate change, thereby increasing interest and activism in heritage preservation.
L'invenzione del mattone: costruire la vita un pezzo alla volta - MOSTRA INTERATTIVA PRESSO IL MUSEO DEL VICINO ORIENTE EGITTO E MEDITERRANEO
Polo museale Sapienza - lorenzo.nigro@uniroma1.it
La mostra "L'invenzione del Mattone" si propone di illustrare l'importanza del mattone come materiale da costruzione nel Vicino Oriente, in Egitto e nel Mediterraneo. Attraverso un percorso interattivo, i visitatori verranno guidati alla scoperta delle diverse tecniche di produzione, dei materiali utilizzati, e delle innovazioni tecnologiche che hanno permesso lo sviluppo del mattone nelle prime grandi civiltà. La mostra mira a evidenziare l'impatto del mattone non solo come elemento da costruzione, ma anche come simbolo culturale e sociale, esplorando come la sua diffusione abbia influenzato il modo di concepire lo spazio urbano e il paesaggio, ma anche gli individui e le società antiche.
Per questo la mostra si spinge ad esplorare il ruolo concettuale e mentale del mattone, come simbolo del costruire, in una prospettiva che si estende agli aspetti mentali, psicologici e identitari della persona umana e della società in cui questa vive. La mostra diventa quindi strumento di auto-consapevolezza nei riguardi del personale percorso formativo da costruire "un mattone alla volta" e per questo è rivolta ai giovanissimi studenti delle scuole primaria e secondaria, oltreché agli studenti universitari e al pubblico generalista e colto.
Utilizzando tecnologie avanzate e ricostruzioni digitali, il visitatore avrà l'opportunità di interagire direttamente con modelli e manufatti, sperimentando le tecniche di fabbricazione del mattone e comprendendo il ruolo cruciale di questo materiale nell'architettura antica. A questo si aggiungerà un'intensa proposta di laboratori per gli studenti finalizzati a sviluppare la capacità di costruire la propria personalità e la società in cui si vive.
La mostra vede la partecipazione di cinque diversi dipartimenti Sapienza: Architettura e Progetto, Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione, Scienze dell'Antichità, Scienze della Terra e Studi Orientali e si avvale del sostegno di partner stranieri (Craterre) e italiani (Mapei).
CoSea_Lab. Laboratorio Collaborativo per il mare e la sostenibilità socio-ambientale nel Golfo di Anzio
Dipartimento di Metodi e modelli per l'economia, il territorio e la finanza - chiara.certoma@uniroma1.it
CoSea_Lab prevede un processo partecipativo e attività socio-culturali inclusive, transdisciplinari e transettoriali sui temi della sostenibilità marina e costiera con attività in mare e a terra, in sinergia con gli attori del territorio del Golfo di Anzio (50 km sud da Roma, 60.000 abitanti). CoSea_Lab prevede la definizione di metodologie e strumenti per l’analisi socio-geografica, geografico-visuale e oceanografica di base attraverso le quali alcuni attori del territorio e i lavoratori del mare collaboreranno in attività di ricerca, documentazione, e pianificazione partecipata in relazione alle emergenze socio-ambientali che impattano la salute del mare e delle aree costiere.
Attraverso CoSea_Lab, il Dip.Memotef, insieme a Museo della Geografia, Dip. Management e ai partner esterni, e mettendo a sistema network e risultati di precedenti progetti europei realizzati nell’area, contribuisce alla riqualificazione del territorio di Anzio segnato da forti polarismi sociali, degrado e criminalità, nonché mancanza di centri culturali e creativi che diano spazio alle forme di aggregazione sana e l’impegno civico e ambientale, soprattutto dei giovani.
Il patrimonio e l'educazione alla legalità
Polo museale Sapienza - fabio.attorre@uniroma1.it
I primi due articoli della Convenzione del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, definiscono cosa sia da considerare “patrimonio culturale e naturale” che abbia un valore per l'intera umanità. Il concetto di patrimonio comprende dunque sia opere prodotte dalle mani dell'uomo, sia l'ambiente naturale nel quale tutti gli esseri viventi conducono la propria vita. La Convenzione di Faro, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa afferma che sono di interesse culturale tutti gli aspetti dell'ambiente frutto dell'interazione fra le popolazioni e i luoghi nel corso del tempo, comprendendo in questo insieme ciò che è eccezionale e che istituzionalmente è considerato un "bene culturale", ma anche il quotidiano e persino gli ambienti degradati, in quanto antropizzati. Tra le finalità della presente proposta progettuale vi è l'intenzione di promuovere le azioni che supportino le/gli studenti, primariamente degli Istituti Comprensivi e del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, insieme alle/ai docenti nel percorso formativo mirato a riconoscersi come parte attiva di una comunità di eredità. I 19 Musei Sapienza, appartenenti a diverse aree scientifico-didattiche, saranno il luogo dove vivere il percorso formativo e, al tempo stesso, saranno il medium attraverso il quale costruire la consapevolezza di essere parte attiva della propria comunità. Verrà sviluppato un percorso educativo replicabile che dopo una prima fase di formazione delle e dei docenti mediante un corso dedicato ed erogato attraverso la piattaforma Sofia, si definirà nel doppio contesto di scuole e spazi museali. La seconda fase vedrà i responsabili scientifici entrare nelle scuole a raccontare i musei e le loro esperienze con esempi reali e le scuole entrare nei musei per apprendere e conoscere in modo diretto, tramite oggetti museali e attività di laboratorio, il valore e il rispetto del proprio patrimonio culturale e dell'ambiente nel quale le giovani generazioni si trovano a vivere.
RESPIRO - Rifugi Ecosostenibili e Spazi Pubblici Inclusivi per la Resilienza alle Ondate di calore urbano
Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - elena.paudice@uniroma1.it
Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più gravi del nostro tempo, con conseguenze sempre più evidenti nelle aree urbane. Il fenomeno dell’isola di calore urbano ha un impatto significativo sulla salute e sul benessere dei cittadini, in particolare delle persone più vulnerabili come anziani, bambini e persone con disabilità. La necessità di spazi pubblici all’aperto, sicuri e accessibili diventa quindi imperativa per garantire la resilienza delle comunità di fronte alle sfide climatiche.
In questo contesto, il progetto RESPIRO (Rifugi Ecosostenibili e Spazi Pubblici Inclusivi per la Resilienza alle Ondate di Calore Urbano) nasce per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e la crescente necessità di spazi pubblici sicuri. Focalizzandosi sull’VIII Municipio di Roma, RESPIRO mira a sviluppare strumenti e strategie per migliorare la resilienza della comunità, promuovendo l’inclusione sociale e la sostenibilità. Il progetto intende creare una mappa interattiva dei “rifugi climatici” esistenti e potenziali, come parchi e spazi verdi, che offrono riparo durante le ondate di calore. Questi rifugi, pensati soprattutto per le persone vulnerabili, saranno facilmente accessibili tramite strumenti digitali, fornendo un supporto concreto alla popolazione durante i periodi di emergenza climatica. Inoltre, si prevede la definizione di modelli progettuali a supporto di amministratori e cittadini per l’adattamento della città alle ondate di calore, suggerendo un abaco di micro-interventi. In parallelo, il progetto intende proporre attività di educazione ambientale attraverso strumenti digitali e laboratori urbani in collaborazione con associazioni e amministrazioni locali. RESPIRO vuole quindi sviluppare un duplice approccio che non solo ridurrà il disagio termico all’interno della città, ma promuoverà anche la socialità e il benessere psico-fisico della comunità, garantendo che tutti i cittadini abbiano spazi sicuri e fruibili durante tutto l’anno.
Oceani in Scena: serate scientifiche a teatro per la tutela dell’ambiente marino
Dipartimento di Biologia ambientale - eugenia.pasanisi@uniroma1.it
“Oceani in Scena” è un progetto innovativo di divulgazione scientifica che propone una serie di cinque incontri presso uno spazio teatrale distribuiti nel corso dell’intero anno 2025 e dedicati a temi cruciali per la tutela dell’ambiente marino. L’obiettivo è colmare il divario tra il linguaggio scientifico e la comprensione del grande pubblico, sensibilizzando sull’importanza della biodiversità e stimolando scelte consapevoli e sostenibili. Il percorso accompagna idealmente i partecipanti dalla spiaggia al mare aperto attraverso un format dinamico, incentrato su interviste con esperti del settore. Attraverso domande mirate, il dialogo con gli esperti permetterà di approfondire temi fondamentali come la biodiversità e l’inquinamento marino. Il pubblico, presente o collegato da remoto, avrà un ruolo attivo con possibilità di intervenire in diretta, trasformando il teatro in un luogo di confronto accessibile e favorendo la consapevolezza ambientale. Gli eventi si terranno presso il teatro all’interno della cripta della Cappella Divina Sapienza, uno spazio all’interno dell’Ateneo che fungerà da luogo d’incontro tra scienza e società. Il progetto si svolgerà con la collaborazione di un’associazione di giovani biologi ed ecologi marini già attiva nella ricerca e divulgazione scientifica sul litorale romano, Echoes Capitoline Centre for Marine Research (ETS), che contribuirà a tutte le attività previste e alla loro promozione, favorendo il coinvolgimento di studenti universitari di diverse facoltà, famiglie e cittadini. Inoltre, grazie al supporto di Radio Sapienza, tutti gli incontri saranno registrati e disponibili gratuitamente online, per garantire massima accessibilità e diffusione, ampliando l’impatto dell’iniziativa su un pubblico vasto e diversificato.
BioSpritz - aperitivi di biodiversità
Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” - andrea.cristiano@uniroma1.it
La biodiversità globale è in crisi a causa delle attività umane. La mitigazione dei declini di specie ed ecosistemi è una priorità di interesse collettivo per preservare il patrimonio naturale nei prossimi decenni. Sebbene le cause del declino siano note, la scarsa comunicazione tra scienza, politica e pubblico ha portato al fallimento degli obiettivi di conservazione prefissati per il 2020 e minaccia di compromettere anche quelli per il 2030 e 2050. Per evitare il collasso irreversibile della biodiversità e dei sistemi, è necessario innescare cambiamenti paradigmatici radicali nel rapporto tra società e ambiente. Cambiamenti di questa portata sono facilitati dalla divulgazione di contenuti scientifici sulla conservazione, che contribuiscano a stimolare una consapevolezza critica degli impatti umani sulla biodiversità.
In questo contesto nasce l’iniziativa “BioSpritz - aperitivi di biodiversità”, promossa dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” (DBBCD) di Sapienza e dal gruppo italiano della Society for Conservation Biology (SCB Italy). L’obiettivo dell’iniziativa è selezionare divulgatori di eccellenza per promuovere e diffondere contenuti scientifici sulla conservazione in un’ottica di cambiamento globale, coinvolgendo un pubblico ampio e diversificato nel dibattito critico sulla crisi della biodiversità. L’iniziativa si articolerà in una serie di aperitivi divulgativi sulla conservazione della biodiversità, in cui i migliori divulgatori, individuati attraverso due fasi di selezione tra giovani ricercatori e studenti, saranno al centro di un dibattito critico con giornalisti, esperti, studenti e rappresentanti di istituzioni e associazioni locali. Le serate avranno luogo da giugno a dicembre negli spazi e nelle sedi espositive dell’Ateneo, con l’intento di coinvolgere una platea diversificata in un dialogo approfondito sui temi della conservazione della biodiversità in scenari di cambiamento globale.
Citizen science come strumento di potenziamento e rigenerazione urbana. Sperimentazioni e "conoscenza applicata" per accrescere la resilienza e il benessere dei cittadini; inclusione e pratiche sociali.
Facoltà Ingegneria civile e industriale - presideici@uniroma1.it
Il progetto consiste in un programma di divulgazione scientifica e culturale tra Facoltà e Dipartimenti Sapienza aderenti, e le comunità civili delle aree di interesse e azione, con particolare attenzione agli studenti degli Istituti Superiori di I e II grado, sui temi della sostenibilità ambientale, soprattutto in relazione alla protezione e conservazione delle aree verdi urbane e ai benefici derivanti. Le istanze di sostenibilità ambientale urbana saranno trasmesse attraverso la didattica frontale e approfondite con esperienze di laboratorio e attività di monitoraggio e valutazione ambientale. La popolazione scolastica sarà il principale interlocutore, allo scopo di sensibilizzare i giovani sull’importanza del verde nelle aree urbane, coinvolgendoli in tecniche di misura dei parametri ambientali e mostrando l’impatto benefico delle aree verdi sul comfort, sullo sviluppo cognitivo e sociale, e sulla salute fisica e mentale.
Il progetto intende aumentare la consapevolezza sui molteplici livelli di benefici che i piccoli interventi sono in grado di apportare, e intende incentivare nei giovani la partecipazione alla vita civile e il rispetto dell’ambiente in generale, sviluppando una maggiore autoefficacia di gruppo rispetto ai comportamenti ecosostenibili. I docenti dei dipartimenti coinvolti saranno attori nella diffusione dei valori legati agli interventi e operativi nei laboratori, mente i dottorandi delle Facoltà prenderanno parte operativamente ai laboratori e alle esperienze sul campo; gli studenti Sapienza verranno invitati a partecipare alle attività nelle aree urbane.
Progetti 2023
ECO-ARCHEO for LATIUM: giornate multidisciplinari per l'archeologia eco-sostenibile a Civitella D'Agliano (VT)
Dipartimento di Ingegneria chimica materiali ambiente - marialaura.santarelli@uniroma1.it
La presente proposta rientra nella politica educativa e di inclusione promossa e sostenuta dalla Sapienza per ampliare la diffusione delle materie scientifiche STEM in un approccio multidisciplinare con tematiche umanistiche. Il progetto coinvolgerà diversi attori, quali studenti di scuole superiori e universitari, o persone semplicemente interessate, stakeholders pubblici e privati per conoscere meglio una delle zone meno note del Lazio per sostenere il suo sviluppo socio-economico e culturale. La proposta prevede due giornate di promozione, a diversi livelli, delle attività di ricerca archeologica e di scienze e tecnologie applicate alla conservazione condotte dalla Sapienza nel Comune di Civitella D'Agliano e un Workshop sugli stessi temi da tenersi in Sapienza con lo scopo di formulare una proposta di Network di valorizzazione turistica tra enti pubblici (Comune di Civitella d'Agliano, Soprintendenza locale e Comuni limitrofi) e privati (realtà economiche locali). Innovazione e grande impatto saranno dati dalla possibilità per gli utenti di eseguire direttamente indagini scientifiche su diversi manufatti con strumentazioni portatili e approcci tecnologici eco-compatibili a basso impatto ambientale. Lo scopo è di descrivere gli approcci scientifici multidisciplinari e innovativi (biotecnologici e nanotecnologici) per la conoscenza della natura dei materiali, della loro conservazione, della loro produzione, dello sviluppo socio-economico delle aree archeologiche e la qualità della vita durante il loro sviluppo storico. I fruitori dell'iniziativa avranno modo di visitare i depositi della Soprintendenza per la provincia di Viterbo e per l'Etruria Meridionale ubicati presso il Comune di Civitella D'Agliano (Museo e Laboratorio Diffuso). Le attività svolte saranno riprese in diretta Youtube per la massima diffusione e coinvolgeranno realtà locali per una futura organizzazione di eventi che potranno inserirsi nella politica di uno Sviluppo Eco-sostenibile dell'area.
Spazi, energia e risorse condivise. Nuove comunità urbane più inclusive e sostenibili.
Centro di ricerca Territorio, Edilizia, Restauro e Ambiente (CITERA) - elisa.pennacchia@uniroma1.it
Le città sono fondamentali per il raggiungimento degli SDGs e devono diventare dei laboratori dove promuovere la resilienza e uno sviluppo economico e sociale più equo per le nostre comunità. Il tema della condivisione attraverso l'uso di spazi pubblici, in particolare con la creazione di comunità energetiche rinnovabili (CER) e di orti urbani, è al centro della presente proposta. Il centro interdipartimentale CITERA è coinvolto come partner scientifico in progetti europei sul contrasto alla vulnerabilità energetica e la promozione di Comunità di Energia Rinnovabili Solidali (CERS). Attività di ricerca sono state condotte negli ultimi anni su due pilastri: quello tecnologico delle CER e quello sociale di contrasto alla povertà energetica nel comune di Roma. Con il presente progetto si vuole integrare l'esperienza degli orti urbani municipali di Casal Brunori nel quadrante sud di Roma con promozione e creazione di nuove CER promosse dai progetti Sun4All e Sun4U coordinati dal CITERA, in quanto ogni orto urbano può essere dotato di un impianto fotovoltaico pubblico ed essere parte di una CERS. L'obiettivo è pertanto di trasferire in alcuni municipi di Roma, mediante incontri, webinar, e specifiche attività di engagement, buone pratiche per la creazione di nuove comunità di cittadini più consapevoli della condivisione del cibo prodotto localmente ricorrendo a fonti di energia rinnovabili come l'energia solare. Si creano così comunità di cittadini in spazi pubblici, che condividono energia e includono anche fasce di popolazione in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Per alcune attività si prevedono laboratori di autocostruzione con il supporto di un'associazione di studenti della Facoltà di Architettura Sapienza coordinati dal corpo docente. Il progetto prevede la partecipazione del Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale Municipi V e IX, associazioni del Terzo settore e AISFOR Agenzia per l'Innovazione, lo Sviluppo e la Formazione.
https://citera.web.uniroma1.it/it/sapienza-terza-missione-2023
La tutela ambientale e del patrimonio storico artistico: gli obiettivi di una società sostenibile nella comunicazione scientifica e artistica con realtà sociali esterne e ristrette.
Centro di ricerca per le Scienze applicate alla protezione dell'ambiente e dei beni culturali (Ciabc) - cleofe.palocci@uniroma1.it
Il progetto nasce dalla collaborazione del CIABC con il Dipartimento di Chimica e il Museo Universitario di Chimica Primo Levi (MUC). Esso ruoterà intorno alle due strutture con l'obiettivo di realizzare un luogo di cultura aperto e inclusivo attraverso una serie di iniziative di divulgazione scientifica sui temi della tutela ambientale e del patrimonio culturale, sfruttando le competenze dei ricercatori che operano nel CIABC e nel Dipartimento nell'ambito della sostenibilità dei processi chimici industriali. Il percorso prenderà spunto dalla “Coloreria”, collezione di coloranti, sia naturali che sintetici, presente nel MUC, che ben descrive la complessità della chimica. La collezione parte dalle prime tinture naturali per arrivare a raccolte interessanti e uniche nella loro completezza delle tinture sintetiche che hanno segnato lo sviluppo industriale. L'evoluzione della produzione dei coloranti è un ottimo esempio dell'evoluzione della chimica stessa. Lo sviluppo sostenibile, infatti, impone alle scienze chimiche di giocare un ruolo primario nella progettazione di nuovi prodotti e processi eco-compatibili. Nell'ambito del progetto verranno organizzate attività divulgative e laboratoriali trasversali tra gli spazi museali del MUC e i laboratori didattici del Dipartimento. Le attività si svilupperanno in un programma di incontri periodici accessibili alle scuole secondarie della capitale, alle cooperative sociali, alla cittadinanza con l’intento di poter raggiungere anche persone provenienti da Istituti Penitenziari in condizione di semilibertà, ex detenuti o con trascorsi di fragilità in una ottica di inclusività sociale. L'obiettivo del progetto è così esteso alla progettazione di attività educative e reintegrative, con forte valenza multidisciplinare, attivando una riflessione sulle potenzialità educative della conoscenza e relazione tra realtà sociali molto diverse come la scuola e il mondo della reclusione.
https://ciabc.web.uniroma1.it/it/la-tutela-ambientale-e-del-patrimonio-storico-artistico
UNIVERSITAS: Università verso lo sviluppo di infrastrutture territoriali per i Beni Culturali accessibili e sostenibili
Centro di ricerca Digilab - fernando.martinez@uniroma1.it
Questo progetto mira a stabilire un legame solido tra le attività di ricerca e progettazione degli studenti riguardanti la valorizzazione dei beni culturali e dei territori, il mentoring dei ricercatori e l'interazione con le comunità e stakeholder locali. Ogni anno, all'interno di specifici corsi universitari dedicati al patrimonio culturale, vengono prodotti centinaia di lavori, sia di gruppo che individuali, che si concentrano sull'acquisizione di dati sui beni culturali, l'introduzione di strategie efficaci e tecnologie innovative per la comunicazione e la valorizzazione di questi beni. Questi lavori, realizzati con un approccio di co-progettazione e attenzione alla sostenibilità, mirano anche a promuovere risorse e sviluppare servizi e infrastrutture turistiche. Il progetto, avviato con la collaborazione di ricercatori di DigiLab e tre corsi di laurea distinti, punta a coinvolgere circa 200 lavori ogni anno accademico. Tra gli obiettivi principali troviamo: a) lo sviluppo e la sperimentazione di una piattaforma digitale georeferenziata, rendendo i progetti facilmente accessibili a istituzioni, imprese e comunità; b) la presentazione e collaborazione dei progetti studenteschi con le comunità locali per una progettazione partecipata; c) la disseminazione dei risultati ottenuti; d) l'espansione del progetto per includere ulteriori corsi di studio e creare sinergie con altre strutture della Sapienza.
Scenario Futuro Urbano. Esplorazioni, Partecipazione e Immaginari sul Patrimonio costruito
Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura - elena.ippoliti@uniroma1.it
“Scenario Futuro Urbano. Esplorazioni, Partecipazione e Immaginari sul Patrimonio costruito” è un'iniziativa multidisciplinare di natura sociale, educativa e di coinvolgimento attivo di comunità territoriali che ha come finalità generale quella di generare consapevolezza e public engagement. L'obiettivo specifico del progetto è quello di far maturare nei cittadini idee e aspirazioni e delineare visioni condivise di scenari sulla città futura a partire dalla costruzione e messa a sistema di conoscenze partecipate sul patrimonio architettonico e urbano del rione Esquilino e delle aree limitrofe verso il Municipio Roma V e Roma IV. La fase iniziale del progetto mira a comprendere la storia delle trasformazioni del costruito e del suo tessuto socio-economico attraverso camminate e raccolte di narrazioni orali e visive, per consolidare la consapevolezza territoriale e il 'senso dei luoghi'. La seconda fase del progetto coinvolge ricercatori e studenti Sapienza e professionisti (con diversi approcci su architettura, design, sociologia, mediazione culturale ecc.) in sessioni di co-progettazione e laboratori sul campo dove cittadini e altri portatori d'interesse territoriali partecipano attivamente per esprimere le proprie visioni di futuro, in particolare su alcuni patrimoni dismessi, incompiuti, sottoutilizzati, ovvero svalorizzati. Nella fase conclusiva, queste proposte prendono la forma di “opere iconiche”: interventi che uniscono estetica, funzionalità e sostenibilità, che (ri)attivano comunità e promuovono la conoscenza del territorio, rafforzando la consapevolezza del patrimonio come bene comune. Tra i risultati attesi del progetto vi è quello di mettere a sistema conoscenze e studi con metodologie di co-creazione e sostenibilità sociale, promuovendo una valorizzazione consapevole e sostenibile dei patrimoni materiali e immateriali e la creazione di spazi per le comunità territoriali, facilitandone il dialogo con le politiche pubbliche di sviluppo urbano sostenibile.
Biodiversità nascosta
Polo museale Sapienza - pierfilippo.cerretti@uniroma1.it
Il progetto "Biodiversità Nascosta" ha lo scopo di sensibilizzare studenti e cittadini sull'importanza della biodiversità prendendo spunto dalla straordinaria moltitudine di insetti che popolano il pianeta, evidenziando il loro ruolo fondamentale nell'ecosistema e il loro impatto nelle attività antropiche. Il progetto mira a cambiare la percezione degli insetti, spesso visti come fastidiosi o nocivi, promuovendo stili di vita sostenibili e rispettosi dell'ambiente. L'obiettivo principale è coinvolgere attivamente cittadini, studenti universitari e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado sull'importanza di questi organismi per la nostra economia, salute e benessere. Realizzeremo un'esposizione trasportabile e modulabile che verrà installata in diverse sedi dell'Università, raccontando storie diverse e integrate per raggiungere pubblici vasti e diversificati. Questo spazio espositivo sarà utilizzato per far crescere l’interesse sulla biodiversità, sottolineando la complessità dei sistemi ecologici come anche la sostenibilità ambientale. Questi percorsi offriranno una comprensione approfondita dei cicli biologici e dei ruoli ecologici di queste specie. Inoltre, presso il Museo di Fisica, sarà allestita una mostra interdisciplinare che illustrerà l'uso dei raggi X nello studio della biodiversità e promuoverà la comprensione della cultura scientifica e tecnologica. Al fine di aumentare la visibilità e l'impatto reale sul territorio, il progetto prevede una forte promozione su vari canali social. Instagram e Facebook saranno utilizzati per promuovere gli eventi e coinvolgere il pubblico attraverso post mirati e storie interattive. In conclusione, il progetto mira a educare il pubblico sulla diversità degli insetti e il loro impatto positivo sull'ambiente e l'umanità attraverso esposizioni, laboratori, mostre e una forte partecipazione online.
PARCOVESTCORVIALE - Laboratorio di biodiversità e socialità
Dipartimento di Architettura e progetto - lucina.caravaggi@uniroma1.it
La proposta è volta a sostenere e promuovere processi di cambiamento nella periferia romana, dove l'impegno di Istituzioni pubbliche, Associazioni di cittadini e Terzo Settore è spesso ostacolato da chi si oppone a iniziative di rigenerazione ambientale e sociale per tutelare interessi privati ed esercitare poteri locali. Anche il progetto di spazi aperti pubblici destinati alla collettività per generare scambio, inclusione e promuovere la salute pubblica, finisce quindi per innescare conflitti, minando l'efficacia degli interventi per le periferie. L'Università, nelle sue attività di Terza Missione, può supportare le pubbliche amministrazioni nel dialogo con associazioni e cittadini rinnovando il rapporto con il territorio, la società e le istituzioni, attraverso forme di partecipazione non rituale, connesse a reali condizioni di fattibilità ambientale, economica, amministrativa. La proposta prevede, in particolare, l'organizzazione di iniziative culturali e sociali, attività di scienza aperta, citizen science, formazione e educazione ambientale, co-progettazione e gestione partecipata dei beni comuni volte costruire una rete di collaborazione attiva tra istituzioni e cittadini nella realizzazione del Parco Ovest di Corviale, opera pubblica inserita nel Piano Urbano Integrato Corviale finanziato dal PNRR, in fase di progettazione definitiva. Il progetto del Parco, il cui studio di fattibilità è stato redatto dal gruppo proponente della ricerca, riguarda un'area verde pubblica compresa tra l'edificio di Corviale e la Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, che privatizzazioni e usi impropri e illegali hanno reso inaccessibile e pericolosa. Gli investimenti pubblici che negli ultimi anni hanno interessato l'edificio di Corviale e le aree antistanti, hanno infatti completamente trascurato questo "retro" che rappresenta di fatto un buco nero in termini di sicurezza, legalità, qualità ambientale e sociale, con effetti e ripercussioni negative sull'intero comprensorio.
GRAB THE CITY. E ROMA INTORNO È SEMPRE UGUALE: PIENA DI MERAVIGLIE (PPP)
Dipartimento di Architettura e Progetto - alessandra.capuano@uniroma1.it
Il progetto di TM prevede attività divulgative diversificate e multidisciplinari articolate in tre azioni: TALKS, BIKE GRAN TOUR e PERCORSO MULTICULTURALE E MULTIRELIGIOSO. Indirizzato ai cittadini di diversa provenienza e nazionalità e agli studenti di ogni ordine e grado, il progetto ha l’obiettivo di: 1) aumentare la conoscenza di beni pubblici per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale; 2) percorrere ambiti naturali ignorati per incrementare la cognizione sulla biodiversità; 3) contribuire alla tutela della salute pubblica e del benessere; 4) coadiuvare il dialogo interreligioso. Queste azioni utilizzano come dispositivo di conoscenza il GRAB, l'infrastruttura anulare ciclabile di Roma, potenziale elemento scatenante di un processo di profonda trasformazione della capitale, in grado di generare nuovi significati culturali e favorire stili di vita sani e il benessere della popolazione e dell'ambiente incentivando la mobilità sostenibile e valorizzando al contempo lo spazio pubblico, il patrimonio storico-archeologico e quello naturalistico. L'iniziativa è profondamente legata al Piano Strategico Triennale del DiAP in quanto mira alla produzione di beni pubblici di natura sociale, educativa e politiche per l'inclusione. Le iniziative previste mirano anche a riverberare e far conoscere i risultati di una ricerca di Ateneo che si esplicita nella realizzazione di una mostra alla Galleria Nazionale di Arte Moderna, istituzione confinante con la Facoltà di Architettura a Valle Giulia, che si terrà dal 21 febbraio al 1° aprile 2024.
https://terzamissione.web.uniroma1.it/it/iniziative-pubbliche/grab-city-...
PATRIMONI (INTERCULTURALI) QUOTIDIANI: Per un inventario partecipato del patrimonio interculturale delle comunità di origine straniera a Roma Est
Dipartimento di Scienze sociali ed economiche - alessandra.broccolini@uniroma1.it
Il Municipio Roma V da anni è caratterizzato da un’importante presenza di cittadini di origine straniera, che in alcune aree superano il 30% della popolazione residente. Le comunità sono parte integrante del paesaggio umano del territorio e il loro radicamento si manifesta in un ampio ventaglio di pratiche culturali (lingue madri, eventi festivi laici e religiosi, tradizioni gastronomiche, artigianato etc.). In questo arco temporale si è venuto consolidando un ricco patrimonio culturale immateriale, che oltre a nutrire l'identità delle comunità di pratica, rappresenta un fattore di rivendicazione per una larga fascia della popolazione di origine italiana che vede in questo "meticciato" un fattore di innovazione sociale e crescita culturale. Attraverso una serie di azioni coordinate il progetto intende avviare una serie di attività di salvaguardia di tale patrimonio e rendere il patrimonio "visibile", ovvero promuovere il riconoscimento collettivo attraverso il primo (su Roma) censimento partecipato del patrimonio culturale immateriale delle comunità migranti. Il progetto coinvolgerà diverse realtà locali e in particolare l’ecomuseo Casilino ad Duas Lauros (ente del Terzo settore e istituzione museale locale) che grazie al suo lavoro di ricerca e alla sua rete locale, possiede le competenze necessarie per dare supporto sia alla co-progettazione sia alla concreta realizzazione del progetto. Il progetto si connota come un dispositivo che incarna appieno lo spirito della Terza Missione. Oltre a favorire il trasferimento di competenze e conoscenze al di fuori dei contesti istituzionali, consente la concreta produzione di beni pubblici (la gestione e salvaguardia dei beni culturali immateriali locali), l’engagement dei cittadini nella ricerca e l’interazione con il mondo della scuola, contribuendo allo sviluppo sociale, economico e culturale della società.
PORTI APERTI. Narrare l'attualità dell'accoglienza e dell'integrazione nel porto etrusco di Pyrgi
Dipartimento di Scienze dell’Antichità - simone.grosso@uniroma1.it
Lo scavo archeologico del porto e santuario etrusco di Pyrgi (Santa Marinella, RM) costituisce una formidabile opportunità di Avvio alla Terza Missione, reiterabile nel corso del tempo. Tale scavo vanta un filone di studi e attività di ricerca sul campo eccellenti, avviate a partire dal 1957 su iniziativa del Dipartimento di Scienze dell'Antichità. Sebbene l'impatto delle ricerche Sapienza sui contesti di riferimento sia stato forte e duraturo nel tempo, con creazione di musei e promozione di imprese locali, ancora molto potrebbe essere fatto nell'ottica di un ritorno in termini di utilità sociale ed economica. Il progetto intende concentrare l'azione sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva della comunità locale e di chi fruisce il territorio, in modo da innescare il meccanismo che dal Property Heritage conduca al Cultural Heritage: uno strumento per garantire un processo di co-progettazione che veda il coinvolgimento e la collaborazione di tutti coloro che gestiscono e fruiscono di tale patrimonio, dalle istituzioni, ai ricercatori fino alla cittadinanza locale.
Si vuole dunque realizzare un progetto didattico-scientifico incentrato sulla scoperta del sito di Pyrgi attraverso la realizzazione di un percorso espositivo realizzato dagli studenti delle Scuole Primarie e delle Scuole Secondarie di II° grado, situate nel territorio di Cerveteri e nella città di Roma, in cui gli studenti diverranno protagonisti e al contempo narratori della storia di Pyrgi. Dal momento che la proposta mira al coinvolgimento della più ampia gamma di pubblici possibile, che andranno tra l'altro ad incrementare l'attività delle piccole imprese presenti sul territorio, si progetta di affiancare un ciclo di conferenze divulgative dal titolo "Estate a Pyrgi. Alla scoperta dell'antico porto etrusco", da attuare nei mesi estivi, periodo in cui l'area è caratterizzata dal flusso turistico catalizzato dal Castello di S. Severa.
https://www.antichita.uniroma1.it/porti-aperti-narrare-lattualit%C3%A0-d...
Progetti 2022
Sapienza condivisa. Archeologia e comunità locali per un patrimonio culturale partecipato e sostenibile
Dipartimento di Scienze dell’Antichità - laura.michetti@uniroma1.it
Il Dipartimento di Scienze dell’Antichità vanta una tradizione di eccellenza negli scavi archeologici, con ricerche in Italia e all’estero che contribuiscono alla visibilità di Sapienza e pongono questo settore ai vertici dei ranking internazionali. L’impatto sui contesti di riferimento è stato forte e duraturo, con creazione di musei e parchi archeologici, avvio di processi di recupero di territori a rischio, promozione di imprese locali.
Il progetto si propone di concentrare l’azione su quattro casi-pilota, diversi per cronologia, funzione, caratteristiche ambientali e culturali, nei quali mettere in atto interventi, proattivi e replicabili secondo un protocollo di riferimento, volti alla partecipazione delle comunità che vivono o fruiscono dei territori in oggetto. Tali azioni saranno orientate all’inclusione e alla crescita della consapevolezza del valore del patrimonio culturale da parte dei cittadini, secondo i principi della Convenzione di Faro.
Le aree individuate sono: 1) il Palatino-Velia a Roma, uno “scavo aperto” dove gli studenti delle scuole diverranno protagonisti del racconto della storia di Roma; 2) il porto e santuario etrusco di Pyrgi, inserito nel flusso turistico del Castello di S. Severa (RM), dove il nuovo Antiquarium verrà dotato di strumenti di comunicazione utili a coinvolgere un più ampio pubblico, incrementando anche l’attività delle piccole imprese presenti; 3) la città medievale di Cencelle (Tarquinia, VT), dove le associazioni locali, con la valorizzazione del sito, arricchiranno l’offerta indirizzata a cicloturisti ed escursionisti; 4) l’abitato dell’età del bronzo finale di Monte Croce Guardia (Arcevia, AN), in un parco naturalistico di un’area appenninica economicamente svantaggiata, nel quale è possibile un diretto intervento gestionale della comunità locale e l’attivazione di attività imprenditoriali.
Abitare il patrimonio scomodo a Roma fra Cancel Culture e Difficult Heritage
Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - anna.iuso@uniroma1.it
Cancel Culture e Difficult Heritage sono nozioni di grande interesse e attualità, che spingono a una riflessione di ampia portata sul rapporto tra riscrittura della storia, monumenti e spazi pubblici.
La complessità e la densità della stratificazione storica del contesto di Roma costituiscono un terreno privilegiato per pensare le declinazioni locali del concetto di Cancel Culture, e fanno emergere un’esigenza di confronto fra diverse compagini sociali, in relazione dialettica dal punto di vista etnico, storico o religioso. Tale confronto è raggiungibile attraverso le complesse modalità d’uso e valorizzazione del Difficult Heritage, cioè quel patrimonio che, inscritto nello spazio pubblico, presenta difficoltà di gestione in quanto portatore di ideologie considerate non più attuali o condivisibili. Più che con la Cancel Culture, Roma si confronta, quindi, col Difficult Heritage, col proprio complesso e culturalmente controverso patrimonio, rappresentato in particolare dal lascito fascista.
Il progetto intende recepire le novità che Visual Studies, Memory Studies e Place Studies possono offrire all’analisi di questo fenomeno. Attraverso il coinvolgimento di musei, spazi espositivi, scuole, associazioni, organizzazioni di quartiere, il progetto si propone di conseguire un impatto concreto sulla cittadinanza, offrendo una serie di iniziative (esposizioni museali, seminari, piattaforme educative, attività didattiche, tavoli partecipativi, percorsi territoriali, prodotti audiovisivi, “Atlante del Patrimonio Scomodo”) che consentano un’analisi partecipativa dei processi di costruzione, cancellazione e riscrittura della memoria dei luoghi, la cui portata culturale e simbolica è continuamente rinegoziata e risemantizzata in funzione delle rivendicazioni identitarie di coloro che li abitano.
https://saras.web.uniroma1.it/it/abitare-il-patrimonio-scomodo-roma-fra-...
NextCityLAB - Laboratorio partecipato di attivazione civica per una città inclusiva e sostenibile
Dipartimento di Scienze sociali ed economiche - mariagrazia.galantino@uniroma1.it
NextCityLAB è l’esito di un lavoro di co-progettazione tra docenti e studenti del DiSSE (Dipartimento di Scienze sociali ed economiche) e rappresentanti di realtà delle professioni sociali e del Terzo settore attive nella città di Roma. Obiettivo del progetto è avviare uno spazio generativo di idee e di pratiche, in una feconda contaminazione tra conoscenza scientifica accademica e i saperi radicati nelle pratiche di vita di individui, gruppi e realtà della società civile.
NextCityLAB si propone di lavorare per e con la società civile, al fine di costruire laboratori di attivazione civica (LivingLABs) in un quartiere di Roma - Quarticciolo – solo recentemente coinvolto in precedenti lavori di ricerca e/o di partecipazione/progettazione urbana. Il laboratorio intende attivare spazi aperti alle forze attive del quartiere, per condividere ed affrontare problemi pratici della comunità e per sperimentare idee e soluzioni innovative, attraverso attività di co-costruzione e co-progettazione di interventi per la cura dei beni comuni. I LivingLabs sono parte di un progetto articolato in diverse attività (analisi e mappatura, formazione, eventi pubblici, ecc.) che saranno realizzate negli spazi universitari e negli spazi urbani, con l’obiettivo di portare docenti e studenti nei quartieri e le realtà e i cittadini dei quartieri dentro l’università.
Pur adottando una logica context-specific, NextCityLAB coinvolge reti ampie e diversificate di attori - istituzioni, professioni del servizio sociale, organizzazioni del Volontariato e del Terzo Settore, imprese sociali - che possono favorirne la continuità e la replicabilità in altri ambiti territoriali e aumentarne l’impatto in termini di valore collettivo generato, ossia di effettiva “trasformazione sociale”.
https://nextcitylab.it/
https://terzamissione.web.uniroma1.it/it/iniziative-pubbliche/nextcityla...
Povertà energetica e Comunità di Energia Rinnovabile Solidali: un approccio multidisciplinare per la transizione energetica equa e solidale a Roma
Dipartimento di Architettura e progetto - Centro di ricerca Territorio, edilizia, restauro e ambiente (Citera) - federico.cinquepalmi@uniroma1.it
Per povertà energetica si intende l’incapacità da parte di famiglie o individui di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici. Si stima che si trovino in tale condizione di difficoltà economica-sociale oltre 9 milioni di persone. Una delle poche azioni concrete in atto in Italia è il cosiddetto “bonus energia”. Approcci mirati ad informare e formare i cittadini/utenti sono utili per aumentare la consapevolezza verso nuove pratiche di contenimento dei consumi.
Il progetto vuole raggiungere, tramite azioni di engagement, la fascia più debole di popolazione, la più colpita dall’aumento dei costi energetici, in alcuni selezionati municipi del comune di Roma. Il centro di ricerca interdipartimentale CITERA di Sapienza svolge da anni attività nel campo della sostenibilità energetica e da un anno è partner del progetto Horizon 2020 Sun4All. Le attività verranno attuate in partenariato con animatori territoriali che collaboreranno al progetto, Forum Terzo Settore e Federconsumatori, attraverso incontri per divulgazione e formazione di base e presentazione di buone pratiche per il contrasto alla povertà energetica. Partner istituzionale del progetto è anche il Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale. L’iniziativa si inquadra nell’ambito della Terza missione, ma soprattutto della Quarta missione, offrendo gratuitamente a chi sta vivendo situazioni di disagio sociale ed economico, una formazione che permetta di comprendere e possibilmente superare la propria condizione.
https://citera.web.uniroma1.it/it/sapienza-terza-missione-2022
Terza missione e sistemi socio-ecologici. Tecnologie civiche per il crowdsourcing di conoscenza territoriale, la co-progettazione e lo sviluppo locale autosostenibile.
Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - carlo.cellamare@uniroma1.it
Interpretando le ICT (Information and Communication Technologies) come fattore di empowerment delle comunità locali, il progetto intende sperimentare l’impiego di metodologie e strumenti innovativi, volti a supportare un’intensa collaborazione tra attori sociali, istituzioni e mondo della ricerca, in percorsi di co-produzione di conoscenza, co-progettazione e patrimonializzazione del territorio. Pertanto, il finanziamento sosterrà un ulteriore avanzamento di un percorso di Terza missione che il LabSU - Laboratorio di Studi Urbani “Territori dell’abitare” - ha già avviato nel quadrante Est di Roma, in collaborazione con la “Fondazione Paolo Bulgari”. Tale percorso prevede la messa in rete degli attori locali impegnati nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, con il principale obiettivo di costruire dal basso un masterplan della rete ecologica, nonché di favorirne l’attuazione attraverso l’azione dal basso e la promozione presso gli enti locali di innovativi modelli pattizi di governance territoriale.
La mappatura coinvolge numerosi attori territoriali, concentrandosi sul tema delle aree verdi per la co-pianificazione di una rete ecologica denominata “Corona verde di Centocelle”. Oltre a far emergere le risorse latenti (dimensione patrimoniale e capitale sociale), il processo mira a promuovere progettualità diffuse che possano offrire nuovi modelli di sviluppo locale inclusivo e sostenibile. Le attività collegate alla presente proposta andranno ad ampliare il raggio d’azione della mappatura e della co-progettazione, sia dal punto di vista territoriale sia del numero e delle tipologie di attori coinvolti, comprendendo scuole e comunità educanti del V Municipio. A tal fine, saranno necessari un upgrading delle tecnologie finora adottate e iniziative efficaci di disseminazione del progetto.
https://dicea.web.uniroma1.it/it/terzamissione/iniziativa/2346
Come stanno i nostri fiumi? Monitoraggio attivo della qualità delle acque in ambito urbano
Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - camilla.dimarcantonio@uniroma1.it
All’interno del tessuto urbano della città di Roma, il Tevere è parte integrante della vita dei cittadini in quanto sede di svariate attività, per lo più di tipo sociale. Tuttavia, l’attenzione allo stato qualitativo delle sue acque si attiva solo in occasione di eventi estremi, quando vengono alla luce gli effetti delle problematiche ambientali. Questo progetto vuole coinvolgere la cittadinanza nello studio e approfondimento delle caratteristiche qualitative delle acque del Tevere, attraverso campagne di monitoraggio partecipato ed incontri divulgativi, soprattutto con le scuole secondarie di secondo livello.
L’attività proposta si colloca nel programma europeo di tutela delle acque, nel quale viene richiesto agli stati membri di monitorare la qualità dei loro fiumi. Risulta necessaria una maggiore quantità e frequenza dei dati di monitoraggio, anche sulla base di parametri di inquinamento di interesse emergente, sia a livello scientifico che legislativo e sociale, come i composti farmaceutici e i pesticidi. Il progetto, quindi, si occuperà di sensibilizzare rispetto alla complessità del sistema-fiume in ambito urbano e all’impatto che le nostre azioni quotidiane possono avere sulla sua salute.
L’iniziativa verrà affiancata ad altre attività già in corso sul fiume come il progetto artistico “Thybris”, e la campagna dell’associazione “A Sud”. Fatto che assicurerà una diffusione molto più ampia dell’iniziativa. Inoltre, contribuiranno alle attività la società Ecosearch S.r.l., leader nel campo del monitoraggio ambientale, e Acea Elabori, società del gruppo Acea SpA, promuovendo un fecondo connubio tra università e imprese.
https://www.ing.uniroma1.it/archivionotizie/come-stanno-i-nostri-fiumi-m...
Sustainable religious tour - Sentiero itinerante alla scoperta del sacro a Tor Pignattara
Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - marta.scialdone@uniroma1.it
Il progetto ambisce a creare un Sustainable Tour, un “sentiero del sacro” che colleghi i diversi luoghi di culto presenti in un quartiere romano, quello di Tor Pignattara, fermento di diversità religiosa e legato a una forte crescita dei movimenti migratori, che hanno portato a nuove stratificazioni e differenziazioni nel tessuto urbano, e di conseguenza rimodulato i luoghi di aggregazione.
Nello spirito della Terza missione, e dunque della collaborazione dell’università con le realtà del territorio, l’itinerario sarà co-progettato con gli attori coinvolti, allo scopo di valorizzare le diversità e le pluralità presenti. Si intende porre le basi per una camminata interculturale che miri a costruire ponti di partecipazione attiva, incontri e nuove narrazioni, con l’obiettivo di contrastare le rappresentazioni distorte, talvolta discriminanti, e valorizzare, di contro, la diversità culturale. Il progetto è finalizzato a sperimentare e mettere a punto un modello spendibile e replicabile di lettura e di interpretazione dei contesti di vita individuando i luoghi “diversi” e producendo risorse e strumenti utili a favorire la riflessione partecipata dei cittadini e delle comunità sul tema del confronto sociale.
Progetti 2021
Paesaggi di confine. Modelli di lavoro per una narrazione partecipata
Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo, Polo museale Sapienza - irene.baldriga@uniroma1.it
Il Progetto, ispirato alla Convenzione del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società (Convenzione di Faro), ratificata dal Parlamento italiano nel settembre 2020, ha promosso iniziative sulla partecipazione dei cittadini al patrimonio culturale, incoraggiando esperienze di coinvolgimento delle comunità, forme di narrazione spontanea e di documentazione delle memorie individuali e collettive. Il principio-guida del progetto è stato il concetto di patrimonio versatile e plurale: una dimensione variabile, che muta in base agli sguardi e alle modalità di fruizione, innescando una varietà di interpretazioni e comportamenti di interazione e di significazione dei contesti di vita. Il coinvolgimento di associazioni di volontariato, enti del terzo settore, case di riposo, di scuole e insegnanti, nonché di numerosi luoghi della cultura, ha assicurato l’adesione di un pubblico non accademico ampio e diversificato. Principale obiettivo del progetto è stata la promozione di una consapevolezza del valore della PLURALITA’ CULTURALE come fattore essenziale per il consolidamento della DEMOCRAZIA e della COESIONE SOCIALE. È stato sperimentato un modello innovativo di educazione alla cittadinanza basato sulla PEDAGOGIA DEL CONFINE, proposto attraverso associazioni di insegnanti, scuole, istituzioni pubbliche, musei e biblioteche, terzo settore.
Microforeste eco-pedagogiche partecipate di quartiere per Roma Capitale
Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - fabiola.fratini@uniroma1.it
Città e comunità sostenibili, soluzioni nature-based innovative, biodiversità, educazione ambientale e inclusione sono i temi che ispirano un progetto che sperimenta la diffusione di Microforeste nei quartieri della città di Roma come cura per la rigenerazione dello spazio fisico, in chiave eco-sociale, e l'accrescimento della cultura della sostenibilità e della partecipazione. Target: le giovani generazioni.
Il progetto si sviluppa a partire da un caso pilota finanziato da un bando Terza Missione Sapienza nel quartiere di San Lorenzo a Roma (2022-2023).
Appena pochi mesi dopo la sua realizzazione, il Parco, gli usi e i comportamenti mutano. La piccola foresta non riscontra né atti vandalici, né furti di piante e l’area che l’accoglie, da zona off-limit, diventa spazio condiviso. Qui, durante i mesi più caldi, si incontrano gli anziani del vicino centro, i giovani della cooperativa Oltre e del Comitato di Quartiere dedicati all’innaffiamento. Gli alberi e gli arbusti messi a dimora, applicando il metodo Miyawaki, da subito agiscono come un ecosistema vivificando il suolo e l’aria del Parco dove nuove forme di vita trovano rifugio. Appena impiantata la Microforesta si trasforma in osservatorio-natura per oltre 800 partecipanti “attivi” coinvolti nelle iniziative organizzate insieme alle scuole, con gli studenti universitari, per raccontare la scienza e la storia di questo micro-universo sensibile, in linea con i principi 3,4,5,11,13,15,17 dell’Agenda 2030.
Grazie al successo della sperimentazione, nel 2024, le Microforeste si diffondono nella città attraverso un Accordo di Collaborazione con Roma Capitale e uno con la Regione Lazio - Progetto Ossigeno.
I giardini di Adone al Quarticciolo
Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura - marialetizia.accorsi@uniroma1.it
L’iniziativa focalizza la sua attenzione sulla borgata romana del Quarticciolo, costruita tra il 1940 e il 1941 dall’ICP su progetto di Roberto Nicolini, e completata nel corso degli anni Cinquanta. La mostra proposta intenderà condividere con il territorio il divenire del paesaggio urbano del Quarticciolo, attraverso la restituzione grafica del processo evolutivo del quartiere e il contributo delle testimonianze degli abitanti; si tratterà di un’elaborazione volta a riconoscere le valenze storiche, culturali, fisiche e ambientali che ne determinano l’identità locale. Il percorso conoscitivo così delineato costituisce anche la premessa indispensabile di ogni nuova azione volta a relazionare la salvaguardia del territorio con lo sviluppo di una strategia che possa riequilibrare i processi di gestione e trasformazione urbana.
La mostra I giardini di Adone al Quarticciolo sarà allestita nei locali del Teatro Biblioteca Quarticciolo e comprenderà 4 sezioni, accompagnate da un racconto orale in chiusura: 1) Paesaggio e territorio; 2) La nascita e lo sviluppo della borgata; 3) Gli interventi di recupero degli anni Ottanta e Novanta; 4) Il sistema del verde e infine Costruzione e percezione dello spazio: testimonianze e narrazioni storiche.
L’allestimento della mostra e la redazione del catalogo saranno curati da alcuni docenti afferenti al Dip. di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, al Museo Orto Botanico di Roma, al Dip. di Biologia Ambientale, al Dip. di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura, alla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, ma anche da Specialisti in Restauro dei parchi e Giardini Storici, nonché dal Teatro Biblioteca del Quarticciolo, senza dimenticare poi la collaborazione degli studenti iscritti al 2° anno del Corso di Laurea magistrale Architettura-Rigenerazione Urbana.
Parallelamente alla mostra verranno organizzati interventi didattici, conferenze e workshop.
https://dsdra.web.uniroma1.it/it/bando-2021-i-giardini-di-adone-al-quart...
https://www.radiosapienza.net/la-bellezza-della-borgata-romana-quarticci...
I Musei nei territori, i territori nei Musei: l’educazione come esperienza
Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Polo museale Sapienza - marcello.barbanera@uniroma1.it
I musei in quanto spazi partecipativi e trasparenti sono luoghi di inclusione, crescita e creatività, in grado di soddisfare le richieste, generate dalla crisi attuale, di ripensamento creativo, trasformazione degli spazi pubblici e miglioramento del benessere, soprattutto per le nuove generazioni. In tal senso, la varietà dei musei del PMS risponde perfettamente a tali esigenze educative, per le quali la consapevolezza del proprio contesto socio-ambientale e l’unione tra arte, scienza e tecnologie giocano un ruolo chiave. Obiettivo del progetto è dunque avvicinare i pubblici delle scuole alla conoscenza del patrimonio museale di Sapienza per stimolare l’interesse su tematiche centrali quali: biodiversità, ecologia, sostenibilità ambientale ed economica, climate change, salute psico-fisica, uguaglianza di genere, inclusività ed economia circolare. Verrà sviluppato un percorso educativo replicabile che vedrà i responsabili scientifici entrare nelle scuole a raccontare i musei e le loro esperienze con esempi reali e le scuole entrare nei musei per apprendere in modo diretto, tramite oggetti museali e attività di laboratorio, quanto trattato nella prima fase. Associazioni culturali dei quartieri di prossimità effettueranno in sinergia con i responsabili le attività, potenziando la loro partecipazione alla vita comunitaria e lo scambio intergenerazionale. Finalità dell’iniziativa è favorire l’educazione alla cittadinanza globale, attraverso progetti integrati in contesti di apprendimento diversificati.
https://museogeografia.web.uniroma1.it/it/i-musei-nei-territori-i-territ...
https://www.radiosapienza.net/presentato-al-polo-museale-sapienza-proget...
I libri Sapienza parlano. Il patrimonio delle biblioteche Sapienza diventa accessibile alle persone con disabilità visive e DSA
Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Sistema bibliotecario Sapienza - francescaromana.berno@uniroma1.it
Il progetto I libri Sapienza parlano vuole fornire alle persone con disabilità visive o DSA (tra le quali ipovedenti, non vedenti, dislessici etc.) la possibilità di consultare la stessa varietà di testi di cui possono usufruire coloro che disabilità non hanno e di farlo proprio a partire dalle Biblioteche Sapienza. Il progetto si sviluppa su due binari paralleli: la fornitura di libri letti della voce umana e di altri convertiti automaticamente, così da garantire una maggiore versatilità nell’esplorazione del contenuto. La scelta di questo doppio output nasce dalla consapevolezza che le modalità di apprendimento, e dunque la possibilità di accedere alla cultura e all’informazione di ogni persona con disabilità, possono essere differenti a seconda della persona e del contesto di fruizione.
https://csb.web.uniroma1.it/it/terza-missione/i-libri-sapienza-parlano
Secret Baroque. Miniserie di prodotti audiovisivi di taglio storico-documentaristico, con finalità didattico-divulgative
Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo - alessia.ceccarelli@uniroma1.it
Secret Baroque, miniserie di audiovisivi, si prefigge di offrire a un ampio e variegato pubblico una nuova opportunità di accesso al mirabile patrimonio storico-artistico sedimentatosi a Roma e in alcuni borghi del Lazio, con particolare riferimento all’età barocca (1580-1680); e di comprendere, a un tempo, gli eventi politici, sociali e religiosi di cui questi luoghi furono teatro. La sinergia tra parola, suono e immagine ideata per questo racconto digitale, frutto di un lavoro multidisciplinare, ricrea perfettamente il sincretismo di linguaggi, arti e tecniche che connota la temperie barocca. Numerosi palazzi, chiese, biblioteche e giardini, per lo più scarsamente conosciuti e talora inaccessibili, saranno finalmente accessibili e valorizzabili. Il medium digitale offre a Sapienza la chance di diffondere conoscenze, saperi e metodologie entro un bacino amplissimo di utenti; l’audience engagement è infatti un obiettivo primario del progetto, teso a raggiungere gli studenti delle Scuole Superiori e delle Università di Roma e del Lazio, nonché un pubblico internazionale, mediante una vasta campagna di comunicazione e la sottotitolatura in lingua inglese. I contenuti scientifici saranno elaborati dai componenti Sapienza, con il supporto dei partner, ma il taglio sarà didattico-divulgativo. Nello specifico verrà realizzato almeno un episodio per ciascuna delle seguenti sezioni tematiche: 1) corti gentilizie e cardinalizie; 2) spazi sacri (luoghi di culto, conventi, gangli del sistema assistenziale); 3) minoranze religiose; 4) borghi del Lazio; 5) storia della scienza, del pensiero medico, delle circolazioni manoscritte e librarie.
https://saras.web.uniroma1.it/it/terzamissione/iniziativa/267
NeuroARTifACT: Applicazione, Condivisione e Trasferimento dei principi di Neuroestetica per favorire la fruizione dell’Arte attraverso le tecnologie digitali per il turismo, nelle scuole e negli ospedali
Dipartimento di Psicologia - marco.iosa@uniroma1.it
La Neuroestetica è una delle branche emergenti delle Neuroscienze, che riguarda approcci psicologici, neurofisiologici e cognitivi alla fruizione del bello e delle opere d’arte. Essa ha purtroppo riscontrato finora una ridotta diffusione in quanto le applicazioni pratiche sono state minime. Eppure è proprio in questo momento storico, in cui le chiusure dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno allontanato le persone da musei e opere d’arte, ma al tempo stesso hanno favorito lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie digitali come la realtà virtuale e i tour virtuali 3D, che la Neuroestetica dovrebbe assumere il ruolo di supporto permanente alla fruizione dell’arte. Nel progetto NeuroARTifACT si vogliono rendere pratici i risvolti degli studi condotti in tre diversi dipartimenti/laboratori di Sapienza, che hanno analizzato come il nostro cervello risponda alle percezioni estetiche e in che modo l'arte possa aumentare la partecipazione e l’attività, riducendo la fatica, dei pazienti neurologici durante la loro degenza in ospedale. Saranno dunque tre i contesti in cui verranno applicati i principi di Neuroestetica a percorsi artistici digitali: contesto relativo a possibili visitatori (con il coinvolgimento del Museo Nazionale Etrusco), contesto didattico e contesto neuroriabilitativo (con il coinvolgimento di tre importanti ospedali romani: Sant’Andrea, Santa Lucia, Nomentana Hospital) per poter beneficiare degli effetti psicologici, cognitivi ed emotivi della fruizione dell'arte sulla qualità della vita. Parallelamente verranno organizzati tre eventi di divulgazione scientifica dal titolo Arte e Cervello per mostrare le suddette applicazioni pratiche della Neuroestetica nei percorsi museali, nel mercato del turismo, ed anche nella neuroriabilitazione.
SAPeri & Antichità: artefatti tattili per la divulgazione dei reperti del Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo
Centro di Ricerca e Servizi Saperi & Co - sabrina.lucibello@uniroma1.it
Il primato quasi assoluto acquisito dalla visita in ambito museale, unico strumento di interazione con gli artefatti esposti, oltre che rendere i musei inaccessibili per ipo e non vedenti comporta un generale impoverimento dell’esperienza percettiva risultante, come sottolineato dal crescente diffondersi dei musei tattili e delle “sezioni tattili” all’interno dei musei tradizionali.
Il progetto vuole enfatizzare l’importante ruolo assunto dal tatto e dalla percezione aptica nei processi di apprendimento e memoria, tramite cui acquisire informazioni e generare coinvolgimento emotivo. Tramite la collaborazione tra SAPeri&co ed il MVOEM i reperti “intoccabili” del museo verranno scansionati, digitalizzati e riprodotti tramite tecnologie di fabbricazione digitale e biologica. In particolare, verrà realizzato un kit destinato alle scuole secondarie, consistente in modelli digitali dei reperti che potranno essere riprodotti in loco dalle scuole tramite stampa 3D unitamente ad una serie di stampi tramite cui riprodurre manualmente gli artefatti in ceramica. La collezione di reperti selezionati dal museo verrà riprodotta presso il FabLab di SAPeri&co durante laboratori aperti, allo scopo di restituire quanto più fedelmente possibile gli artefatti non solo dal punto di vista morfologico ma anche materico. Gli studenti parteciperanno a laboratori in cui sperimentare tecniche dell’antichità e le più recenti tecnologie di additive e subtractive manufacturing, affiancando attività di archeologia sperimentale al digital making.
Inoltre, incontri ed eventi renderanno possibile toccare con mano la collezione di reperti, indossare monili e maneggiare strumenti antichi, acquisendo informazioni sensoriali altrimenti inaccessibili e in grado di arricchire l’esperienza di apprendimento.
https://web.uniroma1.it/saperi_co/saperico-presentala-mummia-di-ramses-i...
https://web.uniroma1.it/saperi_co/rassegna-stampa-mostra-ramses-ii-il-fa...
https://web.uniroma1.it/saperi_co/rassegna-videomostra-ramses-ii-il-fara...
Un network della cultura e dei libri d’impresa alla Sapienza. Proposte per conservare e valorizzare un patrimonio diffuso
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale - valentina.martino@uniroma1.it
Il progetto valorizza il ruolo di Sapienza per l’aggregazione e messa in rete di molteplici esperienze che promuovono la cultura e l’heritage librario di imprese e organizzazioni del Paese. Un patrimonio di valori e storie di vita portatrici di rilevanti potenzialità culturali ed educative per le giovani generazioni e la collettività, su molteplici temi chiave contemporanei: tra questi, imprenditorialità femminile e giovanile, innovazione e sviluppo sostenibile, internazionalizzazione, etica del lavoro e del consumo.
L’iniziativa si pone in continuità con le esperienze che il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
(CoRiS) ha avviato dal 2018 con la biblioteca d’impresa BiblHuB Sapienza. La BiblHuB raccoglie, conserva, studia e valorizza, nelle molteplici espressioni, il patrimonio librario edito per iniziativa di imprese e organizzazioni. I volumi, donati alla Sapienza da realtà pubbliche, private e non profit, sono catalogati e resi consultabili dalla Biblioteca di Ricerca Sociale, Informatica e Comunicazione, animando inoltre specifiche attività didattiche, di ricerca e divulgazione culturale. Il progetto vede la collaborazione con Confindustria e un comitato di organizzazioni partner nel mondo della cultura e comunicazione d’impresa: Museimpresa; Fondazione Adriano Olivetti; Associazione Archivio Storico Olivetti; Associazione Italiana Formatori (AIF); Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (AIDDA) – Delegazione Lazio. Partecipano inoltre il Sistema Bibliotecario e alcuni centri di ricerca dell’Ateneo.
La roadmap degli interventi punta a promuovere innovative forme di partnership culturale tra comunità accademica e tessuto imprenditoriale, attraverso reading e rassegne; laboratori e moduli formativi; contest creativi e pubblicazioni; produzioni digitali e audiovisive. Il partenariato intende contribuire, inoltre, alla raccolta e conservazione di opere librarie: monografie istituzionali, biografie di imprenditrici e imprenditori, insieme a molteplici generi letterari “minori” che la BiblHuB è impegnata, tra gli obiettivi primari della sua attività, a ricercare e mettere a disposizione della comunità scientifica e della collettività, catalogandoli nel Sistema Bibliotecario d’Ateneo e Nazionale.
https://museimpresa.com/associati/biblhub-sapienza-biblioteca-di-ricerca...
PERORA - PaEsaggio, valoRi e valORizzAzione Conoscenze e strategie per sostenere e difendere i valori integrati dei beni culturali del basso Lazio.
Dipartimento di Scienze della Terra - alessia.pica@uniroma1.it
Il progetto PERORA si propone di avviare una “Scuola per la valorizzazione del patrimonio geologico del basso Lazio” finalizzata alla formazione di figure professionali operanti in ambito ambientale, culturale, turistico e progettuale. PERORA è basato sulla divulgazione delle conoscenze scientifiche riferibili al patrimonio geologico, i cui elementi (geositi) consentono di ripercorrere la storia naturale della Terra, così come di rintracciare i valori ad essi associati dalle comunità insediate. In quanto dotati di valore scientifico, estetico e storico-culturale, i geositi costituiscono beni culturali a tutti gli effetti, nonché risorsa suscettibile di essere valorizzata in più ambiti.
Sotto il profilo dell’offerta formativa, la Scuola coinvolgerà ricercatori e docenti universitari, enti di ricerca, enti territoriali, cooperative e associazioni. Privilegiando un’impostazione interdisciplinare e intersettoriale, il programma formativo sarà basato su lezioni frontali, seminari, workshop applicativi delle conoscenze acquisite, esperienze e sopralluoghi sul campo. Obiettivo finale sarà quello di fornire alle comunità del basso Lazio strumenti per lo sfruttamento responsabile, partecipato e sostenibile del patrimonio geologico e culturale di cui dispone.
https://sapienzainearth.com/perora-paesaggio-valori-e-valorizzazione/
Area Terza e Quarta Missione
Ufficio Terza Missione
Settore Produzione di beni pubblici (cultura e public engagement)
Capo Settore
Giulia Antinucci
(+39) 06 4991 0325
Staff
Rita Appodia
(+39) 06 4991 0323
Marina Cibati
(+39) 06 4969 0456
Luana Ghezzi
(+39) 06 4991 0867
Lorenzo Rossi Mandatori
(+39) 06 4969 0208
