
Sapienza sostiene gli studiosi palestinesi: arrivati a Ciampino i primi Visiting Professor da Gaza
È atterrato nella serata di mercoledì 1 ottobre il volo di Stato che ha portato in Italia, accompagnati dal Ministro Bernini, un gruppo di 18 studenti palestinesi e familiari in ricongiungimento.
Insieme a loro i primi due docenti palestinesi che svolgeranno attività come Visiting Professor presso la Sapienza, nell’ambito del Bando di Ateneo di Solidarietà per la ricerca e la didattica approvato lo scorso maggio dagli organi collegiali dell’università. Ad accompagnarli nel viaggio da Amman la rettrice Antonella Polimeni, che dichiara:
“I due Visiting Professor provenienti da Gaza saranno ospitati presso il nostro Ateneo e sottratti al conflitto che continua a devastare la striscia. Il loro arrivo con un volo di stato si inserisce nel quadro di attività mirate e di iniziative che Sapienza ha attivato per gli studiosi provenienti da Paesi in guerra o da contesti in cui la loro vita è a rischio. I due docenti saranno sostenuti e accolti grazie a fondi messi a disposizione dall’università. L’impegno dell’Ateneo non si limita alla ricerca e alla didattica; sul piano sanitario proprio nei giorni scorsi una bambina di pochi mesi è stata accolta con la madre, la sorellina e i due fratellini presso la Pediatria del Policlinico Universitario Umberto I. Nei mesi precedenti erano arrivati altri 5 piccoli pazienti oncologici con le loro famiglie ora in corso di dimissione. Con questa iniziativa la Sapienza rinnova il proprio impegno concreto a favore della popolazione di Gaza, manifestando sdegno per il massacro dei civili che si sta perpetrando nella Striscia, e afferma il ruolo che la comunità accademica internazionale può e deve esercitare, quello di offrire opportunità, protezione e futuro”.
I due studiosi saranno ospitati presso le residenze universitarie della Sapienza e svolgeranno le loro attività rispettivamente presso il dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive e quello di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione. A supporto del progetto, un gruppo di ricerca transdisciplinare, con studiosi provenienti da altri dipartimenti.
È la prima volta che l’Ateneo emana un bando di mobilità ad hoc riservato a studiosi di Paesi in situazioni di criticità economica o sociale. Approvato lo scorso maggio dal Senato accademico, riserva una quota rilevante ai docenti palestinesi. Per il “Bando di Ateneo di solidarietà per la ricerca e la didattica - Visiting Professor”, l’Ateneo ha stanziato complessivamente 198.000 euro, prevedendo 90 giorni di attività nonché la gratuità dell’alloggio. Per favorire la mobilità dei ricercatori provenienti da Paesi in condizioni di rischio o di emergenza, tra i criteri di valutazione delle domande sono stati considerati l’esposizione a rischio del professore visitatore, oltre naturalmente a quelli relativi a esperienza e autorevolezza, obiettivi della ricerca, attività didattiche e risultati attesi. Nel Bando una quota pari al 45% dei contributi è stata riservata in favore di studiosi provenienti da istituzioni con sede nei Paesi del Medio Oriente (Giordania, Iraq, Libano, Palestina, Siria) e di questi, almeno il 60% da assegnare a studiosi provenienti dalla Palestina.
