
Cinque progetti della Sapienza vincono le borse Marie Skłodowska-Curie Fellowship 2022
La Sapienza ottiene 5 borse Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships per la call 2022, nell'ambito del nuovo programma quadro Horizon Europe.
Il finanziamento complessivo di 1.154.930,85 euro permetterà la realizzazione di progetti di eccellenza, il reclutamento di ricercatori di talento e il consolidamento di importanti collaborazioni nazionali e internazionali.
I progetti risultati vincitori interessano diversi ambiti disciplinari e verranno ospitati dai Dipartimenti di Fisica, Storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo e Scienze dell’antichità.
I progetti vincitori della call MSCA Postdoctoral Fellowships 2022 sono:
MGELS - Machine-learning polymer Gel’s Elasticity
Susana Marín Aguilar, Emanuela Zaccarelli
Il progetto MGELS presentato da Susana Marín Aguilar e Emanuela Zaccarelli, del Dipartimento Fisica, ha l'obiettivo di studiare la struttura e le proprietà fisiche di materiali morbidi costituiti da reti polimeriche reticolate che mostrano una grande capacità di risposta agli stimoli esterni, insieme con interessanti proprietà elastiche. Con l'uso delle nuove tecnologie di machine learning, il progetto intende prevedere la struttura e le proprietà fisiche di questi materiali, in particolare microgel e idrogel, utilizzando unicamente le informazioni derivanti dal protocollo di preparazione e dai componenti iniziali.
Folie - Folly and the feminine in the Renaissance
Maria Fallica e Gaetano Lettieri
L’obiettivo di Folie, presentato da Maria Fallica e Gaetano Lettieri del Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo, è di studiare come Erasmo e altre figure chiave del Rinascimento, influenzate da Erasmus e appartenti alla stessa tradizione teologica, come Margherita di Navarra e Louise Labé, hanno declinato la maschera del folle al femminile, come strumento per esprimere e rivelare verità. Questo approccio consentirà di ridefinire la costruzione del "femminile" nel Rinascimento in Europa, mettendo a fuoco il contesto italiano e francese, riflettendo il valore rivelatorio del "folle", inteso dal punto di vista teologico come il linguaggio delle verità semplici e scandalose.
ForM - Forged Memories
Annunziata Di Rienzo, Alberto Camplani
Il progetto ForM presentato da Annunziata Di Rienzo e Alberto Camplani del Dipartimento Storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo, mira ad analizzare le circostanze e i motivi per cui, secondo alcune fonti, durante IV e il V secolo la Chiesa dell'Iran tardoantico si rivolge alla Chiesa e al potere politico d’Occidente in cerca di appoggio politico e legittimazione ecclesiastica. Lo studio punterà a chiarire fino a che punto e in che modo la rielaborazione ideologica e letteraria influenza la rappresentazione di questa relazione, quali siano gli strumenti narrativi adottati e in particolare quale ruolo abbiano avuto in questa narrazione alcuni documenti falsi.
MATCH - In Search of the Earliest fire-use in Italy: A Multidisciplinary approach
Aviad Agam e Cristina Lemorini
ll progetto MATCH, presentato da Aviad Agam insieme a Cristina Lemorini del Dipartimento di Scienze dell'antichità, si pone l'obiettivo di studiare la gestione del fuoco in epoca preistorica. Il timing relativo alla gestione del fuoco da parte degli esseri umani è un tema centrale nel dibattito sull'archeologia del Paleolitico. La capacità di utilizzare il fuoco ha avuto infatti un impatto decisivo sullo sviluppo delle tecnologie ed è stata considerata come un elemento determinante per le migrazioni, in particolare per lo spostamento degli uomini preistorici dall'Africa verso il clima più freddo dell'Europa. Tuttavia, considerata la scarsa evidenza di uso del fuoco in Europa prima di 400.000 anni fa, è stato ipotizzato che gli esseri umani occuparono questo continente senza saper utilizzare il fuoco. Anche la documentazione archeologica per il territorio italiano sembra confermare questa ipotesi, con evidenze di utilizzo del fiuoco solo nel Medio Paleolitico. Il progetto esplorerà la possibilità di presenza del fuoco gestito dall'Uomo in Italia durante la cultura Acheuliana nel Paleolitico Inferiore, utilizzando l'analisi di indumenti, attraverso spettroscopia FT-IR e UV-Raman e paleomagnetismo.
Digital fashion activism - the rise of a queer-indigenous environmental moment
Roberto Filippello e Romana Andò
Negli ultimi dieci anni, i creativi che fanno riferimento alle culture indigene e queer hanno sviluppato strategie artistiche collaborative che superano i confini geopolitici, volte a mobilitare la solidarietà globale come una "doppia minoranza" che vive nelle terre occupate.
La moda è diventata un luogo di resistenza contro il colonialismo, il razzismo ambientale, l'autoritarismo, l'omotransfobia e le violazioni dei diritti umani. Partendo da queste premesse, il progetto di Roberto Filippello e Romana Andò, del Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo, esamina tre località principali - Palestina, Australia e Canada - mappando l'ascesa di una nuova ondata di creatori di moda che producono vestiti come strategia cooperativa di costruzione del mondo queer, analizzando come queste pratiche creative attivino la trasformazione sociale in senso materiale, attraverso la produzione di abbigliamento etico, e nel contesto digitale attraverso i media facendo circolare il messaggio della moda sostenibile.