Progetti di Avvio alla Terza Missione finanziati dal Bando 2024
Avvio Terza Missione 2024
Eutopie - Dialoghi sul rapporto tra scienza e società per una ricerca sull’essere umano
Dipartimento di Fisica - elisa.ballin@uniroma1.it
Con l’obiettivo di esplorare il legame tra scienza e questioni sociali rilevanti, il progetto propone un ciclo di quattro incontri da svolgersi tra marzo e giugno 2025, ciascuno della durata di due ore e strutturato in presentazioni da parte di esperti e dibattiti con il pubblico.
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Il primo incontro, “Uomo, natura e crisi climatica”, esamina il rapporto problematico tra l’essere umano e la natura e come questo sia indissolubilmente legato alle idee dominanti sulla natura umana e dei rapporti interumani. Attraverso conoscenze scientifiche sulla crisi climatica, si discuterà dell’importanza delle scelte individuali e collettive, nonché del ruolo dell'urbanistica nel promuovere comunità più armoniose con l’ambiente. Si analizzerà come la ricerca e la comunicazione scientifica possano stimolare una risposta collettiva all'emergenza climatica.
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Il secondo incontro, “Scienza, donne e diritti”, si concentra sull'impatto che la ricerca sui metodi contraccettivi ha avuto sull'immagine femminile e sul Diritto; esamina la narrazione sulla pillola contraccettiva e sull’aborto volontario e analizza se tale narrazione rispecchi le conoscenze scientifiche.
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Nel terzo incontro, “Linguaggio umano e dell'intelligenza artificiale a confronto”, si analizzerà il rapporto tra linguaggio umano e linguaggio degli algoritmi generativi, evidenziando le differenze fondamentali nella loro origine e discutendo opportunità e rischi associati all’uso dell’intelligenza artificiale nel linguaggio.
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Infine, con il quarto incontro, “Ricerca e Fantasia in Arte e Scienza”, si approfondisce il ruolo che Arte e Scienza hanno come strumenti universali di conoscenza, sia individuale che collettiva, analizzando l’aspetto creativo che queste due discipline condividono e il diverso modo con cui la creatività si declina nelle due.
Questo ciclo di incontri si propone di creare uno spazio di riflessione, contribuendo ad aumentare la consapevolezza delle interconnessioni tra scienza e società.
CR-E-ARE. Invecchiamento e Riserva Cognitiva: il ruolo dei musei nell'invecchiamento positivo
Dipartimento di Psicologia dinamica, clinica e salute - ilaria.corbo@uniroma1.it
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’età di passaggio fra l’età adulta e l’età anziana i 65 anni, ha stimato che nel 2019 la popolazione con oltre 60 anni ha raggiunto il miliardo e prevede che questo numero raddoppierà nel 2050. Secondo i dati Istat si stima che in Italia l’età media degli individui sia aumentata e che il numero di anziani ultracentenari negli ultimi 20 anni sia triplicato. Inoltre, gli anziani compongono il 23.8% della popolazione italiana. La popolazione anziana aumenterà e, di conseguenza, si prevede che anche la popolazione con un grave declino cognitivo (ad esempio la demenza) crescerà in modo esponenziale. Uno dei fattori di protezione del declino cognitivo sembra essere la riserva cognitiva. Numerosi studi hanno evidenziato che livelli più elevati di istruzione, coinvolgimento in attività professionali e attività di tempo libero sono associati a un declino cognitivo più lento e a una diminuzione dell’incidenza della demenza. Fra le attività che contribuiscono ad aumentare la riserva cognitiva sono presenti attività culturali come le visite ai musei.
Il progetto “Invecchiamento e Riserva Cognitiva: il ruolo dei musei nell’invecchiamento positivo” nasce con l’obiettivo di aumentare la riserva cognitiva negli anziani, promuovendo così uno stile di vita positivo che possa favorire il rallentamento del declino cognitivo. Il progetto, inoltre, si pone lo scopo di aumentare la socialità e lo scambio di idee negli anziani a cui verrà proposto di partecipare. Gli obiettivi secondari, invece, includono un miglioramento dei vari aspetti associati all’invecchiamento, quali umore, autonomia, qualità del sonno e regolazione emotiva. Non da ultimo, questo progetto nasce con l’idea di far conoscere il Polo Museale Sapienza e la sua eredità culturale alle persone esterne all’Ateneo.
BioSpritz - aperitivi di biodiversità
Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” - andrea.cristiano@uniroma1.it
La biodiversità globale è in crisi a causa delle attività umane. La mitigazione dei declini di specie ed ecosistemi è una priorità di interesse collettivo per preservare il patrimonio naturale nei prossimi decenni. Sebbene le cause del declino siano note, la scarsa comunicazione tra scienza, politica e pubblico ha portato al fallimento degli obiettivi di conservazione prefissati per il 2020 e minaccia di compromettere anche quelli per il 2030 e 2050. Per evitare il collasso irreversibile della biodiversità e dei sistemi, è necessario innescare cambiamenti paradigmatici radicali nel rapporto tra società e ambiente. Cambiamenti di questa portata sono facilitati dalla divulgazione di contenuti scientifici sulla conservazione, che contribuiscano a stimolare una consapevolezza critica degli impatti umani sulla biodiversità.
In questo contesto nasce l’iniziativa “BioSpritz - aperitivi di biodiversità”, promossa dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” (DBBCD) di Sapienza e dal gruppo italiano della Society for Conservation Biology (SCB Italy). L’obiettivo dell’iniziativa è selezionare divulgatori di eccellenza per promuovere e diffondere contenuti scientifici sulla conservazione in un’ottica di cambiamento globale, coinvolgendo un pubblico ampio e diversificato nel dibattito critico sulla crisi della biodiversità. L’iniziativa si articolerà in una serie di aperitivi divulgativi sulla conservazione della biodiversità, in cui i migliori divulgatori, individuati attraverso due fasi di selezione tra giovani ricercatori e studenti, saranno al centro di un dibattito critico con giornalisti, esperti, studenti e rappresentanti di istituzioni e associazioni locali. Le serate avranno luogo da giugno a dicembre negli spazi e nelle sedi espositive dell’Ateneo, con l’intento di coinvolgere una platea diversificata in un dialogo approfondito sui temi della conservazione della biodiversità in scenari di cambiamento globale.
Weaving the Future. Innovazione sostenibile tra biofabbricazione e patrimonio botanico
Dipartimento di Ingegneria chimica, materiali, ambiente - chiara.delgesso@uniroma1.it
Weaving the Future è un’iniziativa che integra ricerca scientifica, innovazione tecnologica, design e sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di indagare le potenzialità della biofabbricazione nel settore tessile. Il progetto, si svilupperà presso l’Orto Botanico di Roma in collaborazione con SAPeri&Co e si basa sull’impiego delle radici vegetali per la generazione di trame e strutture tessili biodegradabili, attraverso l’utilizzo di stampi progettati per orientarne la crescita. L’analisi di diverse specie botaniche consente di identificare le caratteristiche ottimali in termini di resistenza meccanica, flessibilità e morfologia strutturale, al fine di sviluppare materiali innovativi applicabili al tessile e al design sostenibile.
L’iniziativa prevede la realizzazione di una mostra immersiva, concepita per illustrare il processo di biofabbricazione e mettere in relazione il patrimonio botanico con le più avanzate metodologie di progettazione e produzione ecocompatibile. L’esposizione include installazioni interattive, percorsi tematici e contenuti multimediali, volti all’approfondimento delle dinamiche di crescita delle radici e alla loro applicazione nel campo della sperimentazione materica. Un’attenzione specifica è riservata alle proprietà estetico-funzionali dei materiali ottenuti, con particolare riferimento alla loro texture, modularità e adattabilità a configurazioni strutturali variabili, secondo principi di design biomimetico.
Parallelamente, il progetto prevede l’organizzazione di workshop e laboratori didattici, rivolti a studenti, ricercatori e professionisti del settore tessile e del design, con l’obiettivo di diffondere conoscenze sui processi di biofabbricazione e fabbricazione digitale. L’iniziativa mira a promuovere un’interazione multidisciplinare, sensibilizzando il pubblico sulle potenzialità offerte dall’integrazione tra scienze botaniche, tecnologia e progettazione sostenibile.
Weaving the Future si configura come un’iniziativa finalizzata alla diffusione della conoscenza scientifica e all’applicazione delle tecnologie innovative in un contesto divulgativo. Il progetto contribuisce a valorizzare l’Orto Botanico di Roma come centro di disseminazione scientifica e culturale, consolidandone il ruolo di spazio accessibile alla cittadinanza, in cui la ricerca diventa uno strumento per la promozione della sostenibilità e dell’innovazione responsabile.
SumER(GO!): Sostenibilità e cultura sumerica per le nuove generazioni
Istituto Italiano di Studi Orientali (ISO) - gianni.denaro@uniroma1.it
Il progetto si propone di raccontare le abitudini e le azioni dei Sumeri nel loro quotidiano e di esplorare quanto le loro pratiche sostenibili in termini di riciclo, riuso e riparazione siano ancora oggi attuali e rilevanti. Partendo dai risultati dei Sociological Studies del progetto PRIN Slow Sumer, SumER(GO!) prevede un allestimento interattivo rivolto sia alle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie, che alle prime medie.
L’allestimento comprende tre momenti di visita. Nel primo si mostreranno i momenti chiave della vita quotidiana dei Sumeri, come allevamento, tessitura e pesca, attraverso infografiche e riproduzioni di strumenti di lavoro; nel secondo si potrà osservare e interagire con l’ologramma di un sumero-tipo, così da facilitare l’apprendimento e il coinvolgimento; l’ultimo sarà di tipo pratico e prevederà la partecipazione delle classi a tre workshop sulla sostenibilità. Questi ultimi si concentreranno sulla riparazione di indumenti attraverso tecniche di tessitura in uso presso i Sumeri; sul riciclo di materiali di scarto per la costruzione di nuovi oggetti-contenitori, partendo dall’approccio sul riciclo tipico di questa civiltà; sul riuso di scarti alimentari per sviluppare una consapevolezza sul tema dello spreco alimentare. In questo senso, il progetto mira a diffondere sia la cultura sumera che a promuovere la consapevolezza ambientale, mostrando come le antiche pratiche di questa civiltà possano essere applicate nella vita quotidiana di oggi.
In linea con il Piano Strategico 2022-2027 di Sapienza, il progetto intende posizionare l’Università come centro nella diffusione della cultura della sostenibilità, costruendo un legame significativo tra antichità e contemporaneità e stimolando una trasformazione sociale attraverso l’educazione. L’innovatività del progetto risiede nella sua capacità di coinvolgere attivamente, scuole e famiglie, favorendo la diffusione di una cultura sulla sostenibilità da tramandare alle nuove generazioni.
Archivio online di climate fiction ed eco-fiction italiana
Dipartimento di Lettere e culture moderne - annamaria.elia@uniroma1.it
Il progetto si propone di costruire un archivio digitale di opere di climate fiction e di eco-fiction italiana, forme narrative nate in epoca contemporanea che affrontano problemi relativi al cambiamento climatico e a questioni ambientali, con l’intento di favorire la ricerca e la divulgazione di tematiche ecologiche in ambito letterario, sociale e culturale coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il progetto è innovativo sia sul piano dei contenuti, mancando un database di opere letterarie, filmiche e artistiche di vario tipo di climate fiction e di eco-fiction in contesti di ricerca italiani, che sul piano della metodologia di ricerca, afferente all’ambito delle Environmental Humanities e dell’ecocritica.
Il progetto ha il fine di creare un portale di facile consultazione, composto di una banca dati in open access e di una bibliografia di riferimento tali da offrire uno strumento base per ulteriori sviluppi nella ricerca e nell’educazione, a supporto di percorsi didattici relativi a tematiche ecologiche. Il valore scientifico, sociale e culturale del progetto, trattando di tematiche attuali e di interesse globale, consiste da un lato nel voler favorire il dialogo transnazionale della ricerca condotta in Italia e l’implementazione della conoscenza di metodi critici transdisciplinari, dall’altro nel voler favorire il dialogo tra scuola e università, puntando al coinvolgimento delle comunità locali tramite l’operazione di disseminazione della ricerca.
Sensibilizzazione con SAGacia25: secondo Simposio dell’Arte che Guarda alla Scienza
Dipartimento di Scienze della Terra - matteo.giaccari@uniroma1.it
Le scienze sono spesso percepite come complesse e distanti dalla vita quotidiana, una visione che amplifica la separazione percepita rispetto ai temi considerati più "umanistici". Tuttavia, queste discipline sono profondamente interconnesse, soprattutto nel legame tra arte e scienza, evidente nell'innovazione dei materiali, delle tecniche e nei temi trattati. Riuscire, con sagacia, a rendere visibile questa unione, porta ad una comprensione più profonda dell’arte e ad una ritrovata consapevolezza di quanto le scienze siano vicine alla nostra vita.
Dopo il successo della prima edizione, nell’aprile 2024, con oltre 80 partecipanti al seminario e un’ottima affluenza alla mostra, SAGacia verrà riproposto nel 2025 in una versione migliorata. Il progetto sarà strutturato come un ciclo di incontri dedicati al costo ambientale dell’estrazione delle risorse strategiche. Ogni seminario affronterà il tema sia dal punto di vista artistico, tramite un’opera rappresentativa, sia da quello scientifico, spiegando i fenomeni chimico-fisici correlati. L’innovatività del progetto risiederà nella combinazione unica di simposio, catalogo e mostra, un formato che collega scienza e arte in modo originale. Le attività di SAGacia, infatti, coinvolgono un pubblico eterogeneo e promuovono interazioni tra artisti, scienziati e cittadini, stimolando la coesione sociale e una comprensione collettiva dei temi ambientali attuali. L’obiettivo principale di SAGacia è la divulgazione scientifica, realizzata con un linguaggio chiaro e accessibile, ma rigoroso, per sensibilizzare il pubblico su temi cruciali come l’impatto ambientale dell’estrazione delle risorse. Oltre a stimolare l’interesse per le scienze, l’iniziativa evidenzia come l’arte possa offrire nuovi spunti di comprensione e apprendimento su argomenti complessi relativi alle scienze naturali, utilizzando approcci semplici ma non banali.
Per informazioni sul progetto: https://www.chimica404.it/sagacia/
INcontro al bullismo e alle intimidazioni: una guida per la scuola secondaria
Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione - madalina.grigore@uniroma1.it
Il progetto “INcontro al bullismo: una guida per la scuola secondaria” nasce dall’esperienza di interventi psico-educativi per la prevenzione del bullismo e delle intimidazioni, condotti tra il 2022 e il 2023 in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, e presentati al XXXV Congresso Nazionale AIP e al congresso AIRIPA 2024. Le più recenti rilevazioni (Istat, 2021) mostrano come il fenomeno del bullismo sia in preoccupante crescita nelle scuole italiane, fenomeno in crescita anche dagli effetti della pandemia, che ha incrementato le difficoltà emotivo-comportamentali nei giovani. Il bullismo è oggi riconosciuto come una vera e propria problematica di salute pubblica, caratterizzata da dinamiche di prevaricazione tra pari che si manifestano spesso in contesti scolastici, causando disagi psicologici e difficoltà relazionali che perdurano nel tempo (Sharp & Smith, 1994; Menesini, 2000).
L’obiettivo dell’iniziativa è sviluppare un manuale pratico e replicabile, contenente linee guida e attività basate sui risultati degli interventi pregressi, destinato a supportare psicologi, insegnanti e altre figure educative nella prevenzione e gestione degli episodi di bullismo nella scuola secondaria. Il manuale sarà pubblicato in formato open access da Sapienza Università Editrice e diffuso tramite eventi e workshop di formazione da proporre sia nelle sedi di Sapienza che negli istituti scolastici interessati. L’iniziativa mira non solo a cercare di ridurre l’incidenza del bullismo, ma anche a creare un ambiente scolastico più inclusivo e sicuro, favorendo un clima di apprendimento che valorizzi la diversità e che supporti il benessere psicologico e sociale di tutti gli studenti.
Move your mind: il potere dell’esercizio fisico per combattere il burnout negli adolescenti
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer” - giuliafederica.mancini@uniroma1.it
Gli adolescenti affrontano diverse sfide che possono causare stress/burnout, con conseguenze negative sulla salute mentale. Studi dimostrano che l’esercizio fisico offre benefici sia fisici che psicologici. L’obiettivo del progetto è attuare un programma di promozione del benessere psico-fisico degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del Lazio, attraverso un approccio interdisciplinare che unisce attività fisica e gestione dello stress. Gli studenti seguiranno lezioni frontali su stress e burnout, con focus sugli effetti sul cervello adolescenziale, tenute da esperti del settore, grazie alla co-partecipazione dell’Italian Stress Network (ISN). Verrà poi effettuata un’esercitazione pratica in cui verranno divisi in gruppi: alcuni faranno e altri no attività fisica prima o dopo una potenziale fonte di stress (ad esempio una verifica scolastica). Gli effetti dello sport sul benessere psico-fisico saranno verificati tramite questionari somministrati prima e dopo l’attività sportiva. Una gara creativa “Idee in Movimento” coinvolgerà i partecipanti in un’esperienza stimolante, che culminerà in una cerimonia conclusiva con premiazioni per le idee più innovative. Durante il workshop “Più Sport, Meno Stress” presso Sapienza, agli studenti verrà data l’occasione di partecipare ad una visita al Museo di Storia della Medicina e, insieme a genitori ed insegnanti, ad incontri con esperti internazionali di stress e sport.
Tramite il co-finanziamento dell’Associazione Valentina De Castro e dell’ISN, e la collaborazione con il Centro di Riferimento per la Salute Mentale e le Scienze Comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità, il progetto rappresenta un’opportunità unica per promuovere il benessere giovanile, ridurre il rischio di burnout e formare giovani resilienti in grado di affrontare le sfide future. L’iniziativa avrà un forte impatto sociale, grazie all’ampio raggio d’azione coperto, e ad una forte copertura mediatica.
RITMO: Rehabilitation and Injury-prevention Techniques for Musicians’ Occupational health
Dipartimento di Neuroscienze umane - francescaroberta.panuccio@uniroma1.it
I musicisti sono particolarmente esposti all’insorgenza di disturbi muscoloscheletrici legati alla pratica musicale, noti come Playing-Related Musculoskeletal Disorders (PRMDs). Questa vulnerabilità è dovuta a una combinazione di fattori fisici e psicologici, in cui la richiesta di eseguire continui movimenti fini e di alta precisione, mantenendo posture statiche e spesso asimmetriche, viene associata ad una costante pressione emotiva legata ad ansia, stress e depressione.
Il progetto RITMO (Rehabilitation and Injury-prevention Techniques for Musicians’ Occupational health) si propone di prevenire l’insorgenza dei PRMDs attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge terapisti occupazionali, fisioterapisti, ortottisti, logopedisti e psicoterapeuti. Il programma prevede una valutazione posturale e biomeccanica individuale, seguita da sessioni educative e pratiche. Queste includeranno esercizi specifici per la prevenzione muscoloscheletrica (ad esempio esercizi di warm-up e cool-down), consigli ergonomici per migliorare la postura durante la pratica musicale e tecniche per la gestione dello stress psicologico. L’approccio integrato si concentra non solo sulla prevenzione fisica e sul benessere mentale del musicista, con l’obiettivo di ridurre l’impatto complessivo che la pratica musicale ha sul corpo e sulla psiche e fornendo strumenti utili ad una gestione efficace della performance musicale.
Oceani in Scena: serate scientifiche a teatro per la tutela dell’ambiente marino
Dipartimento di Biologia ambientale - eugenia.pasanisi@uniroma1.it
“Oceani in Scena” è un progetto innovativo di divulgazione scientifica che propone una serie di cinque incontri presso uno spazio teatrale distribuiti nel corso dell’intero anno 2025 e dedicati a temi cruciali per la tutela dell’ambiente marino. L’obiettivo è colmare il divario tra il linguaggio scientifico e la comprensione del grande pubblico, sensibilizzando sull’importanza della biodiversità e stimolando scelte consapevoli e sostenibili. Il percorso accompagna idealmente i partecipanti dalla spiaggia al mare aperto attraverso un format dinamico, incentrato su interviste con esperti del settore. Attraverso domande mirate, il dialogo con gli esperti permetterà di approfondire temi fondamentali come la biodiversità e l’inquinamento marino. Il pubblico, presente o collegato da remoto, avrà un ruolo attivo con possibilità di intervenire in diretta, trasformando il teatro in un luogo di confronto accessibile e favorendo la consapevolezza ambientale. Gli eventi si terranno presso il teatro all’interno della cripta della Cappella Divina Sapienza, uno spazio all’interno dell’Ateneo che fungerà da luogo d’incontro tra scienza e società. Il progetto si svolgerà con la collaborazione di un’associazione di giovani biologi ed ecologi marini già attiva nella ricerca e divulgazione scientifica sul litorale romano, Echoes Capitoline Centre for Marine Research (ETS), che contribuirà a tutte le attività previste e alla loro promozione, favorendo il coinvolgimento di studenti universitari di diverse facoltà, famiglie e cittadini. Inoltre, grazie al supporto di Radio Sapienza, tutti gli incontri saranno registrati e disponibili gratuitamente online, per garantire massima accessibilità e diffusione, ampliando l’impatto dell’iniziativa su un pubblico vasto e diversificato.
RESPIRO - Rifugi Ecosostenibili e Spazi Pubblici Inclusivi per la Resilienza alle Ondate di calore urbano
Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale - elena.paudice@uniroma1.it
Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più gravi del nostro tempo, con conseguenze sempre più evidenti nelle aree urbane. Il fenomeno dell’isola di calore urbano ha un impatto significativo sulla salute e sul benessere dei cittadini, in particolare delle persone più vulnerabili come anziani, bambini e persone con disabilità. La necessità di spazi pubblici all’aperto, sicuri e accessibili diventa quindi imperativa per garantire la resilienza delle comunità di fronte alle sfide climatiche.
In questo contesto, il progetto RESPIRO (Rifugi Ecosostenibili e Spazi Pubblici Inclusivi per la Resilienza alle Ondate di Calore Urbano) nasce per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e la crescente necessità di spazi pubblici sicuri. Focalizzandosi sull’VIII Municipio di Roma, RESPIRO mira a sviluppare strumenti e strategie per migliorare la resilienza della comunità, promuovendo l’inclusione sociale e la sostenibilità. Il progetto intende creare una mappa interattiva dei “rifugi climatici” esistenti e potenziali, come parchi e spazi verdi, che offrono riparo durante le ondate di calore. Questi rifugi, pensati soprattutto per le persone vulnerabili, saranno facilmente accessibili tramite strumenti digitali, fornendo un supporto concreto alla popolazione durante i periodi di emergenza climatica. Inoltre, si prevede la definizione di modelli progettuali a supporto di amministratori e cittadini per l’adattamento della città alle ondate di calore, suggerendo un abaco di micro-interventi. In parallelo, il progetto intende proporre attività di educazione ambientale attraverso strumenti digitali e laboratori urbani in collaborazione con associazioni e amministrazioni locali. RESPIRO vuole quindi sviluppare un duplice approccio che non solo ridurrà il disagio termico all’interno della città, ma promuoverà anche la socialità e il benessere psico-fisico della comunità, garantendo che tutti i cittadini abbiano spazi sicuri e fruibili durante tutto l’anno.
Area Terza e Quarta Missione
Ufficio Terza Missione
Settore Produzione di beni pubblici (cultura e public engagement)
Capo Settore
Giulia Antinucci
(+39) 06 4991 0325
Staff
Rita Appodia
(+39) 06 4991 0323
Marina Cibati
(+39) 06 49690456
Lorenzo Rossi Mandatori
(+39) 06 4969 0208